Perché ancora non possiamo usare il cellulare in aereo
Tecnologia

Perché ancora non possiamo usare il cellulare in aereo

E perché forse è meglio così

No, le interferenze di un cellulare non possono far cadere un aereo. E allora perché non ci è permesso di fare telefonate tra le nuvole?

L'Economist ha provato a rispondere a questa domanda che frulla nella mente di chiunque abbia preso un aereo almeno una volta, con un articolo che spiega che succede in volo quando mettiamo mano ai gadget elettronici. Cellulari e non solo quelli, perché in teoria tutte le attrezzature elettroniche interferiscono con le apparecchiature di navigazione di un aereo. I gadget che non dispongono di collegamento alla rete come i lettori mp3 emettono energia a radiofrequenza. E persino i cavi di alimentazione e i caricabatterie sono ritenuti trasmettitori non intenzionali. Telefoni, ebook reader e tablet per via del collegamento a internet e del GPS invece possono arrivare a confondere i segnali di comunicazione che riceve un aereo durante la navigazione.

Eppure - spiega l'Economist - quando Boeing e Airbus hanno provato a verificare gli effetti reali delle emissioni elettromagnetiche dei cellulari sugli aerei non hanno trovato alcuna prova che ciò potesse creare problemi. Il che spiega anche perché sempre più spesso i piloti degli aerei usino l'iPad per consultare le carte di navigazione e manuali di volo, un tempo ingombranti. Non è tutto. Uno studio del 2003 ha rivelato che su un volo di linea, negli Usa, venivano fatte da una a 4 telefonate segrete, senza che questo creasse problemi all'aereo. E nel 2003 il numero di cellulari e smartphone era nettamente inferiore a quello di oggi.

La verità è che quando nel 1991 la FCC (la commissione federale sulle comunicazioni americana) vietò l'uso dei cellulari a bordo degli aerei - secondo l'Economist, non lo fece per questioni di sicurezza dei voli, ma per evitare che la ricerca continua e veloce del segnale da parte dei cellulari creasse guasti alle linee: le reti telefoniche mobili possono sopportare che un cellulare si muova alla velocità di un treno o di un'automobile. Non a quella di un aereo. Il passaggio repentino di un gran numero di cellulari da una cella all'altra dell'operatore mobile potrebbe (il condizionale è d'obbligo) mandarle in tilt.

Ecco quindi le vere ragioni per cui ancora oggi è vietato l'uso dei telefoni a bordo degli aerei, a meno che non abbiano attivata la funzione "uso in aereo". Computer e tablet, anche senza connessioni attivate, invece devono essere spenti finché l'aereo è sotto i 3000 metri: quando è ad alta quota si possono usare. Una spiegazione plausibile potrebbe essere che sotto i 3000 metri l'equipaggio non avrebbe il tempo di diagnosticare eventuali problemi causati da interferenze. Dunque si tratta di una precauzione e presto potrebbe cadere. La FCC è assediata dalle richieste dell'industria hi-tech perché gli aerei accettino che i loro gadget, per esempio i sempre più diffusi ebook reader, vengano certificati come innocui durante il volo. Ma non sarà facile accontentarle: ogni prototipo di tablet, ebook, lettore mp3, computer portatile dovrà infatti essere testato a bordo di tutti gli aerei delle diverse compagnie e ricevere l'approvazione ad essere utilizzato senza problemi. Ci vorrà un po'.

Niente da fare invece per l'utilizzo dei cellulari a bordo, almeno negli Usa. L'unica soluzione per ora è quella di sfruttare la possibilità di fare chiamate via internet sugli aerei dove c'è un ripetitore Wi-fi che comunica con un satellite che a sua volta comunica con la terra attraverso una banda dedicata (450 o 800 mhz). Un servizio con queste caratteristiche per il momento lo offre solo la Virgin Atlantic al costo di 1,60 dollari al minuto per le chiamate. Si domanda l'Economist (e non solo lui) quante persone sono disposte a spendere tanto per una telefonata, sapendo che tempo poche ore e potranno farla da terra, attraverso il loro smartphone? Per scoprirlo non resta che aspettare l'inizio dell'anno nuovo, quando oltre venti aerei della Virgin offriranno il servizo a bordo. Saranno i loro passeggeri a decidere se le telefonate via internet dall'aereo sono il futuro o semplicemente un bluff.

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Eugenio Spagnuolo