Regali di Natale: 5 domande prima di comprare uno smartphone
Tecnologia

Regali di Natale: 5 domande prima di comprare uno smartphone

Prezzo, specifiche tecniche e sistema operativo. Il nuovo telefonino deve essere un mix di esigenze e funzioni. Ecco come scegliere

È il momento di raccogliere il gruzzoletto messo da parte per un anno intero. Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, catene commerciali, negozi specializzati e piccoli rivenditori si lanciano nell’arte dello sconto, proponendo offerte interessanti per gli amanti della tecnologia. Proprio quello dell’hi-tech è uno dei settori che non ha conosciuto crisi e che, anno dopo anno, può contare su un’importante fetta di appassionati, decisi a passare all’ultimo modello di iPhone oppure a provare una nuova esperienza con Android, Windows Phone o BlackBerry.

La scelta di un nuovo smartphone non è banale. Sono vari i requisiti che un telefono deve avere per attrarre i possibili acquirenti. Tutto dipende dal mix di fattori personali, tra cui grandezza del display, peso, presenza della memoria esterna, e oggettivi, come la qualità del sensore fotografico e le caratteristiche hardware. Sono questi i fattori che, uniti ad un’attenta considerazione sul prezzo, permetteranno di fare la scelta opportuna e di non sbagliare l’acquisto. Volevate un Galaxy e avete preso un iPhone? Eravate indecisi tra un Lumia e un LG e vi siete fatti ammaliare dalla tastiera del BlackBerry Passport? Magari siete ancora in tempo per tornare indietro (vendendo lo smartphone errato su internet) e scegliere lo smartphone che fa per voi, seguendo la nostra guida.

Domanda 1: mi serve davvero uno smartphone?

Può sembrare un controsenso, ma il primo passo per acquistare un nuovo (o il primo) smartphone è capire se ne avete davvero bisogno. I telefoni intelligenti costano, e anche se oggi si trovano i modelli economici, la spesa da sostenere non riguarda solo il terminale in sé. Il passaggio da un telefono classico ad uno più moderno porta con sé anche un cambio drastico: la maggioranza degli smartphone odierni ha abbandonato la tastiera fisica in favore del touchscreen. Se si eccettuano un paio di tasti per compiere le funzioni basilari, i nuovi telefoni richiedono un riadattamento tecnologico non banale, a cui non tutti rispondono in maniera positiva. Inoltre usare uno smartphone senza un piano dati è abbastanza inutile. Anche se avete il Wi-Fi a casa o in ufficio vi ritroverete a voler controllare la posta elettronica o la bacheca di Facebook sul tram o in metro. Se siete disposti ad una spesa mensile extra, che è di solito pari a 10-15 euro con chiamate ed sms inclusi, allora passate al prossimo punto.

Domanda 2: qual è l’operatore giusto?

Il fatto che con uno smartphone si abbia bisogno di un piano dati vuol dire capire nella propria zona quale operatore va per la maggiore. Molto dipende dalla potenza del segnale e dell’eventuale presenza delle ultime tecnologie, come il 4G. Se quando si parla di “offerta ricaricabile” gli operatori nazionali sono alquanto simili, con proposte commerciale che differiscono tra di loro solo di qualche euro, il discorso cambia nel caso di uno smartphone in abbonamento. In questo caso dovrete tenervi lo smartphone per un periodo che può arrivare fino a due anni e mezzo (30 mesi) ma col vantaggio di pagare, in rate mensili, un prezzo comprensivo del dispositivo e dei servizi inclusi, tra cui internet, minuti per telefonare tutti ed sms. In entrambi i casi, se avete da anni lo stesso operatore che non vi assicura una degna copertura internet nel luogo in cui abitate, allora dovrete decidervi a cambiare e passare alla concorrenza. Per verificare il segnale dei diversi operatori basta andare sui siti di ciascuno e cercare la sezione “copertura”.

Domanda 3: quanto è importante il budget?

Molto, forse anche troppo. A conti fatti i modelli di fascia alta sono arrivati a toccare cifre pazzesche, al pari dei migliori portatili in circolazione. Se avete a disposizione una somma inferiore ai 300 euro è possibile rivolgersi a smartphone ottimi, comprensivi delle tecnologie più recenti, tra cui anche il Bluetooth 4.0 e l’NFC. È ovvio che più cala il prezzo più bisogna scendere a compromessi, prima di tutto hardware. Gli schermi in alta definizione, i processori più veloci e le fotocamere migliori si trovano sui modelli che partono dai 400-500 euro. Questo non vuol dire che uno smartphone da 199 euro non potrà immortalare il cenone di Capodanno, ma se nella foto si nota qualche sfocatura o un’eccessiva colorazione azzurrina, tipica del cosiddetto rumore di fondo, non bisogna lamentarsi ma correre a prendere la macchinetta digitale.

Il discorso cambia con un budget superiore, anche oltre i 900 euro. In quel caso ci si può sbizzarrire, scegliendo tra i modelli di punta dei diversi produttori. A quel punto le differenze sono davvero minime e si riducono ad alcune scelte funzionali, come la possibilità di inserire una scheda di memoria aggiuntiva. Foto, musica, video, app e giochi richiedono tanto spazio quindi comprare un telefono che ha 16 GB di memoria, senza possibilità di inserire microSD, non ha più molto senso.

Domanda 4: qual è il sistema operativo migliore?

Dipende. Per un sacco di persone il sistema operativo è tutto, anche di più dello smartphone stesso. Scegliere tra iOS, Android, Windows Phone o BlackBerry 10 non vuol dire solo stare da una parte o dall’altra ma sposare un intero ecosistema, fatto di app, funzioni extra e supporto ai programmi e agli account che si utilizzano sul computer. Se ad esempio avete un indirizzo di posta Outlook e usate spesso i servizi Microsoft, come la suite Office, scegliere un Windows Phone vorrà dire poter integrare la vita al computer con quella in mobilità, in maniera speculare. Tuttavia, grazie agli ultimi aggiornamenti, praticamente tutte le app principali sono disponibili sui diversi sistemi operativi; la stessa Microsoft ha rilasciato una versione gratuita di Word, Excel e PowerPoint per iOS e Android, appiattendo di fatto le differenze con i suoi Lumia. Anche gli indirizzi email non sono più un’esclusiva dei rispettivi OS: Gmail, Outlook e iCloud possono essere sincronizzati praticamente ovunque, a differenza di quanto accadeva qualche anno fa.

Al di là della preferenza tra una schermata che presenta solo icone ed un’altra che può ospitare anche i widget, non bisogna trascurare il discorso sulla sicurezza. Se iOS e BlackBerry sono recinti praticamente invalicabili per chi cerca di introdurre applicazioni maligne sui rispettivi negozi digitali, gli store mobili di Android e Windows Phone sono leggermente più a rischio. Il primo per la sua stessa natura di apertura verso chiunque voglia distribuire un’app sul Play Store, seppur sotto il vigile controllo di un algoritmo che analizza il codice di sviluppo; il secondo a causa della sua giovane età che esige una crescita rapida delle app, più per quantità che per qualità.

Domanda 5: quale smartphone compro?

Dopo aver deciso il sistema operativo, l’operatore e il budget, resta da scegliere il telefono. I punti precedenti sono serviti a mettere un po’ di ordine nel complicato e popolato panorama dei telefonini attualmente in vendita. Se la scelta è ricaduta su un iPhone bisognerà capire quale misura dello schermo soddisfa maggiormente le esigenze, considerando che dal modello 4S in poi il sistema operativo è uguale per tutti (sui modelli più vecchi manca solo AirDrop). Se invece puntate su Android il discorso è molto più complicato a causa di un’offerta più eterogenea. Ma anche qui, dopo aver stabilito il budget ci si ritrova dinanzi al massimo una decina di modelli tra cui scegliere. Se BlackBerry è indicato soprattutto per i professionisti e per chi lavora spesso in mobilità, Windows Phone ha sin da subito puntato il pubblico più giovane offrendo dispositivi colorati e divertenti che partono dai 100 euro e arrivano fino ai 500. La scelta non è semplice ma porsi alcune domande è d’obbligo. Solo in questo modo potrete comprare un telefono che non sarà solo intelligente ma anche geniale, adatto ad ogni esigenza.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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