Onyx EINK, il primo smartphone E-Ink ha una settimana di autonomia
(Armdevices.net @ YouTube)
Tecnologia

Onyx EINK, il primo smartphone E-Ink ha una settimana di autonomia

Onyx ha presentato il primo prototipo di uno smartphone con un display simile a quello di Kindle. Pesa pochissimo, non ci puoi vedere video ma la batteria dura una settimana. Chi lo comprerebbe?

La domenica, seduti sul divano, ritrovandosi a mettere inevitabilmente a confronto la durata della batteria del proprio Kindle con quella del proprio smartphone, a qualcuno sarà venuto in mente: ma invece di scervellarsi nel tentativo di produrre batterie più potenti, perché non provano a produrre un display più spartano? Poi, all’idea di uno smartphone con display E-Ink, molti hanno lasciato crollare la fantasia. Impossibile, si sono detti, chi mai oserebbe lanciare sul mercato un touchscreen monocromo?

In realtà, qualcuno c’è. Il produttore di e-reader cinese Onyx, attivo nel settore da 4 anni, ha presentato il primo prototipo di uno smartphone Android con un display E-Ink sostanzialmente identico a quello di un e-reader qualsiasi. A vederlo spento potrebbe sembrare uno smartphone qualunque, ma basta penderlo in mano per capire che qualcosa non quadra. Tanto per cominciare pesa pochissimo: poco più di 100 grammi. Supporta connettività WiFi e 3G, un sistema operativo Android 2.3 e quasi una settimana di autonomia. Questo è possibile unicamente grazie al display E-Ink che, pur avendo un refresh rate pericolosamente basso, garantisce un’estrema leggibilità sotto la luce diretta del sole.

Le proprietà dei display E-Ink derivano dalla particolare tecnologia impiegata. A differenza dei normali touchscreen LCD, i display a inchiostro elettronico sono formati da milioni di microcapsule contenenti un liquido oleoso incolore e una piccola quantità di inchiostro elettronico. In condizioni di “riposo” il pigmento è situato sul fondo, lasciando il pixel bianco, quando però alla microcapsula viene applicato voltaggio la particella di pigmento si sposta nella parte superiore della capsula. In questo modo, è possibile mantenere un’immagine o un testo sul display senza dover continuamente operare un refresh e applicare ulteriore voltaggio, il tutto a vantaggio dell’autonomia energetica del dispositivo.

A giudicare dai pochi minuti di test del prototipo (che potete osservare nel video in calce), lo smartphone a cui sta lavorando Onyx si presenta come un dispositivo da utilizzare quasi esclusivamente per chiamate e per leggere articoli e contenuti in Rete. La bassa velocità di refresh impedisce la fruizione di video e di gran parte delle applicazioni, tuttavia, l’azienda cinese auspica che gli sviluppatori Android decidano di sbizzarrirsi nello sviluppo di app progettate appositamente per i display E-Ink, sfruttando le proprietà dell’inchiostro elettronico per favorire una fruizione paragonabile a quella degli altri smartphone. Certo, nei limiti del possibile.

Il concetto stesso di uno smartphone E-Ink parte dal presupposto che un dispositivo simile non possa (e probabilmente non voglia) sfidare le prestazioni offerte dalla concorrenza. Il mercato dei dispositivi mobile è in forte crescita, e con il moltiplicarsi dei clienti si assiste a una diversificazione dell'utenza che rende possibile tentare nuovi approcci commerciali. Se fino a pochi anni fa l’idea stessa di un iPad mini veniva preventivamente scartata, l’estendersi del mercato verso nuovi paesi e fasce di reddito ha reso indispensabile, per Apple, avere sugli scaffali una creatura in grado di accaparrarsi anche questa nuova fetta di mercato.

In modo analogo, con l’estendersi del mercato smartphone, è possibile che esista una clientela che comprerebbe volentieri uno spartano smartphone E-Ink, per lasciare sugli scaffali dei mostri di performance come un Galaxy S3 o un iPhone 5. Parliamo di quell’utenza che non ha mai nemmeno pensato di acquistare uno smartphone, vuoi per il prezzo, vuoi perché il telefono lo usano quasi esclusivamente per telefonare, vuoi perché non hanno necessità di utilizzare tante app, vedere filmati, o perché magari mostrano un’idiosincrasia per gli schermi retroilluminati. Tra queste persone, si potrebbe nascondere la clientela ideale per il coraggioso tentativo di Onyx.

Ma perché lo smartphone E-Ink possa avere qualche chance di successo, non basta che esistano dei potenziali clienti, è fondamentale che Onyx si presenti sul mercato con un prezzo capace di allontanare, anche solo per un minuto, le allodole dagli specchietti della concorrenza. Un prezzo che deve essere molto, molto basso.

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Fabio Deotto