Apple: ecco perché i suoi prodotti piacciono (anche) in azienda
Justin Sullivan (Getty Images)
Tecnologia

Apple: ecco perché i suoi prodotti piacciono (anche) in azienda

iPhone, iPad, MacBook: nel 2015, prevedono gli analisti, più di 10 utenti su 100 utilizzeranno un prodotto della Mela anche sul lavoro. Merito delle applicazioni e dello spostamento della programmazione verso gli ambienti Web-based

Cinque anni fa – correva l’anno 2009 – il mondo degli utenti mobili era letteralmente spaccato in due: da un lato c’erano gli uomini (e le donne) del business, quelli del PC Windows sulla scrivania e del Blackberry nel taschino; dall’altro c’era la nascente comunità degli smart user, capitanata dai primi proseliti dell’iPhone. Nessuno, probabilmente, avrebbe mai immaginato che a distanza di un lustro lo scenario sarebbe cambiato radicalmente: i BlackBerry sarebbero diventati oggetti un po’ retrò, quasi dei feticci per manager nostalgici, le vendite dei PC sarebbero crollate drasticamente, mentre il marchio Apple sarebbe diventato gettonatissimo anche all’interno delle aziende.

Una ricerca Forrester si è preoccupata di quantificare questa trasformazione snocciolando risultati decisamente sorprendenti: se nel 2009 il numero di professionisti disposti a lavorare con un oggetto Apple era solo dell’1%, nel 2012 erano già 8 su 100. Di questo passo, sottolinea l’analista, nel 2015 circa l’11% del mercato mondiale del business & governments sarà appannaggio di Cupertino. Il tutto senza contare l’iPhone, di gran lunga il telefono più gettonato nel mondo corporate.

Il cosiddetto fenomeno del Bring Your Own Device (la tendenza secondo la quale sempre più utenti portano a lavoro il dispositivo che utilizzano a casa) non è sufficiente a spiegare da solo le ragioni di un escalation così rapida. Alla base della migrazione di molte aziende verso il marchio Apple c’è una motivazione più profonda che attiene il mondo delle applicazioni: i device della Mela hanno permesso a molte aziende di crearsi in casa (o attraverso fornitori di terze parti) app utili, se non addirittura vitali, per il proprio modello di business. Aziende ospedaliere che hanno sostituito le cartelle cliniche con un iPad, municipalizzate che sfruttano gli iPhone per monitorare e geolocalizzare la rete dei loro impianti, società di logistica che utilizzano gli iPod touch per effettuare la scansione degli oggetti in magazzino, e molto altro ancora. Se per anni i dispositivi Apple sono stati considerati poco pratici all'interno delle aziende giacché molte delle applicazioni erano scritte solo per Windows, ora il discorso è cambiato. La diffusione di versioni software sviluppate ad hoc per dispositivi mobili, da un lato, e il boom dei software Web-based ha permesso di fatto di superare certe limitazioni. Non è un caso che un colosso come Cisco abbia dato a un quarto della sua forza lavoro informatizzata (circa 35mila utenze) un MacBook.

Storicamente, scrive il Wall Street Journal , Apple ha fatto pochi sforzi per vendere i propri prodotti alle imprese. Ma sotto la guida di Tim Cook, la società ha fatto alcune mosse che non sono passate inosservate ai gestori dell’IT aziendale: sistemi per collegare iPhone e iPad alla posta elettronica aziendali, strumenti di protezione dei dati aziendali, applicativi di produttività (si pensi ad iWorks) offerti gratuitamente. Se a ciò si somma il crescente appeal dei prodotti Apple si può capire perché la Mela stia guadagnando terreno anche fra le mura degli uffici. Tanto che qualcuno comincia a chiederselo: e se fosse questo il vero target di Cupertino per il futuro prossimo venturo? Considerate le percentuali bulgare di Android nel mondo consumer non si tratta di un'ipotesi poi così campata in aria.

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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