MTGox: la banca dei Bitcoin vicina al fallimento
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Tecnologia

MTGox: la banca dei Bitcoin vicina al fallimento

Da una settimana il sito che gestisce la valuta non funziona e mette in dubbio la sicurezza  e il futuro della moneta del web

Lo scorso martedì MTGox, la piattaforma giapponese che gestisce, come altre, i Bitcoin, aveva sofferto alcuni problemi tecnici con la conseguente chiusura temporanea del servizio. Il momento per la valuta della rete non è certo positivo. L’inconveniente è arrivato quando il valore dei Bitcoin stava già calando , causandone una perdita anche maggiore, fino ad un quarto di quello presente sulle altre piattaforme di cambio.

Ancora adesso, chi prova a visitare MtGox.com non riesce ad accedere, trovandosi davanti una pagina bianca senza testo o link cliccabili. La beffa è doppia se si pensa che gli esperti giapponesi hanno già dichiarato di non poter intervenire per risolvere il problema che, a questo punto, mette in dubbio tutto l’intera sistema economico della crypto-currency. “Non siamo in condizione di poter agire – ha detto il portavoce della Financial Services Agency del Giappone, organo che regola le istituzioni di categoria del paese come banche, assicurazioni e agenzie di brokeraggio.

Il fatto che sia passata più di una settimana dalla chiusura forzata di MTGox lascia immaginare che il problema sia più grave del previsto. Le ipotesi sono diverse: attacco hacker? Semplice problema tecnico? E che fine hanno fatto i “soldi” dei risparmiatori che utilizzavano la piattaforma come banca di deposito e di scambio?

MTGox ha dichiarato con molta fermezza di aver trasferito le valute su indirizzi esterni in data 7 febbraio. Questo vuol dire che nemmeno un Bitcoin è andato perso o rubato. L’agenzia con sede a Tokyo ha fatto in tempo a spostare i conti prima che fosse troppo tardi: all’interno del sistema di scambio vi era infatti un bug che i ladri potevano utilizzare per insediarsi nelle transazioni finanziarie e “manomettere” il numero dei Bitcoin trattati.  

Ma dietro al caso MTGox ci sarebbe dell’altro. Un articolo di Wired USA spiega come la piattaforma fosse insolvente nei confronti dei risparmiatori, dopo aver perso circa 740.000 Bitcoin nei processi di negoziazione lo scorso lunedì. Si fa strada una pesante verità: uno dei vantaggi della moneta “libera”, cioè l’assenza di un organo regolatore centrale, si starebbe trasformando in una pesante mancanza nel medio e lungo periodo. In mancanza di una figura che faccia da garante in casi estremi come questo, tutto il sistema economico fondato sui Bitcoin subisce duri colpi, mettendo seriamente a rischio la fattibilità di portare il progetto ben oltre i confini del web.

Ritornando al discorso hacker, che avrebbero potuto insediarsi negli scambi di MTGox e rubare Bitcoin, c’è da dire che ve ne sono altri “buoni” che si sono offerti di lavorare assieme per ristabilire un ordine e rafforzare la sicurezza della moneta di tutti.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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