Robin, la vera alternativa Android a Siri e S-Voice
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Tecnologia

Robin, la vera alternativa Android a Siri e S-Voice

Tra le tante applicazione voice assistant per Android, Robin si sta distinguendo e punta ad essere il rivale numero uno di Siri.

Oggi, chi possiede uno smartphone Android e prova un’irrefrenabile invidia per il melifluo voice assistant di Apple, Siri, ha ben poche alternative. Può continuare ad aspettare che Google si decida a partorire il suo Assistant (questo il nome ufficiale dato a quello che un tempo si chiamava Project Majel) che comunque dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, oppure rassegnarsi a cambiare parrocchia e mettersi in tasca un iPhone 4S. Oppure, può affidarsi a una delle tante applicazioni voice control reperibili su Google Play (qualche nome: Dragon Go, Nuance, Vlingo, Evi).

Un’applicazione in particolare, però, sta catturando l’attenzione degli utenti Android, si chiama Robin, ha una voce di donna e come Siri consente di impartire comandi vocali, interrogare un motore di ricerca, ottenere informazioni specifiche geolocalizzate e interagire attraverso comandi gestuali.

Robin è un voice assistant studiato con il preciso proposito di fungere da assistente virtuale durante la guida, non a caso i suoi sviluppatori della Magnifis sostengono di aver preso ispirazione dalla macchina KITT di Supercar e Knight Rider. Mentre Siri si prepara a fare il suo debutto su alcune marche di automobili, che a partire dall’anno prossimo avranno il sistema Apple integrato, Robin fornisce una valida alternativa agli utenti Android che già ora vogliono provare a integrare l’utilizzo di un sistema voice control nell’abitacolo della propria vettura.

Il sistema è molto semplice, si appiccica il proprio smarphone al cruscotto o al parabrezza, come si farebbe con un navigatore qualsiasi, poi con un semplice gesto della mano si richiama l’attenzione del dispositivo che entra automaticamente in modalità ricettiva. A questo punto è possibile chiedere a Robin di tutto: indicazioni stradali, informazioni sul traffico e sulle opzioni di parcheggio disponibili (prezzo compreso), puoi domandare alla voce di Robin dove trovare un ristorante greco che abbia buone recensioni, ma anche chiederle di leggerti il feed di Twitter, le previsioni del tempo, o esigere di raggiungere la stazione di servizio più economica nel raggio di 500 metri.

Il tipo di servizio fornito da Robin è molto simile a quello fornito da Siri, sia in termini di funzionalità che di prestazioni , ed è opera di Magnifis, una startup specializzata in voice control e Natural Language Understanding. Robin è stata lanciata lo scorso marzo ed è tuttora gratuita e in versione beta, nonostante ciò l’app sta riscuotendo un notevole successo, sia tra i recensori che fra gli utenti.

Quello dei voice assistant è un settore in fase di crescita, il successo di Robin, l'introduzione di S-Voice nei cellulari Samsung e le novità integrate in Siri lo dimostrano. Nonostante ciò, non è detto che di qui ai prossimi anni l’utenza smartphone si affiderà trasversalmente ai controlli vocali e gesturali. Le ricerche condotte finora, infatti, indicano che sebbene il 51% degli utenti smartphone vorrebbe un servizio come Siri in un telefonino di nuova generazione, solo il 55% si dichiara soddisfatto delle performence dell’intelligenza vocale Apple. Inoltre, i dati dimostrano che l’utenza Siri tende a utilizzare l’assistente vocale unicamente per mandare messaggi, navigare su Internet ed effettuare chiamate, quando le operazioni si fanno più complesse la tendenza è di affidarsi ancora al touchscreen. Un buon terzo dell’utenza sostiene che non affiderebbe mai il proprio calendario e il proprio account email a Siri, ed è possibile che non si tratti di una diffidenza dettata dalla novità e dall’affidabilità non eccelsa di Siri.

È possibile che l’utente smartphone, semplicemente, non intenda subappaltare ogni sua azione a una voce dall’accento digitale.

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Fabio Deotto