Tecnologia

Huawei: con le NPU i telefoni non saranno più gli stessi

Grazie ai chipset basati su reti neurali, gli smartphone ragioneranno come delle persone. L’intervista a James Zou, presidente della filiale italiana

Quale sarà la prossima grande rivoluzione nel mondo degli smartphone? L’impressione è che nonostante gli sforzi, i player del settore fatichino a trovare soluzioni davvero innovative. Gli smartphone di oggi saranno pure più potenti, brillanti, veloci e definiti di quelli di qualche anno fa, ma sul piano dell’esperienza d’uso non ci sono grosse novità da segnalare.

Qualcosa, però, bolle in pentola, e non servirà molto per scoprirlo. A stuzzicare l'appetito dei tecnofili incalliti è questa volta Huawei, terzo produttore mondiale di telefonini intelligenti, con un'idea che - almeno nelle intenzioni - punta a stravolgere il concetto stesso di telefonino intelligente.

Il chipset dal volto umano

A rivelarlo è il presidente italiano della società, James Zou, presidente Consumer Business Group di Huawei Italia, che in un’intervista esclusiva a Panorama rivela quella che sarà il prossimo fil rouge dei prodotti della casa: l’impiego di una nuova generazione di chipset basati sulle reti neurali.

"Dalle CPU passeremo alle NPU (Neural Processing Unit) - spiega il responsabile - e questo comporterà una serie di cambiamenti molto significativi per gli utilizzatori. La prossima generazione di dispositivi potrà infatti svolgere mansioni più complesse, orientate anche alla comprensione della realtà".

Verso una nuova generazione di dispositivi più intraprendenti

Per capire quali saranno in concreto i benefici di questa novità, dovremo attendere l’arrivo sul mercato dei nuovi dispositivi, ma qualcosa in questo senso si può già dire. Ad esempio che i telefoni equipaggiati con NPU saranno molto più intelligenti e proattivi, sapranno cioé prendere decisioni finora impensabili per qualsiasi macchina basata su processori di tipo computazionale.

"Quando cercheremo di scattare una foto al tramonto piuttosto che un ritratto - spiega a titolo di esempio James Zou - sarà lo smartphone stesso a suggerirci dove posizionarci per avere il risultato migliore. Il chipset basato su reti neurali è infatti in grado di calcolare istantaneamente dove siamo collocati rispetto alla scena e come spostarci per riuscire a catturare la luce migliore".

L'AI anche nell'hardware, per "capire" le immagini, in tempo reale

Miracoli del machine learning, la scienza che si occupa di comprendere i meccanismi che regolano il pensiero umano per replicarlo in contesti artificiali. Huawei - che solo nel 2015 ha investito 6 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo - è convinta che questa nuova branca del sapere informatico possa dare ai dispositivi tascabili una marcia in più, forse due, anche sul piano dell’hardware.

"Per quanto sempre più performanti", fa notare il manager, "le CPU tradizionali non sono nate per eseguire ragionamenti basati sulla realtà visiva. Non si tratta di effettuare un’operazione matematica complessa, come una divisione fra due numeri di 10 cifre, ma di sfruttare meccanismi più efficienti che - proprio come accade nel cervello umano - siano in grado di elaborare la realtà e prendere decisioni di conseguenza, in tempo reale. Solo così lo smarphone potrà essere il centro di tutta la nostra vita digitale, non solo in ufficio, ma anche in auto e a casa".

Nel mirino anche batterie e cloud

Lo sviluppo di una nuova generazione di chipset non è l’unica direttrice su cui Huawei sta lavorando. Nei piani della società c’è anche la ricerca sulle batterie - "stiamo collaborando con le Università e con alcuni grossi produttori mondiali per sviluppare unità basati su nuovi materiali (ad esempio il grafene)", fa sapere il responsabile - e la creazione di un’infrastruttura cloud su cui declinare tutta una serie di nuovi servizi a valore aggiunto per gli utilizzatori di dispositivi mobili.

"Crediamo che il software diventerà una voce sempre più importante del nostro fatturato. Questo si tradurrà in tutta una serie di servizi - dalla musica ai film, dai giochi ai wallpaper, dalle interfacce personalizzate ai pagamenti - che arricchiranno l’esperienza Huawei". Nel mezzo, a fare da collante, ci sarà Huawei Cloud, la piattaforma per il salvataggio e la sincronizzazione dei dati su server remoti che l’azienda si appresta a rendere disponibile anche in ambito consumer.

Per il momento non è dato sapere quanti saranno i gigabyte di spazio virtuale che verranno regalati agli utenti, ma si tratterà - promette Zou - di "un'offerta molto competitiva, come da tradizione Huawei". La sfida ad Apple e Samsung - le uniche due società che ancora separano la società cinese dal gradino più alto del podio - passa anche da qui, dai servizi esclusivi che l'azienda saprà confezionare all'interno dei propri dispositivi.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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