Nuovo HTC One: come funziona la doppia fotocamera
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Nuovo HTC One: come funziona la doppia fotocamera

Si chiama "Duo Camera" ed è una delle principali novità del nuovo portacolori della casa taiwanese. Fra i benefit la possibilità di gestire lo sfocato

Fra le novità del nuovo HTC One non è passata certo inosservata la presenza – sul retro – di un doppio obiettivo fotografico. Si chiama "Duo Camera" ed è in buona sostanza un escamotage che permette all’ultimo genito della casa taiwanese di spingersi in scatti altrimenti impensabili con dispositivi di questo calibro. Ma come funziona in concreto? Cerchiamo di capirne di più.

DUE FOTOCAMERE, MA A COSA SERVONO?
Cominciamo col dire che le due fotocamere non possiedono le stesse funzioni. Al di là della risoluzione – uno da 4.1 l’altro da 2 megapixel – i due obiettivi sono stati concepiti per fare cose diverse: quello principale, situato sulla parte bassa del dorso del telefono, è deputato a catturare l’immagine come farebbe qualsiasi altro smartphone; quello secondario, più piccolo e situato sulla parte alta del terminale, si occupa invece di ricavare le informazioni sulla profondità. Si tratta di un artificio che in fondo sfrutta un principio già collaudato sulla vista umana: grazie ai suoi due "occhi", il nuovo One (M8), promette in pratica di leggere la scena su tutte e tre le dimensioni anziché in maniera piatta.

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PRIMA SCATTI, POI METTI A FUOCO
In termini concreti, l’obiettivo della casa taiwanese è soprattutto uno: dare agli utenti la possibilità di regolare il fuoco in base ai soggetti da mettere in primo o in secondo piano. Qualcosa che, a ben vedere, non è completamente nuovo nel panorama degli smartphone moderni. Rispetto alle soluzioni adottate dalla concorrenza, però, la fotocamera Duo del nuovo HTC One ha due vantaggi: la velocità e la possibilità di giocare sul fuoco anche dopo che l’immagine è stata scattata. Essendo basata su un sistema hardware e non su una mera elaborazione software, infatti, la doppia fotocamera non è costretta a scattare un moltitudine di foto a diverse esposizioni ed effettuare in un secondo momento una faticosa elaborazione. No, l’HTC One scatta un’unica foto (con un’unica esposizione), ma grazie al secondo obiettivo sa esattamente dove sono gli oggetti all’interno della scena. In questo modo l’utente può selezionare manualmente quale soggetti mettere a fuoco (o, meglio, lasciare a fuoco) e quali invece sfocare.

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UN MODO PER GIOCARE D'EFFETTO
Il risultato non può essere ovviamente paragonato a quella di una reflex (come si può vedere dai primi scatti effettuati dai colleghi americani): l’HTC One non ha la stessa precisione di una macchina fotografica professionale nel distinguere – al di là dei singoli soggetti – l’intera scena in base alle linee di profondità. Ma si tratta comunque di un interessante eseperimento che, se perfezionato, potrebbe portare gli smartphone di prossima generazione a fare tutta una serie di cose fino ad oggi inimmaginabili.
Anche perché, al di là del fuoco, il sistema Duo introdotto sul nuovo HTC One, permette di giocare con tutta una serie di effetti speciali che potrebbero ingolosire gli utenti creativi. Per dier: è possibile far risaltare il soggetto alterando lo sfondo con effetti creativi (ad esempio portandolo in bianco e nero e lasciando il soggetto in primo piano a colori, o viceversa), oppure creare effetti 3D inclinando lo schermo e sfruttando le funzioni dell’accelerometro. Sembrano cose da poco ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di un telefono...

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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