Nuovo Datagate: aerei militari USA spiano i cittadini
Aleksander Markin, Flickr
Tecnologia

Nuovo Datagate: aerei militari USA spiano i cittadini

I telefoni cellulari degli statunitensi costantemente sotto controllo grazie a piccoli Cessna-spia che operano in tutto il paese. Ecco come funzionano

Si chiamano “dirtboxes” e sono dei piccoli dispositivi usati dagli Stati Uniti per spiare i cellulari dei cittadini americani. Si attaccano alla carrozzeria degli aeroplani e riescono a mimetizzarsi con le onde delle normali torri telefoniche che fungono da ripetitore del segnale. Una volta azionati in volo, i dirtiboxes hanno una tale potenza da riuscire a porsi tra i cellulari e i reali ripetitori, intercettando così il traffico e le informazioni scambiate.

A rivelare un simile programma è il Wall Street Journal, che ha pubblicato un report sull’utilizzo dei particolari dispositivi, abili a rubare i dati di persone sospette, ma anche di semplici cittadini. Secondo il Journal, il programma viene utilizzato a supporto del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, nella ricerca di criminali in volo, ma non solo. Le fonti anonime, menzionate dalla testata, hanno spifferato come, anche in assenza di indagati, i federali continuano a spiare le conversazioni  che passano sui telefoni, invadendo così la privacy delle persone.

Una delle funzioni più interessanti dei dirtboxes sembra essere quella che permette, quando l’aereo spia è in volo, di intercettare anche i cellulari non in uso (non è chiaro se semplicemente in stand-by o proprio spenti), rubando così le informazioni latenti che restano nell’onda di trasmissione. Un punto che lascia intendere la reale potenza di queste piccole spie d’alta quota, capaci di infilarsi senza troppi problemi nelle strade aperte (ma in realtà abbastanza chiuse) di gran parte dei ripetitori estesi sul territorio. A quanto pare, i dirtboxes riescono a spiare anche le informazioni presenti su telefoni che fanno uso della crittografia, come i vari BlackBerry o l’ultimo iPhone 6, rendendo impossibile ogni forma di prevenzione da parte delle aziende produttrici.  

Dal Wall Street Journal: “Il programma dello U.S. Marshal Service (una delle più antiche agenzie federali degli Statesndr.), è stato avviato nel corso del 2007 ed è in funzione su aerei Cessna attivi in almeno cinque aeroporti metropolitani. Il raggio di azione in volo riesce a coprire la maggior parte della popolazione degli Stati Uniti. Gli aerei sono equipaggiati con dispositivi, conosciuti come dirtboxes, che mimano le celle telefoniche di vari operatori e tracciano i cellulari riportando le informazioni che conservano. La tecnologia permette agli investigatori di spiare i dati da decine a centinaia di telefoni, comprese le informazioni geolocalizzate”.

Dopo il caso Snowden, se la notizia dovesse confermare l’assenza di collegamento tra questo programma e quelli della NSA, si delineerebbe una situazione paradossale. Non ci sarebbero solo i programmi della National Security Agency a spiare le comunicazioni digitali dei cittadini ma anche strumenti paralleli, in grado di agire dove non possono arrivare i vari Prism e Co. Al contrario, se all’interno della storia dei dirtboxes fosse coinvolta anche l’agenzia di sicurezza nazionale, allora saremmo davanti all’ennesimo capitolo di una storia di monitoraggio globale, che va ben oltre ogni immaginario fantascientifico illustrato da George Orwell. Possiamo già chiamarlo "Flygate".

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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