Samsung Galaxy Tab S: tre motivi per comprarlo e tre per non farlo
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Samsung Galaxy Tab S: tre motivi per comprarlo e tre per non farlo

Un tablet - anzi due - sottilissimi e con un display da favola. Ma sul piano dei materiali e dell’interfaccia software si poteva osare di più

I nuovi Samsung Galaxy Tab S sono sbarcati in Italia. Con una fastosa presentazione nella centralissima Piazza Duomo di Milano, il colosso coreano ha annunciato ufficialmente nel nostro paese i due tablet (uno da 10.5 e l’altro da 8,4 pollici) che avranno il compito di contendere all’iPad Air e all’iPad Mini Retina la palma di miglior tablet dell’anno.

Panorama.it ha avuto la possibilità di guardarli da vicino e ricavarne le prime impressioni. Ve le riportiamo qui di seguito nella nostra consueta rassegna sui motivi che fanno del dispositivo un’alternativa da prendere in seria considerazione e su quelli che, di contro, ne abbassano il giudizio complessivo

SÌ: IL DISPLAY
Quando puoi contare su un display Super Amoled da 2560 x 1600 pixel di risoluzione parti già avvantaggiato. Per via della qualità dell’immagine, certo, ma non solo. La possibilità di rinunciare alla retroilluminazione (presente invece sui normali LCD) permette al nuovo Samsung Galaxy Tab S di essere più sottile e leggero (vedi sotto) ma anche di consumare meno energia (la società coreana promette 11 ore di visione video ininterrotta). A voler cercare il pelo nell’uovo si potrebbe obiettare che questo schermo tende a saturare un po’ troppo i colori, ma si tratta di dettagli: quando si guarda un video (soprattutto se di buona qualità) sul Galaxy Tab S c’è davvero da stropicciarsi gli occhi.

SÌ: INGOMBRI MINIMI
Gli ingegneri di Samsung avevano avuto un ordine ben preciso: costruire un tablet che fosse più sottile e leggero dell’iPad. E ci sono riusciti: 6.6 millimetri di spessore per 298 e 467g grammi di peso (rispettivamente per il Galaxy Tab S 8.4” e il Galaxy Tab S 10.5”) rappresentano quasi un record. Chi da un tablet si aspetta innanzitutto un buon livello di portabilità non potrà certamente ignorare la proposta di Samsung.

SÌ: UN TABLET CHE FA ANCHE DA TELEFONO
Fra le risorse “esclusive” installate da Samsung sul Galaxy Tab S ce n’è anche una che permette di sincronizzare in modo molto profondo il tablet con uno smartphone Samsung. Si chiama SideSync ed è in buona sostanza un sistema che permette non solo di centralizzare i contenuti fra più dispositivi ma anche di trasformare il Galaxy Tab S in un alter-ego del telefono. Una volta associato il tablet a un Galaxy S5, ad esempio, è possibile telefonare, ricevere chiamate e mandare messaggi direttamente dal tablet. Molto utile in sala riunioni o sul divano quando lo smartphone non è a portata di mano.

NO: IL TRIONFO DELLA PLASTICA
Nonostante le critiche piovutele addosso dopo l’uscita degli ultimi modelli della serie Galaxy, Samsung continua a insistere sull’impiego a 360 gradi delle plastiche. Non fa eccezione il nuovo Samsung Galaxy Tab S, un tablet che sul piano prettamente estetico potrebbe essere considerato un Galaxy S5 a cui è stata fatta un’iniezione di steroidi. Intendiamoci, la sensazione al tatto non è quella di un prodotto “povero” (tutt’altro), ma è chiaro che nel confronto con l’iPad la tavoletta di Samsung appare di livello più basso.

NO: UN’INTERFACCIA UTENTE POCO CORAGGIOSA
Il sistema operativo (Android 4.4) è qui condito da un’interfaccia che ricorda molto da vicino quella già vista sul Galaxy S5. Il risultato è un’esperienza utente che sta un po’ a metà strada fra l’Android nudo e crudo e una vera personalizzazione . Se si esclude l’interessante sistema multi-window (una feature che permette di dividere lo schermo del tablet in due metà per lavorare in multitasking) il vestito che Samsung ha cucito addosso al sistema operativo di Google non appare particolarmente confortevole. Si poteva osare di più o - viceversa - optare per una versione stock di Android.

NO: PREZZO
Se sul piano dello spessore e della leggerezza Samsung è riuscita a battere Apple non altrettanto si può dire per quanto riguarda il prezzo. È vero, i nuovi tablet della casa coreana arrivano già completi di tutto (connettività LTE compresa) ma i 499 euro richiesti per il Galaxy Tab S 8.4” e i 599 euro per il Galaxy Tab S 10.5” rappresentano comunque cifre importanti. Sarebbe interessante capire se Samsung ha intenzione di ampliare la famiglia Tab S con l’arrivo di due nuovi entry-level solo Wi-Fi a un prezzo più basso.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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