Gli SMS (al volante) uccidono più dell'alcool
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Gli SMS (al volante) uccidono più dell'alcool

La maggior parte degli adolescenti si dichiara tranquillo nel mandare SMS mentre è al volante, diverse ricerche rivelano però che il texting alla guida è diventata una delle cause più ricorrenti di morte sulla strada

A molti (troppi) di noi è sicuramente capitato: sei al volante, sei in ritardo, devi informare chi ti aspetta che tarderai un po’, tieni una mano salda sul volante estrai di tasca il telefonino con l’altra, e ti metti a digitare un messaggio il più corto possibile. Qualcuno, per sentirsi più cauto, tiene il telefonino appoggiato sul volante, convinto di poter controllare meglio la visuale della carreggiata.

In realtà decine di studi, e le migliaia di persone che ogni anno perdono la vita per un SMS di troppo, dimostrano che non esiste un modo sicuro per conciliare la guida e il texting. È stato infatti calcolato che il tempo minimo per inviare un messaggio al cellulare mentre si guida è di 5 secondi, a una velocità media di 90 Km/h allora questo significa che il guidatore impegnato a mandare un messaggio tiene gli occhi lontani dalla strada per almeno 100 metri.

Vi sembra poco? Non lo è, se si considera che quasi un quarto di tutti gli incidenti stradali hanno a che fare con l’utilizzo di un telefonino al volante (dati relativi al 2011). In generale, l’utilizzo del telefonino alla guida raddoppia i tempi di reazione (e influisce negativamente anche quando si utilizzano sistemi a controllo vocale come Siri), ma il rischio di incidenti aumenta drammaticamente quando si compongono messaggi. Basti pensare che se effettuare chiamate mentre si guida aumenta il normale rischio di incidenti di 2,8 volte, l’invio di SMS lo aumenta di oltre 20 volte.

Ma il dato più sconvolgente emerge dal numero di teenager che ogni anno muoiono a causa degli SMS alla guida. Le ultime statistiche rivelano che nei soli Stati Uniti, nel 2012, 3000 adolescenti sono morti mentre mandavano messaggi al volante, un numero che supera addirittura quello dei morti per guida in stato di ebbrezza (2.700). Per analizzare meglio il fenomeno, i ricercatori del Centers for Disease Control di Atlanta, Georgia, hanno condotto uno studio interpellando 8.100 adolescenti di età superiore ai 16 anni (età minima per ottenere una patente di guida negli USA), il 45% dei quali ha ammesso di aver inviato SMS alla guida nei 30 giorni precedenti.

I teenager spesso sono guidatori inesperti e perciò sono meno capaci di riconoscere le situazioni di pericolospiega Emily O’Malley Olsen, autrice dello studio “di conseguenza tendono a percepire il rischio in modo leggermente diverso dagli adulti.” Leggermente è l’avverbio giusto, dal momento che anche tra gli adulti il 30% rivela di aver inviato messaggi alla guida.

Per arginare questo fenomeno, diversi stati stanno cominciando a organizzarsi per introdurre leggi ad hoc, negli Stati Uniti sono solo 40 gli stati in cui è proibito inviare messaggi mentre si è al volante, mentre altre nazioni proibiscono addirittura ai neopatentati di portarsi il telefonino nell’abitacolo.

Certo, le leggi possono essere utili, ma il problema riguarda più la mancanza di informazione che di disciplina. Basti pensare che il 70% dei guidatori interpellati si dichiara fiducioso di poter inviare messaggi senza rischiare incidenti, mentre il 20% naviga abitualmente su Internet mentre è al volante convinto che leggere messaggi e articoli Web sia relativamente sicuro.

 

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Fabio Deotto