Megaupload è pronto a tornare on line
Tecnologia

Megaupload è pronto a tornare on line

Nonostante i guai giudiziari, Kim Dotcom, il fondatore del celebre sito di file sharing chiuso per pirateria, è più agguerrito di prima. Su Twitter ha scritto che entro l’anno la sua creatura dovrebbe essere di nuovo sul web, più grande, più capace e più veloce di prima. Inoltre lancerà un servizio musicale che aspira a fare concorrenza a iTunes

Ha affidato l’annuncio a un tweet e ha scelto dei toni piuttosto sibillini. «So che tutti lo aspettate. Arriva. Quest’anno. Lo giuro. Più grande. Più capace. Più veloce. 100% di sicurezza e indistruttibile». A firmare questo profetico cinguettio è stato Kim Dotcom, ovvero Kim Schmitz, noto a tutti per essere il fondatore di Megaupload, il sito principe del file sharing chiuso per pirateria con arresto del suo creatore in stile Hollywood. La notizia, dunque, è che Megaupload dovrebbe ricomparire in rete entro il 2012.

Non si sa molto altro e in pochi si azzardano a costruire ipotesi, ma è da un po’ di tempo che su Twitter Kim esterna la sua inquietudine e la voglia di ricominciare dal punto in cui è stato interrotto. Anche perché la causa a suo carico non sta esattamente andando come le autorità vorrebbero: era in carcere, ma gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. E il tribunale neozelandese, il Paese dove si trovava ed è finito in manette, ha fermato l’estradizione richiesta dagli Usa per i metodi non proprio ortodossi usati per assicurarlo alla giustizia (il raid potrebbe essere stato addirittura illegale). E perché Dotcom non ha avuto modo di visionare le prove a suo carico. Lui che si è sempre dichiarato innocente e ha sostenuto di aver semplicemente offerto agli utenti uno spazio per salvare i loro file, senza avere alcuna responsabilità sui fini illeciti che questi potevano perseguire. Per l’appunto scambiarsi contenuti protetti da diritto d’autore.

In piena coerenza con questa tesi sarebbe il cinguettio del 38enne accusato dall’Fbi di avere guadagnato, dal 2005, circa 175 milioni di dollari e che nella sua causa legale è supportato da un team di avvocati che costano la bellezza di 1,8 milioni di dollari. Forse Dotcom ha trovato un cavillo per smarcarsi da ogni possibile accusa presente o futura, forse la sua è una provocazione per ribadire la sua innocenza.

Ad ogni modo, accanto a questa nuova misteriosa ma imminente versione di Megaupload, Schmitz non intende tenere a freno i suoi propositi imprenditoriali. E lancia la sfida, stavolta esplicita, ai colossi della musica. La sua idea si chiama Megabox, anche questa arriverà entro l’anno ed è una piattaforma che darà modo agli artisti di vendere on line le loro canzoni guadagnano il 90 per cento del totale della transazione. Un modo per bypassare le pretese delle case discografiche ma anche degli intermediari digitali come iTunes della Apple.

Homepage-Gumroad_emb8.png

Dotcom sembra aver visto giusto se si pensa al successo che sta riscuotendo negli Stati Uniti un’idea simile alla sua. Si chiama Gumroad, l’ha creata una startup di San Francisco e permette di vendere direttamente ai propri follower musica, video, foto, applicazioni. Insomma, il prossimo modello che potrebbe imporsi sul web è quello del commercio diretto tra creatori e utenti, senza intermediari. E proprio l'irrequieto e imprevedibile Kim Dotcom potrebbe essere uno degli interpreti di questa tendenza. Certo, processi penali permettendo.

Twitter: @marmorello

I più letti

avatar-icon

Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

Read More