Evleaks, stop agli scoop tecnologici. Ecco perché
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Evleaks, stop agli scoop tecnologici. Ecco perché

Il grande successo su Twitter non è sufficiente a mantenere in vita l'iniziativa. Finisce così l'avventura del più popolare leaker di smartphone

Il grande pubblico, probabilmente, non sa nemmeno chi sia. Ma fra gli addetti ai lavori, Evan Blass - meglio conosciuto come @Evleaks - è un autentico idolo. Per un motivo molto semplice. Blass è colui che ha inventato (o perlomeno ha portato ai massimi livelli) il mestiere del leaker, termine anglosassone difficilmente traducibile che sta ad indicare colui che svela in anteprima il volto dei dispositivi hi-tech.

Lo smartphone dell'anno, il tablet più atteso, lo smartwatch top secret, Evleaks ce li mostrava con settimane, a volte mesi di anticipo. Con tanto di foto e specifiche tecniche. Nessuno ha mai capito come ci riuscisse, quali fossero le sue fonti, sta di fatto che Evleaks ci prendeva. Quasi sempre. I suoi scoop hanno fatto più e più volte il giro del Web, regalando agli appassionati di nuove tecnologie succose anticipazioni dei gadget più importanti del mercato, soprattutto smartphone. Ecco perché non c'è tecno-fan che non abbia inserito fra i preferiti il suo account Twitter (per la cronaca, più di 187 mila follower in due anni, quasi un record per un non-VIP).

Quell'account, però, a quanto pare smetterà di regalarci le sue indiscrezioni. Con un messaggio lapidario, l'uomo che sussurrava agli utenti i segreti degli smartphone più attesi ci informa che anche le cose più belle finiscono e che da oggi smetterà di fare il leaker. Per la gioia - c'è da scommettere - di Apple, HTC, Samsung, Lg e di tutti i vari vendor tecnologici che in questi anni si sono visti "rubare" i segreti dei propri preziosissimi gioielli tecnologici.

 

I motivi di questa decisione improvvisa quanto inaspettata li spiega lo stesso Evan Blass in questa intervista a The Next Web . Nella quale si sottolinea soprattutto un aspetto: l'insostenibilità dell'iniziativa dal punto di vista economico. “Si tratta per lo più di una questione di soldi”, chiarisce Blass, "monetizzare un flusso di anticipazioni fornite su Twitter non è facile". Come dire che svelare in anteprima il volto degli smartphone quando sono ancora in fase di gestazione non è un vero mestiere. Nemmeno se ti chiami Evleaks e sei di gran lunga il più famoso fra i paparazzi tecnologici.

La decisione, su cui hanno certamente pesato questioni di natura personale (Evan Blass è affetto da sclerosi multipla e un progressivo peggioramento della malattia - racconta lui stesso - gli impone di pensare in modo diverso al suo futuro), è comunque sintomitatica di quello che è attualmente il livello di profittabilità dei cosiddetti nuovi media. “All'inizio ho provato con le sponsorizzazioni mensili. Poi settimanali. Poi con i singoli tweet sponsorizzati. Ho preso anche delle donazioni, ma mi sembrava di fare accattonaggio online”, ha spiegato il popolare leaker. Quasi a dimostrare, caso mai ce ne fosse bisogno, che non si vive di soli follower. E che fare informazione al di fuori dei grandi gruppi editoriali è una missione ai limiti dell'impossibile.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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