Samsung Galaxy Note II: la nostra prova… allo Juventus Stadium
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Samsung Galaxy Note II: la nostra prova… allo Juventus Stadium

Una giornata da Web-giornalisti sportivi “armati” solo dello smartphone maggiorato della casa coreana

Forse non lo sapete, ma c'è una nutrita schiera di giornalisti tecnologici che adora il Galaxy Note: comodo per navigare, per scrivere e per prendere appunti, il "telefonone" di Samsung è per molti dei miei colleghi una sorta di piccolo grande strumento di produttività.

Incuriosito dalle laudi della categoria, ho cercato di capirne di più: così mi sono dotato dell’ultima versione del phablet – il Galaxy Note II – e l’ho messo alla prova. Non una prova qualunque ma una vera e propria prova sul campo e che campo… quello della Juventus! Per la 31esima del campionato di calcio italiano di Serie A va in scena Juventus-Pescara e decido di seguire l’evento utilizzando lo smartphone extra-large di Samsung come unico strumento di lavoro.

Qui di seguito vi racconto com’è andato l’esperimento: una giornata da Web-giornalista sportivo armato solo di un Samsung Galaxy Note II.

LE DIMENSIONI CONTANO
Il compito di ogni buon giornalista inizia come sempre qualche ora prima dell’evento con l’immancabile lavoro di documentazione. Così acquisto online il mio quotidiano sportivo preferito e inizio a sfogliarlo sul telefono. Lo schermo da 5,5 pollici del Galaxy Note II – più vicino a quello di un tablet da 7 pollici che non a uno smartphone canonico - si rivela in questo senso un vera manna. Leggere un pdf è cosa semplice anche senza smanettare troppo sullo zoom.

Ma il vero valore aggiunto è la presenza dell’S-Pen, un pennino capacitivo che può essere sfoderato in qualsiasi momento per prendere appunti e annotazioni al volo, evidenziare parti di testo o addirittura ritagliarle per condividerle in tempo reale via mail, sms o cloud.

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Quando mancano tre ore al fischio d’inizio decido di incamminarmi verso lo stadio. Considerato il mio scarso senso dell’orientamento mi affido in toto al navigatore di Android. Attivo quindi l'interfaccia vocale S-Voice e pronuncio “Naviga fino a Juventus Stadium Torino": in pochi secondi le indicazioni stradali per lo Juventus Stadium sono davanti ai miei occhi.

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MISSIONE IMPOSSIBILE?
Arrivato allo stadio mi dirigo verso la tribuna stampa e noto subito il divario fra la mia attrezzatura e quella degli altri colleghi reporter. Sulla carta sembra non esserci partita (un po’ come per il Pescara contro questa Juve...) ma non mi do per vinto: so bene che uno smartphone non potrà mai raggiungere il livello qualitativo degli strumenti professionali ma ha molti altri vantaggi: la praticità, innanzitutto, la connessione a Internet, la convivenza all-in-one di molti strumenti multimediali e social.

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Mi accomodo nella mia postazione e comincio la mia attività di cronista, quindi. In fase di scrittura, bisogna ammetterlo, il Samsung Galaxy Note II non ha rivali. Certo, la comodità di un notebook o di un tablet da 10 pollici è altra cosa, ma la digitazione è comunque anni luce davanti a quella degli smartphone convenzionali. Scrivere un tweet, o addirittura un articolo è qualcosa di estremamente naturale.

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Chi non è molto avvezzo all'utilizzo della tastiera digitale può anche utilizzare il pennino e avvalersi magari del sistema di riconoscimento della scrittura che permette di trasformare i caratteri manuali in digitali. Il software funziona discretamente ma personalmente lo trovo meno pratico del sistema di inputazione classico.

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AUDIO, FOTO E VIDEO D'ASSALTO
Per mettere alla prova le risorse multimediali del Galaxy Note II bisogna attendere la fine della partita e le interviste del dopo gara. L’obiettivo da 8 megapixel del Note II – nonostante una certa tendenza alla sovraesposizione in condizioni di forte contrasto (ad esempio con luce artificiale in aree di penombra) - si dimostra sempre all’altezza della situazione, sia nello scatto (davvero impressionante la raffica) sia quando si tratta di girare filmati.

Davvero impeccabile la qualità del registratore integrato: anche a distanza dall’interlocutore (non sempre in questo mestiere si ha la fortuna di essere in prima fila) il microfono del Galaxy Note II si rivela decisamente sensibile nel captare il parlato ed escludere il rumore di fondo.

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Come detto poc’anzi, Il vantaggio di utilizzare uno smartphone è soprattutto quello di poter sfruttare la connettività integrata per pubblicare immediatamente i risultati del proprio lavoro. Utilizzando la connessione Wi-Fi dello Juventus Stadium, ad esempio, riesco a “postare” i miei contenuti foto-audio-video in poco più di 10 minuti.

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Il resto è lavoro di ordinaria amministrazione: qualche ritocco al testo, l’ultimo controllo ortografico, un paio di didascalie e ci siamo… il pezzo è online.

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CONCLUSIONI
Il reportage completo lo trovate qui . Giudicate voi il risultato (giornalistico, ovviamente, quello sportivo non si discute).

Per quel che mi riguarda posso solo dire che la mancanza dei tradizionali "arnesi" del mestiere (un notebook, una reflex digitale e un registratore digitale) non si è fatta sentire poi così tanto. Certo, forse non sono ancora pronto per fare il grande salto nello smart-journalism ma devo ammettere che l'ipotesi (che prima consideravo una pura eresia) ora mi spaventa molto meno. Scrivere una notizia con un telefonino, pardon uno smartphone, non è solo un mero esercizio di stile ma una prassi decisamente utile, soprattutto quando si tratta di pubblicare online articoli ricchi di contenuti multimediali e in breve, brevissimo tempo.

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Roberto Catania

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