MicroTug, il mini robot è forzutissimo
Karen Ladenheim
Tecnologia

MicroTug, il mini robot è forzutissimo

Creato a Stanford, è in grado di trascinare oggetti fino a 2 mila volte il suo peso. Può avviare una rivoluzione nella logistica e nelle costruzioni

Sareste in grado di trascinare una balena legata a una corda? Prima di rispondere che sì, la palestra fa miracoli e l’impossibile per voi è una passeggiata, sappiate che l’animale ha una stazza media 180 tonnellate, ovvero 180 mila chili, 2 mila volte di più di un adulto di 90. Non proprio un fuscello, ecco. Mentre ritrovate modestia e buon senso, sappiate che c’è chi può riuscire nell’impresa. No, non quella di scarrozzare l’enorme e malcapitato cetaceo su una spiaggia, anche perché sarebbe una crudeltà insensata, ma di trainare l’equivalente di 2 mila volte il suo peso.

Si chiama MicroTug ed è un minuscolo robot tanto bruttino (è in fase di concept, è più che scusato) quanto dotato di muscoli sovrumani. Sfrutta un sistema di poderosi adesivi che lo arpionano al terreno, quasi come fossero le zampe di un geco. Anzi il modello a cui i suoi creatori si sono ispirati per svilupparlo è proprio il simpatico rettile che ama attaccarsi a testa in giù sui muri delle case di campagna.

Karen Ladenheim

Gli adesivi funzionano in combinazione con un motore che, una volta ancorata la base alla superficie, avvicina il carico verso il dispositivo. Il quale è dotato di rotelle, che si alzano e si abbassano, facendolo avanzare di un piccolo tratto prima di ripetere l’operazione. Ricaricando la sua batteria o alimentandolo con una fonte di energia tradizionale, può andare avanti all’infinito. Inserendo un modulo per il controllo a distanza, come una macchinina, obbedisce agli ordini impartiti da lontano.

Non è tutto: MicroTug lavora pure in verticale, sa issare oggetti fino a 100 volte il suo peso. È un piccolo prodigio sfornato all’università di Stanford, dal potenziale enorme. Certo, vederlo mentre porta in giro tazze piene di caffè su un tavolo fa quasi tenerezza. Ma pensatelo in grande. In un cantiere. O per spostare carichi su un camion. Potrà muoverlo da solo, un intero tir. Quando il micro diventerà macro, una rivoluzione sarà compiuta. Senza bisogno di importunare nemmeno una balena.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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