Apple Continuity, ecco come funziona
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Apple Continuity, ecco come funziona

La prova del sistema della mela che permette di rispondere alle chiamate o inviare sms da Mac e iPad e rendere ogni dispositivo l'estensione dell'altro

L’effetto iniziale è comico e abbastanza ansiogeno. Comico perché si ricevono telefonate in continuazione, nei momenti meno opportuni, ma ora che ne farebbe comodo una qualsiasi, anche da un improbabile call center delocalizzato in Albania, tutto tace da un po’. Ansiogeno perché, quando finalmente giunge la sospirata chiamata (e ovviamente dall’altro lato del filo c’è un mega capo galattico), ci si ritrova catapultati in mezzo a un’orchestra di suonerie, a un’ubriacatura stroboscopica di schermi che si agitano, vibrano e lampeggiano. Squilla l’iPhone, fin qui tutto normale, però squittisce anche l’iPad e, tutto vero, danno fiato alle casse pure il MacBook Air e l’iMac. Un centralino in confronto è uno strumento da principianti, un giocattolino per bimbi. Nell’imbarazzo di non sapere da dove rispondere, nella paura che questo trillio ubiquo non si zittisca premendo l’icona verde e che la figuraccia da sottofondo disturbante sia dietro l’angolo, si finisce per non rispondere e richiamare subito dopo.

Il primo pensiero – maligno, ma spontaneo – è che stavolta Apple abbia toppato di brutto. No che non può funzionare, a chi può piacere questo bombardamento, questo accerchiamento multi dispositivo. Già ci si sente tampinati dal mondo esterno su uno smartphone, dal suo alluvione di notifiche, figurarsi su tutti i display che abbiamo in casa, in ufficio o nella borsa. Ma la logica di Continuity, il servizio che trasforma in un coro intonato o almeno ben accordato i gadget della mela, non è una guerra di logoramento, bensì una tattica di posizione. Acquista ragion d’essere col distacco, con la separazione, con la giusta distanza tra i dispositivi. Ha senso rispondere alla mamma dall’iPad mentre si guarda Homeland sul divano e il telefonino è in carica in cucina? Di sicuro è comodo, soprattutto se si è stravaccati, con ciotola di noccioline sul bracciolo, e alzarsi viene considerato alla pari della scalata di una parete rocciosa. Conviene poter accettare una chiamata importante dalla scrivania, visto che l’iPhone è sperduto chissà dove (nello zaino, per la cronaca), anziché vagare in un ambiente con lo sguardo sconsolato? La risposta affermativa sembra ovvia.

Continuity è come quegli estranei che all’inizio non ti fanno una bella impressione, ma poi ti entrano nel cuore. Basta aggiornare iOS alla versione 8.1, l’ultima rilasciata da Cupertino, e avere sui computer il sistema operativo Yosemite, ed è già attivo. Richiede solo due ingredienti: tenere acceso il Bluetooth, per avere a disposizione tutte le funzioni, e poi, elemento imprescindibile, che ogni dispositivo sia connesso alla stessa rete Wi-Fi e collegato al medesimo account iCloud. Come per AirDrop è l’unico trait d’union necessario perché i gadget della mela morsicata si interfaccino tra loro. Anzi, di AirDrop sembra una naturale estensione, un completamento, poiché non si trasmettono solo immagini, musica e video, ma telefonate, messaggi, documenti, mail, presentazioni.  

Continuity è come quegli estranei che all’inizio non ti fanno una bella impressione, ma poi ti entrano nel cuore

Se la velocità di connessione è accettabile – si nota qualche rallentamento, soprattutto quando la banda è satura, magari perché si sta scaricando un file – Continuity funziona bene. Le telefonate su iPad o iMac e MacBook hanno un audio fluido e, oltre a ricevere, è possibile inoltrare nuove chiamate senza passare dall’iPhone. A funzionare benissimo sono gli sms, non solo quelli di iMessage, dunque verso gadget dotati di iOS. Niente male poter rispondere alle domande di capi e colleghi o agli amici digitatori incalliti con disinvoltura rapidissima facendo danzare le dita sulla tastiera del computer. E liquidare con un «Preferisco così», a metà tra il criptico e l’altero, le richieste di questi ultimi che vorrebbero tornare a WhatsApp. Ottima peraltro l’integrazione tra i dispositivi e l’aggiornamento in tempo reale del flusso degli invii. Guardare sull’iPhone l’applicazione messaggi che prende vita mentre si spedisce un sms dal Mac fa un po’ l'effetto del pianoforte infestato del vecchio West che si suona da solo, ma c’è di peggio. Inoltre, con questo meccanismo, è possibile scrivere i testi dalla scrivania e, magari, inserire nello stesso flusso dall'iPad un'immagine scattata con la fotocamera del tablet. Un bel bonus.

Guardare sull’iPhone l’applicazione messaggi che prende vita mentre si spedisce un sms dal Mac fa un po’ l'effetto del pianoforte infestato del vecchio West che si suona da solo

Così come torna utile iniziare un documento, un messaggio di posta, una presentazione, una nota o un promemoria sul computer, per concluderla o rivederla sull’iPhone. In basso a sinistra compare una piccola icona, speculare a quella di destra della macchina fotografica, con l’applicazione al momento abilitata da Continuity. Si fa scorrere l'icona verso l’alto e – la prima volta c’è l’effetto wow, non posso crederci invece è così – si può riprendere il testo dal punto esatto in cui avevamo interrotto la digitazione sull’altro dispositivo. Oppure, se si sta navigando su Safari dall’iMac, magari si sta leggendo un articolo e occorre andare in bagno, basta portare con sé l’iPad e ritrovare la schermata del giornale sullo schermo del tablet. 

Ma occhio alla privacy

Continuity, è innegabile, rende dipendenti da Apple, d’altronde è stato cucito addosso alle applicazioni e ai gadget della mela. Regala tante piccole comodità, leva di mezzo gesti quotidiani fastidiosi come digitare più volte lo stesso indirizzo in un browser o spedirsi via mail documenti da un prodotto all’altro per aggiornarli (mandare una mail a se stessi fa sentire sempre un po' cretini); rende più reperibili, certo creando un minimo di senso di accerchiamento, però sta sempre a noi decidere se rispondere oppure no.

A voler trovare il pelo nell’uovo, forse si adatta meglio a single o coppie molto affiatate o incredibilmente sincere o libertine tra loro. Perché se la vostra compagna sta usando l’iPad e arriva un sms che non dovrebbe arrivare, sono guai. Se proprio avete qualche scheletro nell’armadio, accertatevi quantomeno di disattivare la funzione. È facilissimo e potete farlo a distanza, in pieno spirito Continuity. Sull’iPhone andate in «Impostazioni», «Messaggi», «Inoltro messaggi di testo» e scegliete quali dispositivi abilitare o disabilitare. Per le chiamate, invece, scegliete «Facetime» e attivate o disattivate «Chiamate cellulare iPhone». D'altronde, ogni valutazione sul valore intrinseco di una nuova tecnologia non può mai essere espresso in assoluto. Non può procedere slegato dall’uso (intelligente, all’occorrenza furbo, altre volte ingenuo) che se ne fa.  

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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