Realtà virtuale, così ci porterà dall'altra parte del mondo
Nick Morrish/British Airways
Tecnologia

Realtà virtuale, così ci porterà dall'altra parte del mondo

Con caschi come Oculus Rift viaggeremo senza muoverci dal divano di casa, dalla hall di un albergo o dal sedile di un aereo. Ecco i primi esperimenti

Quante volte, prima di partire, ci siamo chiesti se la meta scelta ci piacerà davvero. Se la vacanza che abbiamo sognato e pianificato nei dettagli, sarà all’altezza delle nostre aspettative. Già: può succedere di rimanere delusi, di ritrovarsi a immaginarsi altrove persino durante un viaggio pagato con i risparmi di mesi interi. Un vero peccato. Una grossa beffa.

A sfoltire l’incertezza, sacrificando tuttavia parte della sorpresa e dell’inaspettato, provvederà la realtà virtuale: saremo in grado di esplorare una meta in anticipo, nei dettagli, senza muoverci dal divano di casa. Entrando negli hotel, vagando tra i monumenti, visitando locali e ristoranti. Un’esperienza parecchio più immersiva e realistica rispetto a quanto foto e filmati potranno mai trasmettere. Una dinamica con un tasso di affidabilità maggiore rispetto a qualsiasi recensione accurata, che paga sempre il dazio della soggettività di chi l’ha scritta. Che fallisce nell’applicare il filtro che conta davvero: i nostri desideri e le nostre esigenze.

La realtà virtuale ci toglierà molti dubbi, in un senso o nell’altro. Entusiasmandoci finanche, convincendoci a prenotare senza altri tentennamenti. Per conferma del suo potenziale si chieda ai passanti che nei giorni scorsi, alla stazione Centrale di Milano, hanno avuto modo di provare l’esperimento messo in piedi dalla British Airways. Il vettore inglese, grazie al casco Oculus Rift, ha mostrato, simulandole, sensazioni tipiche di tre sue destinazioni negli Stati Uniti. Non l’equivalente di uno statico documentario, ma cosa si prova, mal di testa inclusi, a domare un cavallo irrequieto in Texas; a godersi la scenografia di una gita sui pattini sotto il sole della California o sotto la neve mentre davanti agli occhi si staglia il panorama di New York.

British Airways

«Questo è solo l’inizio di ciò che potrebbe rivelarsi una vera svolta per i viaggiatori di domani. Immaginate di poter visitare un hotel appena prima di prenotare o di fare un giro attorno a Times Square per scoprire quali attrazioni ci sono nelle vicinanze: è l’ultima frontiera dell’esplorazione prima di volare» commenta Mark Moscardini, regional commercial manager di British Airways per il Sud-Est Europa e il Nord Africa. Che aggiunge: «I viaggiatori di oggi controllano prima le proprie destinazioni su TripAdvisor, con Street View e con Maps: il prossimo passo è proprio permettere alle persone di vivere effettivamente le destinazioni nel mondo virtuale». Cosa che faremmo ben volentieri, come rivela un sondaggio condotto dalla compagnia in Italia, secondo il quale il 71 per cento degli intervistati è favorevole all’utilizzo di questa tecnologia.

Da casa, certo, ma anche altrove. Il costruttore Airbus ha depositato un brevetto per dotare le cabine dei velivoli del futuro di caschi per la realtà virtuale che distraggano e intrattengano durante le infinite tratte transoceaniche. Si potranno guardare film e serie tv dimenticando il caos dell’ambiente circostante e, anche, iniziare a esplorare la propria destinazione o pensare già al prossimo viaggio. Logica simile applicata dalla catena alberghiera Marriott che, in collaborazione con una società di effetti visivi, ha creato una cabina per viaggiare da fermi e sta iniziando a portarla in giro negli Stati Uniti per farla provare ai suoi ospiti.

Marriott

Oltre al classico Oculus Rift, c’è un pavimento mobile vibrante e ci sono effetti da cinema 4D degni di un parco dei divertimenti: piccoli ventilatori e bocchettoni che spruzzano acqua per enfatizzare l’effetto wow. Succede allora che indossando casco e cuffie, ci si ritrovi catapultati in una spiaggia delle Hawaii, circondati dalla natura incontaminata, con il vento che accarezza il viso assieme a spruzzi dolci d’acqua. Il tutto senza muoversi dalla hall del proprio hotel di New York. Il passo successivo? Di sicuro a qualcuno verrà voglia di andare alla reception e prenotare la sua fuga verso l’oceano. La realtà virtuale sarà anche una straordinaria strategia di marketing.    

I più letti