Sony Xperia Tablet Z, peso piuma ma prestazioni super
Tecnologia

Sony Xperia Tablet Z, peso piuma ma prestazioni super

La casa giapponese lancia al Mobile World Congress un dispositivo leggero, sottile e velocissimo

da Barcellona

Sony ha le idee parecchio chiare: vuole che il suo 2013 sia un anno da incorniciare. Ne è convinta la casa giapponese che ha inaugurato il Mobile World Congress di Barcellona ripetendo, per bocca dei suoi vertici, che il brand è forte e che i prodotti prossimi al lancio sapranno fare la differenza. C’è uno smartphone di alta gamma, lo Xperia Z, già mostrato al Ces di Las Vegas e da oggi disponibile in 60 Paesi. C’è anche un tablet, svelato ufficialmente oggi e in arrivo nei prossimi mesi, nel corso della primavera. Tavoletta, il nome è Xperia Tablet Z, che estende in grande l’esperienza del telefonino: schermo da 10,1 pollici Full Hd, sistema operativo Android, connettività LTE, processore Snapdragon quad-core (una scheggia), stessa resistenza alla polvere e all’acqua del telefonino (allo stand ci si può divertire a immergerlo in una bacinella), ma soprattutto una taglia extra slim. Ha uno spessore di 6,9 millimetri appena per un peso di circa 495 grammi. Basta tenerlo in mano per pochi minuti per sentire la differenza rispetto, per dire, all’iPad, segno che la scelta può essere vincente per chi vuole portarlo sempre con sé.

Per Sony Mobile questo di Barcellona è un compleanno, il primo, da quando ha preso la sua strada rompendo il legame con Ericsson. E la svolta può essere possibile per il concetto, la galassia di valori che c’è dietro il desiderio di questo salto in avanti: prendere tutta la storia dell’azienda, che obiettivamente è il suo punto di forza, e condensarla in due prodotti che sono allo stesso tempo macchine per giocare (da qui il link con PlayStation), per sentire musica (moderni walkman), stazioni di intrattenimento, in grado di dialogare a meraviglia con il televisore. Insomma, una somma, o la convergenza come va tanto di moda dire oggi, di più elementi in uno. Niente di nuovo, per carità, ma Sony è intenzionata a cavalcare e affermare il suo paradigma in un ecosistema coerente e con un’offerta trasversale.

Il mantra, ripreso sul palco da Kunimasa Suzuki, presidente e ceo di Sony Mobile e del capo di tutta la Sony, il presidente Kazuo Hirai, è dunque «unire l’eccellenza di vari prodotti in uno», puntando forte sull’integrazione «con servizi on line premium». Come Music Unlimited, che dà accesso a 18 milioni di brani e risponde anche al classico problema, «da dove comincio?», proponendo consigli o permettendo di sapere cosa stanno ascoltando gli amici (alla Spotify maniera). Insomma un walkman in ottica 2.0, corretto con i meccanismi del social. E poi, tra le altre chicche, una guida ai programmi elettronica che, una volta tornati a casa, ci permette di sapere direttamente dal tablet cosa c’è in tv, far partire il programma con un tocco del dito (la tavoletta di fatto sostituisce il telecomando) e nel frattempo, durante la visione, usare i social network e leggere la posta o navigare sul web. Qui il ragionamento di Sony è evidente: se ormai la maggior parte degli utenti ha a portata di mano un dispositivo mobile mentre è seduta sul divano e guarda la televisione, perché non condensare in unico prodotto tutto ciò che serve per manovrarla al meglio? Curiosa anche la funzione Global View, un mappamondo virtuale su cui sono piazzate le foto che abbiamo scattato nei nostri viaggi. Qualcosa di più interattivo rispetto alla mappa piatta di Facebook o Instagram: possiamo ruotare il mappamondo, le immagini appaiono in rilievo circondate dalle stelle.

Sony dimostra inoltre di voler puntare forte sulla tecnologia Nfc. Basta avvicinare il telefonino o la tavoletta a un dispositivo compatibile perché si crei un dialogo immediato. Nello specifico, se accostiamo lo smartphone o il tablet a un diffusore senza fili, ecco che la musica che stiamo ascoltando col vivavoce si trasferisce per una migliore fruizione; succede lo stesso con un lettore Blu-Ray o un impianto stereo, per una qualità ancora maggiore. E lo stesso accade con immagini e video se il dialogo si instaura con un televisore. Carina anche l’idea di un hard disk condiviso per tutti i dispositivi: se abbiamo scattato delle foto basta avvicinare il telefonino e vengono trasferite e memorizzate. E non c’è il rischio di dublicati, perché il sistema sa riconoscere cosa abbiamo trasferito e cosa ancora no. A cosa serve? Per esempio ad avere nello stesso posto le immagini della nostra famiglia o anche solo le nostre se ne abbiamo scattate alcune con lo smartphone e altre con il tablet.

Insomma, si parte da un hardware che pare davvero maturo – uno smartphone e un tablet entrambi leggeri, con un bel design e ottime prestazioni – e si accede a una galassia di accessori fisici che con quei dispositivi sanno dialogare e a un ecosistema di servizi che include musica, giochi, contenuti video e alcune innovazioni e personalizzazioni nell’esperienza d’uso. La prova del mercato, l'unica a contare, dirà se il 2013 sarà roseo come Sony promette e soprattutto si augura.    

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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