Chi l'ha detto che un vero smartphone costa più di 500 euro?
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Chi l'ha detto che un vero smartphone costa più di 500 euro?

Sistemi operativi evoluti, display extra-large, fotocamere a milioni di pixel, connettività Lte: tutte quelle funzionalità che un tempo erano appannaggio esclusivo dei telefonini top di gamma sbarcano ora sui modelli di fascia media. Il resoconto dal Mobile World Congress

C’erano una volta gli smartphone, telefonini più o meno intelligenti distinti in due macro-categorie: da un lato l’iPhone e i suoi derivati, cellulari costosissimi (sopra i 500 euro, per intenderci) costruiti sulla base delle tecnologie allo stato dell’arte; dall’altro i modelli vorrei-ma-non-posso nati per soddisfare la fame di smartphone di tutti quegli utenti che privilegiano il prezzo alle prestazioni.

I tempi però sono cambiati. La maturazione del mercato e l’arrivo di nuovi competitor dall’Oriente stanno spingendo i big della telefonia ad alzare l’asticella anche in quei segmenti di mercato nei quali fino a qualche anno fa ci si poteva anche accontentare. Lo si è capito una volta di più al recente Mobile World Congress di Barcellona, la più importante fiera al mondo dedicata ai dispositivi mobili. Nella quale i veri protagonisti sono stati proprio loro: gli smartphone di classe media, terminali che a fronte di un prezzo accettabile (diciamo fra i 250 e i 400 euro) mettono sul piatto funzionalità di rango.

Tutti o quasi i produttori presenti alla kermesse spagnola hanno cercato di rispondere alla stessa domanda: è possibile dare al mercato un’offerta dal rapporto qualità-prezzo sempre più stuzzicante?

LTE PER TUTTI: LG LANCIA LA SFIDA
Lg ha scelto due strade. Da un lato l’evoluzione della Serie Optimus L , la famiglia di terminali di classe media lanciata lo scorso anno in quattro diverse taglie e che ora si ripresenta sul mercato arricchita da tutta una serie di funzionalità premium (display fino a 4 pollici con tecnologia IPS, processori dual-core) a prezzi pressoché invariati : 129 euro per l’Optimus L3 II, 199 euro  per l’Optimus L5 II e 299 euro per  l’L7 II. Dall’altro ha annunciato l’uscita del suo primo modello Lte di fascia media – l’Optimus F5 – terminale che a fronte di una spesa  (ben al di sotto cioè della fatidica soglia dei 500 euro) consentirà agli utenti di godere di tutte le grazie delle nuove reti ultrarapide di quarta generazione.

"È un discorso che va al di là delle caratteristiche tecniche – precisa Omar Laruccia, Mobile Communication Group Director di LG Electronics Italia – ma che mira a coinvolgere tutta l’esperienza d’uso degli utenti. Naturalmente non tutte le funzionalità evolute possono essere declinate sui terminali di fascia media, ma noi cercheremo di farlo il più possibile. Lo dimostrano prodotti come gli smartphone della serie L style, una gamma che a fronte di un costo contenuto riescono a integrare risorse molto spinte, sia sul versante hardware – si pensi ad esempio all'ampiezza dei display - che su quello software".

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SAMSUNG GALAXY EXPRESS, UN (ALTRO) PICCOLO S3
Sulla stessa lunghezza d’onda Samsung che ha presentato in anteprima a Barcellona il nuovo Galaxy Express, altre terminale Lte dalle prestazioni molto interessanti: display capacitivo Super Amoled Wvga Plus da 4,5 pollici, processore dual-core da 1-2 GHz, connettività NFC, sistema operativo Android 4.1.2 JellyBean. Il prezzo? Nulla di definito, per il momento, ma è ragionevole pensare a un posizionamento nella stessa fascia di prezzo del Galaxy S3 Mini, al di sotto quindi dei 450 euro.

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NOKIA LUMIA 520 E 720, LA VIRTU' STA NEL MEZZO
Attenta, anzi attentissima ai desiderata della fascia media di mercato è anche Nokia, che dopo il Lumia 620 prova ora consolidare i suoi sforzi annunciando due nuovi modelli motorizzati Microsoft dall’interessante rapporto prestazioni prezzo. Si tratta dei nuovi Lumia 520 e Lumia 720, due fratellini minori degli apprezzatissimi Lumia 820 e 920 (dai quali ereditano lo stesso sistema operativo, Windows Phone 8) che verranno commercializzati nei prossimi mesi a un prezzo piuttosto contenuto: 139 euro e 249 euro (tasse e sovvenzioni escluse). Sul piatto tutta una serie di risorse di rango: display da 4 e 4,3 pollici super sensitive (sensibili cioè anche al tocco dei guanti), processori dual-core Snapdragon, fotocamere da 5 e 6.7 megapixel e navigatore Here Drive.

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HUAWEI E ZTE: DALLA CINA CON FURORE
E poi, come detto, c’è tutto il fronte dei produttori cinesi, sempre più aggressivo quando si tratta di confezionare offerte per tutte le tasche. Lo dimostra il successo ottenuto da Huawei, società che è riuscita a farsi largo sul mercato (anche quello italiano) proprio in virtù di una fortunata serie di modelli Android dal costo molto competitivo. L’ultimo in ordine di tempo si chiama Ascend P2 ed è uno smartphone Lte da 399 euro accreditato della più alta velocità di connessione a Internet: 150 megabit al secondo, meglio addirittura dell’iPhone 5 e del Galaxy S3.

Punta invece sulle dimensioni del display l’altro gigante d’Oriente, ZTE, presentatosi a Barcellona con un phablet da 5,7 pollici che potrebbe essere considerato come la prima vera alternativa Made in China al Galaxy Note di Samsung. Si chiama Grand Memo ed è un Android-phone che si fa notare – oltre che per il gigantesco display HD da 5,7 pollici - anche per il processore quad-core Snapdragon e la generosissima batteria da 3200 MAh. Il prezzo ufficiale resta ancora un'incognita, ma visti i trascorsi della casa è lecito attendersi cifre ben al di sotto di quelle alle quali ci siamo abituati per questo genere di dispositivi.

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Insomma, la classe media è in fermento e punta sempre più in alto. Vien quasi da chiedersi se valga ancora la pena spendere cifre esorbitanti per acquistare smartphone di fascia top. Molto, ovviamente, dipenderà dal livello di innovazione che questi terminali riusciranno ancora a garantire nel prossimo futuro. Qualcosa di più si potrà dire dal prossimo 14 marzo, data in cui verrà presentato il modello più atteso di questo prima metà dell’anno, il nuovo Samsung Galaxy S4 .

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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