Asus VivoTab Note 8: la recensione
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Asus VivoTab Note 8: la recensione

Un tablet con il cuore di un PC: ecco come va il nuovo tablet da 8 pollici della casa taiwanese con Windows 8 e pennino integrato. In vendita da qualche giorno anche in Italia al prezzo di 299 euro

Quando arrivò sul mercato, era l'autunno del 2012, Windows 8 si presentò al mondo sulle ali di una grande promessa: diventare il centro nevralgico di una nuova progenie di dispositivi all-in-one capaci di combinare la semplicità e l’intuitività delle interfacce touch con le risorse del mondo PC. A distanza di quasi due anni, devo ammetterlo, io sto ancora aspettando il device "definitivo", quello capace di sostituire tutti gli n dispositivi che mi accompagnano nella mia vita digitale o, per dirla in altre parole, che sappia farmi sobbalzare dalla sedia.

Ecco perché quando ho letto del nuovo Asus VivoTab Note 8 ho subito pensato a quella che Renzi definirebbe "la volta buona". Perché in fondo un oggetto supercompatto che sappia vestire indifferentemente i panni del tablet e del PC senza compromessi io non l’ho ancora visto. Almeno a questa cifra: 299 euro. Sì, duecentonovantanove euro: al costo di un telefonino Android, e nemmeno di ottima qualità, Asus ci offre una tavoletta con il cuore di un PC, con tanto di Windows a bordo (quello vero, mica il surrogato di RT).

Ma, prezzo a parte, c’è davvero da fidarsi o siamo di fronte all’ennesima promessa da marinai? Per capirne di più ho voluto testare personalmente il device: 15 giorni di prova su strada mettendo letteralmente sotto torchio questo 8 pollici appena lanciato da Asus. Il risultato potete leggerlo qui sotto.

COS’È
Da fuori Asus Vivo Tab 8 si presenta come un tablet da 8 pollici. Le dimensioni (220.9 x 133.8 x 10.95 millimetri) ne fanno un oggetto leggermente più impegnativo di un iPad Mini, ma la differenza vera qui la fanno il sistema operativo - come detto Windows 8.1 - e la presenza di un pennino touch completamente integrato nello chassis (ma di questo vi parlerò dettagliatamente più avanti).

Nel complesso siamo comunque di fronte a un oggetto decisamente maneggevole (380 grammi, praticamente il peso di un libro), facile da impugnare (a una o due mani) anche se non sempre razionale nei comandi: i tasti fisici, per dire, sono di qualità piuttosto scadente e situati in posizioni non sempre felici (perché, mi chiedo, il tasto Home è stato collocato in alto sulla destra come fosse un tasto volume?).

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COSA C’È DENTRO
Pur senza eccellere, la dotazione hardware del VivoTab Note 8 risulta commisurata alle necessità del dispositivo. Cuore del dispositivo è il chipset Intel Atom quad-core Bay-Trail da 1,86 GHz (qui supportato da una RAM di 2 GB), un’unità che a dispetto del wattaggio ridotto dimostra di non avere il fiato corto, sia in termini prestazionali, sia per quanto riguarda i consumi (l’autonomia va dalle 6 alle 10 ore a seconda dell’impiego e del livello di luminosità del display).

Il display ha una risoluzione da 1280 x 800 pixel (che su un tablet da 8 pollici sono a mio modo di vedere più che sufficienti), un buon angolo di visione e, nonostante i tanti (troppi) riflessi, ben visibile anche all’aperto. Pollice su anche per la scheda grafica (sempre di matrice Intel) e per la memoria fisica: 32 giga interni più un slot di memoria sono tanta roba per un dispositivo di questo calibro (e di questa fascia di prezzo) tenuto conto che Asus offre anche un micro SD da 8 Gb su cui ha già dirottato la partizione della recovery; una bella trovata per liberare spazio su sistema.

Per quanto riguarda la connettività il VivoTab Note 8 non offre alcuno slot per l'inserimento di SIM 3G/4G ma in compenso può contare sulla presenza degli altri tre moduli più gettonati nel mondo mobile: Wi-Fi, Bluetooth e GPS. Più che decoroso anche il reparto multimediale: la tavoletta di Asus mette sul piatto una doppia fotocamera (quella frontale da 1.2 megapixel, quella posteriore da 5 con funzionalità video a 720p) e soprattutto su un sistema di altoparlanti stereo di buona qualità. C’è la porta micro Usb ma non quella Hdmi: chi volesse trasferire i file multimediali sul televisore di casa può comunque sfruttare la trasmissione wireless via Miracast.

IL SOFTWARE (E LE APP)
La presenza di Windows 8.1 è come detto il punto forte del VivoTab Note 8. È proprio in virtù del sistema operativo professionale di Microsoft che l’ultimo nato di Asus può comportarsi da tablet (sfruttando gli ormai noti piastrelloni della Modern Interface) o all’occorrenza da desktop tradizionale. In quest’ultima modalità l’esperienza touch è a dire il vero un po’ mortificata dal display a metratura ridotta, ma utilizzando il pennino o collegando una tastiera e un mouse bluetooth a mo’ di computer da tavolo, il discorso cambia. Va detto che oltre a Windows 8.1, il device integra di serie anche il pacchetto Office una risorsa che alza di molto il valore complessivo del terminale, e non solo perché la licenza Home and Student costa a listino circa un centinaio di euro; avere Word, Excel, Power Point e One Note sempre a disposizione non ha prezzo, soprattutto per chi si aspetta da questo genere di dispositivi un vero alleato per il lavoro.

Uscendo dal recinto classico di Windows la musica però cambia in negativo: le app presenti su Windows Store sono poche e spesso a pagamento (mi sarei accontentato di vedere almeno qualche utility di Google, chessò Google+), manca un controller per utilizzare in modalità touch i giochi installati in modalità desktop (ho ripiegato su GestureWorks, che però si paga) e un programma di mappe e navigazione che consenta di sfruttare a dovere il GPS integrato. Praticamente irrilevante anche la personalizzazione software di Asus che forse avrebbe potuto osare di più aggiungendo ad esempio un programma professionale per disegnare e uno per provare i livelli del digitalizzatore.

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COME SI COMPORTA
Quanto detto sopra può aiutare a capire perché nell’utilizzo quotidiano l’Asus VivoTab Note 8 sia quel genere di dispositivo capace di farsi apprezzare o detestare a seconda degli usi. Nella navigazione su Internet, per esempio, il tablet sa essere fluido e reattivo come pochi, senza contare il vantaggio di poter sfruttare Flash (ormai bandito dai tablet della concorrenza) senza "se" e senza "ma". Passando in modalità desktop, poi, è confortante sapere di poter sempre contare su Office e su tutti gli applicativi sviluppati per piattaforma X86 e installabili come su qualsiasi desktop.

Quando però si chiede al Vivo Tab di mettersi sullo stesso piano dei tablet di prima fascia, i nodi vengono al pettine. L’ecosistema delle applicazioni touch appare decisamente più castrato rispetto a quanto offerto dalla concorrenza: si ha sempre l’impressione che manchi qualcosa o comunque che non tutto sia sempre a portata di mano.

Un discorso a parte merita il pennino Wacom in dotazione, un accessorio utile - soprattutto quando si lavora in modalità desktop - ma perfettibile. Stiamo parlando, per chi non lo sapesse, di uno stilo che lavora in combinazione con un digitalizzatore, un dispositivo situato sotto il display per rendere molto più preciso il riconoscimento della posizione della punta sullo schermo. Ciò permette di utilizzare il VivoTab Note 8 per scrivere a mano libera come fosse un vero e proprio taccuino digitale. Tu scrivi e lui capisce, e pure con un sorprendente livello di affidabilità. E se provi a scarabocchiare in corsivo il nome di un sito sul campo di ricerca di Internet Explorer stai pur certo che ti ritroverai sulla pagina richiesta.

Di contro, la gestione dei livelli di pressione non è impeccabile e la risposta ai margini dello schermo talvolta lascia a desiderare. Il pennino, inoltre, ha un angolo d'appoggio d'utilizzo piuttosto ridotto: meglio utilizzarlo perpendicolarmente allo schermo per non correre rischi.

CONCLUSIONI
L’Asus VivoTab Note 8 conferma di essere un dispositivo interessante, se non altro per l’eccellente rapporto qualità-prezzo. A parte qualche scelta discutibile sul piano dei comandi fisici e dell’assemblaggio, si può dire che Asus abbia saputo ben interpretare il tema del dispositivo tuttofare compatto e maneggevole. Sugli scudi la navigazione Web, la possibilità di scrivere e prendere appunti a mano libera con il pennino e l’apertura al mondo delle applicazioni desktop, Office compreso.

Peccato davvero che l’immaturità di Windows sul fronte della applicazioni mobili finisca per condizionare il giudizio complessivo sul prodotto che, in alcuni casi, sembra soffrire di vere e proprie crisi di identità. Di fatto l’Asus VivoTab Note 8 non è un tablet (o almeno non lo è a livello dei suoi concorrenti più illustri) e non è nemmeno un notebook. Forse ha ragione Asus, è il momento di coniare una nuova categoria di prodotto, quella dei “tab note” per l'appunto: oggetti creati a immagine e somiglianza dei tablet ma con una maggiore propensione agli utilizzi professionali, e in particolare alla scrittura di appunti a mano libera.

 

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Roberto Catania

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