Meizu MX4 Ubuntu Edition arriva in esclusiva per l'Europa
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Meizu MX4 Ubuntu Edition arriva in esclusiva per l'Europa

Il sistema operativo mobile di Canonical tenta la ribalta con uno smartphone che sembra l’iPhone, ma solo fuori

Canonical, l’azienda che sviluppa Ubuntu una delle più famose distribuzioni Linux, da un paio di anni ha cominciato a studiare una versione mini del sistema operativo adatto a smartphone e tablet. Dopo varie vicissitudini legate a progetti in crowdfunding mai realizzati, quest’anno è arrivato dalla Spagna Aquaris E4.5, il primo telefonino con a bordo Ubuntu e prodotto dall’iberica BQ.

Lungi dall’essere quel dispositivo completo pronto a rivaleggiare con Apple, Google e Microsoft, il cellulare di BQ rappresentava comunque un tentativo di rompere la monotonia del trittico di aziende che si dividono attualmente la scena mobile. Seguendo lo stesso concetto che è alla base di Ubuntu per computer, anche il fratello minore dipende dalla volontà degli sviluppatori di realizzare le proprie app in HTML5 per dare maggior valore all’ecosistema; si pensi che al momento ne mancano alcune fondamentali come WhastApp senza il quale viene meno un’intera fetta di pubblico che non farebbe mai a meno della piattaforma di messaggistica più utilizzata.

Se bisogna dunque lavorare molto su interfaccia e negozio digitale, a livello estetico già l’Aquaris si distingueva per il completo full-touch e l’assenza di un qualsiasi pulsante per interagire con il sistema operativo: tutto passa per le dita e le numerose gesture con cui saltare da una finestra all’altra, attivare funzioni, entrare nei menu e chiudere le app. Certo con BQ non è che Ubuntu Phone avesse acquisito questo grande appeal, almeno fino all’arrivo di Meizu.

Bello è bello ma…

Il produttore asiatico ha infatti presentato Meizu MX4 Ubuntu Edition che sarà disponibile in Europa giù nei prossimi giorni ma solo tramite invito (come OnePlus One). Canonical ha spiegato che chiunque fosse interessato ad acquistare lo smartphone può accedere da domani al sito di Meizu e sperare che l’origami posto in homepage mostri proprio uno degli inviti generati automaticamente giornalmente. Ma per i meno fortunati non dovrebbe essere un problema visto che l’azienda cinese dovrebbe aprire la vendita online libera in tempo brevi con spedizioni assicurate per i primi di luglio (anche dall’Italia grazie al sito www.meizu.it).

…ne vale la pena?

Considerando il discorso delle app che ancora si fanno attendere vale davvero la pena affidarsi al nuovo sistema operativo? Esternamente il telefono è molto bello e quasi del tutto simile all’iPhone 6 (in USA lo hanno criticato proprio per questo), inoltre sotto la scocca ci sono tutte le caratteristiche in grado di farlo apprezzare al grande pubblico: uno schermo da 5.36 pollici con risoluzione da 1920 X 1152 pixel, 2 GB di RAM, 16 GB di memoria interna, un processore octa-core MT6595, batteria da 2.320 mAh e una fotocamera posteriore da 20.7 Megapixel; tutte specifiche identiche al classico MX4 visto a Barcellona con la sola differenza del sistema operativo che qui è Ubuntu invece di  Flyme 4, la personalizzazione di Android operata da Meizu. Il prezzo? 299 euro, quanto basta per porsi nella fascia di mezzo tra i tanti low-cost e la galassia dei più rinomati.

Pro e contro

Ubuntu è davvero una ventata di aria fresca nel mondo della telefonia mobile. Non sarà facile adattarsi alla sua interfaccia che prevede una serie di pagine predeterminate e organizzate per “scopi”. C’è quella dedicata alla musica, una per i video, quella delle app di produttività o delle utilità basilari del telefono come la rubrica, agenda, sms e così via. Se avete voglia di cambiare è questo il momento giusto.

Attenti alle app

Tuttavia la piattaforma è ancora acerba. Mancano ancora decisi investimenti dei big e dei grandi nomi che producono contenuti per smartphone e tablet. Al di là delle assene più evidenti (WhatsApp e Facebook tra tutte) con questo telefono non ci si può nemmeno giocare degnamente; non è colpa dell’hardware ma dei titoli che ancora mancano. Era lo stesso problema di Android all’inizio della sua avventura, poi sappiamo tutti come è andata. 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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