Microsoft: ecco la tecnologia che trasformerà i nostri telefoni in scanner 3D
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Tecnologia

Microsoft: ecco la tecnologia che trasformerà i nostri telefoni in scanner 3D

Si ispira all’occhio umano il sistema che permette di utilizzare un normale cellulare per acquisire viste di solidi in 3D

La promessa è di quelle che fanno strabuzzare gli occhi (e un po’ anche inquietano): in un futuro nemmeno troppo lontano potremo replicare qualsiasi oggetto di largo consumo con una stampante e uno scanner tridimensionali. 

Più facile a dirsi che a farsi, perché poi basta scavare un po’ a fondo sulla questione per scoprire che la clonazione delle cose ha comunque bisogno di attrezzature sofisticate. E anche abbastanza costose.

Le cose, però, potrebbero cambiare in fretta, almeno sul fronte delle tecnologie di acquisizione. Un nuovo progetto in cantiere nei laboratori di ricerca di Microsoft avrebbe infatti trovato il modo di ricreare viste in 3D in tempo reale di oggetti più o meno articolati, utilizzando un normale telefono cellulare. MobileFusion, questo il nome della tecnologia, promette in pratica di sfruttare la stessa prassi che oggi utilizziamo per scattare una foto, o registrare un video, per scansionare oggetti in tre dimensioni.

Non è la prima volta - è bene precisarlo - che si parla di sistemi “mobili” per l’acquisizione di immagini tridimensionali. La differenza rispetto al passato, ci tengono però a sottolineare i responsabili del progetto, sta qui nella possibilità di utilizzare solo un dispositivo mobile (senza cioè bisogno di alcun hardware aggiuntivo) e nell’indipendenza dalla connessione Internet. MobileFusion, in pratica, potrebbe essere utilizzata da chiunque sia dotato di un telefonino, anche in una località remota (non raggiunta cioè da rete dati o connessione Wi-Fi).

"Tutto avverrà direttamente sul telefono", ha spiegato Pushmeet Kohli, uno dei ricercatori che guida il progetto. “Le scansioni sono di qualità sufficientemente elevata per essere utilizzate per la stampa 3D e per videogiochi in realtà aumentata”.

Puntualizza Shahram Izadi, un altro dei membri del team di ricerca Microsoft: “Siamo partiti dall’idea di sfruttare quel sensore che ognuno di noi ha nelle proprie tasche, la fotocamera del cellulare. Lo step successivo è stato quello di sviluppare un algoritmo che permettesse alla fotocamera di agire come uno scanner 3D, utilizzando una tecnica di acquisizione delle immagini multiple che lavora un po’ come l'occhio umano”.

Va detto che i ricercatori di MobileFusion avevano già lavorato in passato su un progetto simile, chiamato Kinect Fusion. In quel caso l’obiettivo era però leggermente differente: costruire modelli 3D di case, uffici e persino di persone, utilizzando tecniche di acquisizione più convenzionali (leggasi basate su PC), difficili quindi da utilizzare in movimento.

Attualmente Microsoft sta cercando di assicurare un compatibilità traslare a tutte le principali piattaforme mobili, tra cui Windows Phone, Android e iPhone. Nulla si sa però al momento sui tempi necessari per arrivare al lancio commerciale della soluzione.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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