Google Project Ara: chi vuole lo smartphone lego?
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Tecnologia

Google Project Ara: chi vuole lo smartphone lego?

I creatori rendono noto il prezzo di partenza e la data (indicativa) di lancio. Cerchiamo di capire se vale la pena comprarlo

Primo trimestre del 2015 per 50 dollari. Ecco le due notizie fondamentali che aspettavano gli appassionati di telefonia mobile. Entro marzo del prossimo anno Google metterà in vendita il suo Project Ara , realizzato assieme a Motorola, primo smartphone al mondo a poter essere personalizzato interamente dall’utente. Partendo dai colori e motivo delle scocche fino ad arrivare alle dimensioni dello spazio di archiviazione, memoria RAM e fotocamera, il telefonino incontrerà interamente le esigenze degli utenti, “vestendosi” a suo modo per ognuno di loro.

Per 50 dollari avremo quindi la base sopra cui costruire il super smartphone. Un po’ come avviene per le reflex, vendute anche in versione “body only” (solo il corpo macchina) e con obiettivi a discrezione degli acquirenti, anche Project Ara sarà venduto nel suo solo scheletro, con le parti principali (schermo incluso) da acquistare separatamente. Niente paura perché quando arriverà ci sarà ampia scelta, o almeno è quello che si spera; il rischio sarebbe quello di ritrovarsi tutti con lo stesso dispositivo, lasciando alle persone l’unico divertimento del montaggio.

Il mio modulo è più grande

Project Ara arriverà in tre versioni differenti: la prima con una base da 9 slot per nuovi moduli (MODs), la seconda con 10 slot disponibili e la terza con 11. Proprio quest’ultima versione è quella che si avvicina di più all’attuale categoria dei “phablet”, con la possibilità di utilizzare uno schermo più grande e altre funzioni aggiuntive. Il bello è che qualora non voleste più uno smartphone da 5.5 pollici, si potrebbe optare per uno schermo minore e riempire gli slot vuoti con delle super casse o una fotocamera con sensore maggiore. Insomma di soluzioni ce ne sono, eccome. Il numero di MODs che possono essere inseriti in ogni dispositivo variano a seconda delle dimensioni. Ce ne saranno da 1x1, 1x2 e 2x2 ma non è detto che in futuro non vengano prodotti moduli ancora più grandi per particolari esigenze.

Non per tutti

Se vi dicono che Project Ara è uno “smartphone per tutti” non ci credete. È per quel tipo di persone che si possono definire smanettoni, non solo nei fatti ma anche solo nella testa. La possibilità di avere un solo telefono per coprire, al meglio, diverse situazioni è di per sé rivoluzionario. Mettiamo che un giorno vogliate inventarvi fotografi e domani videogiocatori in attesa del tram: basta aprire il cassetto con i diversi moduli e costruire il telefono per ogni esigenza, con una fotocamera da 16 Megapixel o con 3 GB di RAM per giocare all’ultimo sparatutto in 3D. Difficilmente un telefono del genere sarà il preferito per chi sceglie la tecnologia in base ad una funzione principale (ad es. “voglio un telefono per le foto” oppure “mi serve un sistema operativo semplice”), più indicato per chi vuole sperimentare diverse esperienze d’uso senza dover sborsare ogni volta centinaia di euro. Ma la questione, più che economica, sembra essere culturale. Se finora abbiamo ragionato su prodotti completi ora si dovrà fare un passo indietro, ragionando “per moduli”. Evoluzione o involuzione, successo o flop, la risposta arriverà presto, al più tardi entro marzo. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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