Philips, ecco il primo TV Oled con Ambilight
Roberto Catania
Tecnologia

Philips, ecco il primo TV Oled con Ambilight

Il brand del gruppo TP Vision porta al debutto un nuovo 55 pollici con pannello a matrice organica. Ecco come si presenta (e quanto costa)

Dall’IFA di Berlino


C'è una parolina magica di quattro lettere che fa sognare gli amanti della TV all'ultimo grido. Si scrive OLED ma si legge Organic Light Emitting Diod, un modo un po’ articolato per descrivere quella particolare proprietà dei pixel (i mattoncini che compongono l'immagine) di brillare di luce propria, senza cioè bisogno di alcune una fonte di illuminazione alle spalle.

Come vi abbiamo spiegato in questo articolo, l'OLED è ciò che permette ai televisori di ultima generazione di offrire schermi sottilissimi, ma soprattutto una qualità del nero (e dei colori più in generale) molto più profonda.

55 pollici (e oltre)
A offrirci un saggio delle capacità offerte dalla nuova frontiera “organica” degli schermi è questa volta Philips, con un nuovo modello da 55 pollici con interfaccia Android che dovrebbe arrivare in Italia nel mese di ottobre a un prezzo di circa 3.000 euro. Il nuovo 901F – questa la denominazione ufficiale del televisore - non è il primo prodotto OLED a fare il suo ingresso Italia, né tantomeno il più sottile o il più grande. Ma è il primo (e a dire il vero anche l'unico) a utilizzare questa tecnologia in combinazione con l’ormai noto sistema Ambilight.

L’obiettivo è dichiarato: offrire la migliore esperienza di visione sia dentro che fuori dallo schermo. Come tutti i modelli targati ambilight, infatti, anche l'OLED della società del gruppo TP Vision, può contare sulla presenza di una serie di led integrati sulla cornice del televisore che consentono di creare veri e propri riverberi di luce sulla parete di casa.

Il plus sta nel motore
Ma è soprattutto sul fronte della qualità di immagine che Philips punta a fare la differenza. Il debutto di un nuovo modello OLED è l’occasione che la società attendeva de tempo per mettere in mostra tutto il suo arsenale tecnologico. A cominciare da quel motore Perfect Pixel Ultra HD che l’azienda ha sviluppato per ottimizzare i quattro elementi cardine della vista umana: nitidezza, colore, dinamica delle immagini in movimento e contrasto.

A ciò si aggiunge la compatibilità con l’HDR10, lo standard open source certificato dalla Ultra HD Alliance che promette di rivoluzionare la gamma dinamica delle nostre proiezioni in salotto. Non trascurabile, infine, l'impatto del sistema audio del televisore (30 Watt di potenza totale), che si compone da sei driver frontali più un canale posteriore con tecnologia brevettata “Triple Ring”.

Un'elaborazione che punta alla perfezione
Il risultato finale è un televisore quasi perfetto, ci spiega Danny Tack, Director Product Strategy & Planning TP Vision, che sottolinea soprattutto il picco di luminosità (540 Nit) e l’eccellente gamma cromatica (wide color gamut al 99%) del pannello impiegato. La lode viene negata da quello che in fin dei conti resta uno dei limiti strutturali dell’OLED, la bassa luminanza sull'intera gamma dei bianchi.

Ci sarà tempo e modo per lavorare anche su questo aspetto; quel che conta, per il momento, è arrivare sul mercato con un prodotto allo stato dell’arte. Ciò non significa che il Led verrà trascurato, né tanto meno messo da parte. Il mercato dei televisori, per quanto meno effervescente rispetto a qualche anno fa, è ancora molto ampio. Anche perché, visti i prezzi in gioco, l’OLED resta ancora un piatto (prelibatissimo) destinato a pochi facoltosi clienti.

Philips 901F: le immagini

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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