Pistola elettrica alla polizia:  primo ok della Camera
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Tecnologia

Pistola elettrica alla polizia: primo ok della Camera

Sì all'utilizzo in via sperimentale della Taser da parte della Polizia

Già in dotazione alle polizie di molti Paesi avanzati, tra cui  Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Svizzera, la pistola elettrica Taser è un'arma di dissuasione non letale: essa produce una scarica elettrica che rende la persona colpita inoffensiva e immobile per alcuni secondi, sufficienti alle forze dell'ordine per arrestarla.

E oggi, dalla Camera, è arrivato il primo ok per il suo utilizzo anche in Italia. Contrari Sel (con Daniele Farina) e i Cinque Stelle, che si chiedono se la possibilità di sperimentare la pistola elettrica Taser sia un’ "esigenza così tanto urgente e necessaria da essere inserita in un decreto legge". Piena soddisfazione da parte del promotore dell’emendamento, Gregorio Fontana (FI). La parola spetta ora all'Aula.

Presto dunque il Taser, che produce una scossa elettrica che rende la persona colpita inoffensiva per alcuni secondi e che già utilizzano diverse polizie europee, potrebbe approdare nelle questure.

"C'è da augurarsi - dice il promotore dell'emendamento Gregorio Fontana - che la condizione posta dalla riformulazione non si trasformi in una manovra ostativa, verso un'operazione di ammodernamento tecnologico, di estrema utilità per gli operatori della sicurezza e per tutti i cittadini".

Contraria Sel, con il capogruppo in Commissione Daniele Farina: "Numerosi studi e rapporti ne hanno rilevato la pericolosità e l'uso indiscriminato nei paesi dove l'armamento è stato adottato".

Ridurre il contatto fisico
Al Dipartimento di Pubblica Sicurezza si guarda invece con interesse alla possibile sperimentazione. Perché lo spray, le microcamere e, domani il Taser, sono strumenti che vanno verso un'unica ottica: ridurre al minimo il contatto fisico tra operatori di polizia da un lato e cittadini dall'altro.

E, di conseguenza, ridurre drasticamente i rischi che un arresto o una carica di alleggerimento possano degenerare, come accaduto in passato e come insegna ad esempio la storia di Federico Aldrovandi. "Piano piano - commenta il segretario del Sap Gianni Tonelli - si comincia ad abbattere un pregiudizio di fondo verso determinati strumenti, che non sono di repressione ma di prevenzione, anche se la strada da fare e' ancora molto lunga".

Per l'Associazione nazionale dei funzionari di Polizia "sarebbe preferibile impiegare gia' nella fase sperimentale pistole Taser che dispongono di un sistema di videoregistrazione connesso automaticamente al loro uso, come avviene gia' in Francia" a garanzia di agenti e cittadini. In attesa che il Parlamento si pronunci sul Taser, faranno intanto l'esordio ufficiale in ordine pubblico le microcamere installate sulle divise, la cui sperimentazione e' in corso a Roma, Napoli, Torino e Milano: in occasione del vertice della Bce di giovedi' a Napoli, gli agenti dei reparti mobili potranno utilizzare i nuovi strumenti e sara' il dirigente incaricato della gestione della piazza a decidere se sussistono o meno le necessita' per la loro attivazione.

Nel parere con cui il Garante della privacy ha dato il via libera all'utilizzo, si sottolinea infatti che il sistema, per quanto finalizzato alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, alla prevenzione, all'accertamento o alla repressione dei reati, è pur sempre soggetto al rispetto dei principi del codice privacy sul trattamento dei dati personali. E dunque le immagini riprese dovranno essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità per le quali sono raccolte. Ecco perche' il sistema dovra' essere attivato solo ove vi sia effettiva necessita', ossia nel caso di insorgenza di concrete e reali situazioni di pericolo di turbamento dell'ordine e della sicurezza pubblica. Le riprese, inoltre, dovranno essere conservate per un periodo di tempo limitato e poi cancellate. (ANSA).

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Un poliziotto fa una dimostrazione con una pistola Taser. Soesterberg, 27 marzo 2009

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