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Tecnologia

Tutta la Silicon Valley appoggia Apple nello scontro con l'Fbi

Google, Facebook, Twitter (e forse pure Microsoft) presentano mozioni a sostegno dell'azienda di Cupertino

Mentre incassa l'appoggio degli altri colossi della Silicon Valley, con Google, Facebook e - secondo indiscrezioni - anche Twitter e Microsoft che si apprestano a depositare in tribunale mozioni per sostenerne l'azione, Apple ha chiesto ufficialmente ai giudici di annullare l'ordinanza che la obbligherebbe a sbloccare l'iPhone di uno dei terroristi della strage di San Bernardino.

Le ragioni della Apple
In particolare, i legali di Cupertino definiscono l'ordinanza un atto che "viola il quinto emendamento e quindi i diritti costituzionali" e accusano l'Fbi di voler acquisire un "potere pericoloso". Un braccio di ferro, quello tra Apple e il governo federale americano, in cui l'azienda - come ribadito dal suo stesso n°1 Tim Cook - non è assolutamente intenzionata a mollare, pronta se necessario ad arrivare fino in fondo e cioè fino alla Corte Suprema.

Apple fa muro: craccare l'iPhone equivale a un cancro


"Nessun Tribunale", si legge tra l'altro nel documento redatto dai legali della Apple, "ha mai autorizzato quello che il governo cerca di farci fare, nessuna legge supporta un simile illimitato e ampio uso dei poteri giudiziari, che viola i diritti costituzionali". E poi: "Il governo ci chiede di creare una 'back door' per sbloccare l'iPhone, rendendo le informazioni dei suoi clienti vulnerabili agli hacker, ai ladri di identità, agli agenti stranieri nemici".

Se infatti dovesse rispettare l'ordinanza, Apple sarebbe costretta a realizzare un software che minerebbe i suoi valori di sicurezza, perché potrebbe successivamente finire in mani pericolose. "Questo caso", scrivono al proposito gli avvocati, "riguarda il dipartimento alla Giustizia e l'Fbi, i quali attraverso un ordine di Tribunale intendono acquisire un pericoloso potere che il Congresso e il popolo americano gli ha negato: la capacità di costringere compagnie come la Apple a minare la sicurezza e gli interessi privati di milioni di persone nel mondo". 

La Microsoft contro... Bill Gates
Se confermata dopo le indiscrezioni della Cnbc, tra le iniziative di sostegno a favore di Apple assumerebbe tra l'altro particolare valore proprio quella della concorrente diretta Microsoft, anche perché andrebbe in controtendenza rispetto a quella del suo stesso fondatore Bill Gates, che nei giorni scorsi si era invece schierato con l'Fbi.

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Redazione