iPad, vendite piatte: ecco perché
Tecnologia

iPad, vendite piatte: ecco perché

Il tablet di Apple sembra aver arrestato la sua escalation sul mercato. Colpa di Android? No, degli smartphone

I dati finanziari dell’ultimo trimestre pubblicati da Apple la scorsa settimana sono indicativi di alcune tendenze in atto già da qualche tempo nel mercato della mobilità. Basta dare una rapida occhiata al quadro di sintesi redatto dai contabili di Cupertino per capire che:

a) L’iPhone resta il prodotto di punta della linea-up Apple, nonché quello da cui dipendono in buona parte le fortune di Cupertino. Nello scorso trimestre, giusto per avere un’idea, Apple ha piazzato oltre 43 milioni di Melafonini nel mondo (+14% rispetto a un anno fa), generando ricavi totali per oltre 26 miliardi di dollari: significa, in pratica che più della metà dell’intero fatturato di Apple (45 miliardi di dollari nel trimestre gennaio-marzo) derivano dalle vendite del suo smartphone nelle sue differenti varianti (iPhone 5S, 5C, 4S).

b) Lentamente ma inesorabilmente l’iPod sta uscendo dal mercato. L’ennesimo trimestre in perdita (oltre il 50% in meno rispetto allo scorso anno, sia in termini di vendite che di fatturato) rappresentano solo l’ultimo di una serie di chiodi piantati sulla bara del popolare lettore della Mela. La cui utilità - non lo scopriamo certo oggi - è ormai marginale in un’era nella quale anche il più scadente fra gli smartphone sa fare il player multimediale.

c) Le vendite dell’iPad non sono più irresistibili come un tempo. Il dato dell’ultima trimestrale (-16% in termini di vendite, -13% sul fatturato rispetto allo scorso anno) conferma la scarsa verve del tablet di Cupertino che, come si può vedere dal grafico sottostante, sembra essersi appiattito sui valori dello scorso anno.

iPad-iPhone-vendite_emb8.png

Insomma, mentre l’iPhone continua ad aumentare le sue tirature, l’iPad sembra aver arrestato la sua favolosa escalation (stiamo parlando, per chi avesse la memoria corta, dell’oggetto con il più alto tasso di crescita nella storia di Apple). Un trend che si riflette ovviamente anche sul piano dei profitti, considerata anche la contemporanea presenza sul mercato di una versione più economica del tablet (l’iPad Mini) che ha prodotto un abbassamento del prezzo medio di vendita.

iPad-iPhone-prezzo-medio_emb8.png

IL PROBLEMA NON È ANDROID 
Ma quali sono, in concreto, i motivi di questo andamento lento? Il “male” dell’iPad, se di male si può parlare, non sta certo negli aspetti tecnologici. Il tablet di Apple, come abbiamo più volte sottolineato dalle pagine di questo sito, resta ancora il numero uno fra tutte le varie soluzioni mostrate nell’era del post-PC [leggi la classifica dei 10 migliori tablet del 2013] . Né tanto meno si può dire che Apple stia soffrendo la concorrenza dei dispositivi Android. Questo grafico pubblicato da Chitika (basato sul traffico Web proveniente da tutti i principali tablet sul mercato) ci fa capire che l’iPad al momento non ha rivali, almeno per quanto concerne l’utilizzo nell’area nord-americana.

Chitika_emb8.png

LA FAME DI TELEFONINI PENALIZZA LE TAVOLETTE
Un’ipotesi fondata sulle ragioni di un trend un po’ sonnolento ce la offre Benedict Evans sul suo blog: l’analista fa notare come la diffusione dei tablet sia paradossalmente ostacolata dalla parallela crescita degli smartphone. Proprio così. Il tempo ci sta dicendo che i veri antagonisti dei “vecchi” personal computer non sono i tablet, come aveva ipotizzato Steve Jobs, bensì i telefonini intelligenti. Più completi, forse più innovativi, sicuramente più dotati dei fratelli maggiori in termini di applicazioni (si pensi a Instagram, Uber, Hailo e tutti quei servizi che traggono giovamento dalla maggior portabilità del mezzo).

iPad-iPhone-Vs-PC_emb8.png

MEGLIO UNO SMARTPHONE OGGI CHE UN TABLET DOMANI
C’è poi un altro aspetto da considerare. Le sfide sempre più ambiziose lanciate nel mercato della mobilità (in termini di capacità computazionali, prestazioni fotografiche, sensori, display, funzionalità per la sicurezza e batteria ) favoriscono un maggior ricambio generazionale nel settore degli smartphone piuttosto che nei tablet. In parole povere: è più facile che un utente rimpiazzi il suo iPhone 4 del 2010 con un modello più recente piuttosto che rinnovare il suo vecchio iPad. Il fatto stesso che Apple abbia lasciato a catalogo fino al mese scorso un tablet vecchio di tre anni (l’iPad 2) è indice di un mercato che avanza a un ritmo decisamente più compassato rispetto a quello degli smartphone.

 

I più letti

avatar-icon

Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

Read More