A cosa serve il primo distributore di app di Google
Tecnologia

A cosa serve il primo distributore di app di Google

Installato a Tokyo permette di scaricare via NFC i contenuti del Play Store e provare un Nexus 4

In un paese dove i distributori non scarseggiano, Google ha deciso di dare il via ad una nuova moda. Tra quelli che distribuiscono lattine, cibi preconfezionati e libri, eccone uno molto particolare: il distributore di app. Google Japan ha dato il via oggi alla singolare installazione, un modo per pubblicizzare ulteriormente i suoi prodotti e servizi. Il distributore di app funziona in questo modo: si avvicina lo smartphone o il tablet al vassoio sotto lo schermo touch della macchinetta e si sceglie l’app da scaricare. La comunicazione è permessa dalla tecnologia NFC, per cui il device dell’utente deve esserne provvisto. In questo modo, senza la necessità di abbinare nulla, le due macchine “si vedono” e comincia lo scambio dei dati.

Secondo Engadget , presente all'inaugurazione di una delle tre macchinette che verranno installate in tutto il Giappone come paese tester, la velocità di accoppiamento e del download è davvero ottima  e soprattutto sicura. Ogni comunicazione viene eseguita esclusivamente sull’indirizzo NFC di un determinato dispositivo senza il pericolo che un terzo si intrometta e rubi il contenuto. Oltre al supporto alla Near Field Communication, sullo smartphone o tablet deve esservi almeno la versione 4.0 di Android, prerogativa di base per far si che il download vada a buon fine.

Per ora Google Japan ha annunciato di aver reso disponibili 18 app, per lo più giochi, in modalità a pagamento e free-to-play, come l’ultimo Fifa 14. Più che utile, la trovata di Google sa molto di marketing. Non a caso è rivolta anche a chi non possiede un terminale Android, per questo chiunque potrà provare un Nexus 4 per un breve periodo di tempo per poi restituirlo (non è chiaro se in loco o anche facendoci un giro e riconsegnarlo in un secondo momento). Il dubbio è però forte: a cosa serve una macchinetta che può distribuire app allo stesso modo in cui l’utente può scaricarle da solo sul Play Store? Potrebbe servire per chi non possiede un traffico dati e, in giro per la città, decidesse di provare un nuovo gioco sul proprio smartphone; diverso il discorso se verranno implementate offerte speciali o funzionalità extra (pacchetti premium gratis) per chi effettui il download presso il distributore powered by Google. Tuttavia per il momento non ci sono informazioni aggiuntive così come su un probabile sbarco negli Stati Uniti o in Europa. Probabilità molto remota visto che il primo distributore di app al mondo è giapponese ma sa tanto di “cinesata”. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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