Q-Warrior, i soldati del futuro indosseranno i Google Glass (o qualcosa di simile)
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Q-Warrior, i soldati del futuro indosseranno i Google Glass (o qualcosa di simile)

L'esercito americano si prepara a dotare i propri uomini di caschi con smart-occhiali integrati. I soldati del futuro saranno in grado di combattere in realtà aumentata. Qualcuno già li chiama Glassoldati

Proviamo a fare un esercizio intellettivo: proviamo a immaginarci un futuro in cui le avanguardie tecnologiche che stiamo vedendo emergere oggi verranno impiegate in modo massiccio per dotare le autorità di una capacità di controllo senza pari. Non serve immaginarsi Robocop o la Skynet di Terminator, basta immaginarsi che il vigile che ti ferma per farti soffiare nel palloncino indossi un paio di Google Glass grazie ai quali è in grado di valutare il tuo tono di voce, ricevere immagini girate da un altro Glass-vigile che ti ha visto bruciare un rosso e visualizzare l’itinerario dettagliato che dalla birreria ti ha portato al semaforo dietro casa tua.

È un’eventualità sempre meno remota. Per capirlo basta dare un’occhiata a Q-Warrior , un equipaggiamento militare sperimentale, sviluppato dalla britannica BAE Systems, che sembra rielaborare l’idea alla base dei Google Glass per dare ai soldati un supporto sul campo senza precedenti.

Q-Warrior consentirebbe di integrare il soldato del futuro in una rete di informazioni che lo trasformerebbe in una sorta di super-soldato capace di sfruttare lo schermo laterale del suo elmetto per misurare distanze, ottenere feedback video da un drone, visualizzare la planimetria 3D interna di un edificio e, soprattutto, avere notizie in tempo reale su cosa stia succedendo nella zona (se, ad esempio, al di là di una montagna sono schierate delle truppe nemiche).

A quanto pare, le trattative tra l’esercito statunitense e BAE Systems sarebbero già aperte. Rimangono alcuni nodi da sciogliere, ad esempio: Come assicurarsi che le informazioni trasmesse a e da Q-Warrior non vengano intercettate dal nemico? Ma anche: Un simile sistema, con una lente-schermo che proietta informazioni davanti agli occhi, non potrebbe risultare un elemento di pericolosa distrazione per il soldato?

In attesa di sapere che elmetto indosseranno i soldati americani in futuro, viene facile fare un parallelo tra Q-Warrior e Google Glass, al punto che, parlando dei potenziali super-soldati, qualcuno già utilizza il termine Glassoldiers (Glassoldati n.d.A.). Del resto, negli ultimi tempi, Google ha mostrato un inaspettato interesse verso il settore militare: prima l’acquisizione di Boston Dynamics , poi la rilevazione dell’aeroporto militare della NASA .

Naturalmente è presto per valutare se il rapporto tra Big G e l’esercito americano sia frutto di coincidenze (Boston Dynamics, oltre a produrre robot militari, rappresenta l’avanguardia assoluta nel campo della robotica; l’aeroporto militare della NASA servirà ufficialmente a ospitare i velivoli privati degli executive di Google), ma considerando la potenza di fuoco che Google sta acquisendo nei più svariati settori, è ragionevole cominciare a considerare Big G come una qualsiasi superpotenza.

Com’è ragionevole immaginare che, di qui a qualche anno, a un posto di blocco sulla provinciale dietro casa tua, troverai un agente con un casco per la realtà aumentata.

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Fabio Deotto