Amazon ha il suo smartphone: successo o flop annunciato?
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Tecnologia

Amazon ha il suo smartphone: successo o flop annunciato?

Cosa convince (e cosa no) di Fire Phone, il nuovo progetto mobile della società di Jeff Bezos

Il dado è tratto. Amazon ha deciso che se vuole recitare un futuro da protagonista nel mondo delle nuove tecnologie deve avere fra le sue frecce l’oggetto simbolo della mobilità dei nostri tempi: lo smartphone, anzi il Fire Phone , come recita il nome ufficiale. C’è chi la giudica una mossa saggia, nell’ottica di offrire agli utenti un maggior numero di supporti digitali dai quali acquistare i prodotti e i servizi della casa. Ma c’è anche chi contesta lo scarso tempismo del gigante californiano, affacciatosi solo ora in un mercato che appare ormai ben presidiato da Apple, Samsung e da tutti i piccoli e grandi produttori del settore.

Di certo, quella di Amazon è una mossa che è stata ben ponderata. Secondo BusinessWeek , il colosso dell’ecommerce stava lavorando su uno smartphone già dal 2009. Almeno da quando Johnny Chung Lee , un programmatore ora al servizio di Google, dimostrò che invertendo la posizione dei sensori di una Nintendo Wii era possibile creare un display in grado di tracciare i movimenti della testa di un utente, offrendo in questo modo un effetto tridimensionale senza l’ausilio di alcun occhialino esterno. Da quella dimostrazione sono passati cinque anni, un lasso di tempo abbastanza lungo per consentire ai laboratori di ricerca e sviluppo di affinare un prodotto - il Fire Phone - che nei piani di Amazon dovrebbe diventare il prolungamento materiale del suo ecosistema; ma forse non ancora sufficiente per mettere a punto tutte quelle risorse necessarie per battere la concorrenza di tutte le vecchie volpi del mercato. 

UNA SFIDA MOLTO AMBIZIOSA
Il vero nodo da sciogliere resta soprattutto uno: per quale motivo gli utenti dovrebbero decidere di ignorare l’iPhone, il Samsung Galaxy S5 e tutti gli altri best-seller del settore per buttarsi su Fire Phone, una proposta di cui ancora non si conosce nulla? Per quanto Amazon non si possa considerare un esordiente - con la sua gamma Kindle di tablet ed ebook Reader, la società di Jeff Bezos ha dimostrato di saper creare prodotti hardware di buon livello - la sfida, questa volta, è immensamente più grande.

Perché gli smartphone sono gli oggetti più sofisticati della nostra era digitale (probabilmente lo sono ancora più dei PC); perché gli utenti hanno ormai una certa dimestichezza nel riconoscere ciò che è buono da ciò che non lo è; e perché dietro ogni telefonino intelligente c’è un vero e proprio Universo - fatto di sviluppatori, produttori di chipset e componenti, operatori telefonici e altri portatori di interesse - che possono fare la differenza.

In questo senso, la prima sfida che Amazon dovrà affrontare sarà quella di offrire un numero di applicazioni tale da non far rimpiangere gli “app-store” della concorrenza (le ultime cifre parlano di circa 250mila titoli). E dovrà pure spiegare agli utenti per quale motivo tutte le diavolerie tecnologiche installate sullo smartphone non saranno fini a se stesse; già in passato (si pensi ad esempio al Samsung Galaxy S4) il mercato ha dimostrato di non gradire troppo gli effetti speciali incapaci di generare un reale vantaggio in termini di esperienza d'uso.

MA LA COMMUNITY PUÒ FARE LA DIFFERENZA
D’altro canto, Amazon ha dalla sua un vantaggio non indifferente: la presenza di una popolosissima comunità di utenti che conosce a menadito i suoi servizi, ancor prima dei suoi prodotti hardware. Consumatori che forse non vedevano l'ora di mettere le mani su uno smartphone con la freccia sorridente per diventare a tutti gli effetti fan del marchio.

Amazon li ha già ingolositi annunciando l’uscita di un nuovo programma di abbonamento (Amazon Prime) che offre musica, film, serie tv, ebook e consegne gratuite al costo di 99 dollari all’anno. Fire Phone, lo smartphone "proprietario", dovrebbe completare l'opera. Perché, è evidente, se vuoi dare ai tuoi "fan" un cofanetto chiavi in mano contenente tutti i beni digitali di cui hanno oggi bisogno non puoi continuare a dipendere da Apple, Samsung e da tutti gli altri produttori di dispositivi.

Meglio svincolarsi, con uno smartphone che forse non sarà perfetto ma che rappresenta comunque la perfetta incarnazione di ciò che un'azienda si aspetta da un device mobile pensato per distribuire i suoi servizi.

 

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