Iphone 5: ma Apple già pensa al suo futuro
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Iphone 5: ma Apple già pensa al suo futuro

Lo smartphone del futuro? Forse è già targato Apple. Un rapporto Thomson Reuters fa una riflessione sui numerosi brevetti in mano alla Mela e su come potrebbero essere gli smartphone del futuro: ecco perché la "guerra dei brevetti" è così importante

Viviamo gli anni in cui i computer - che già avevano perso peso diventando portatili e poi netbook - sembrano perdere definitivamente la loro centralità nel mondo dell'informatica e delle comunicazioni, rimpiazzati da smartphone e tablet ormai onnipresenti.

Tutto lascia pensare che questa tendenza continuerà ad accentuarsi: iPhone, iPad, Samsung Galaxy, Amazon Kindle Fire HD e i loro "fratelli" continueranno a diffondersi sempre più.

E anche se l'iPhone 5 è stato appena annunciato e non ha ancora raggiunto gli scaffali dei negozi, potete scommettere che in casa Apple si pensa già ad un iPhone 6, o qualunque sarà il nome del suo successore.

Un interessante rapporto pubblicato da Thomson Reuters fa il punto su una vicenda tutt'altro che secondaria, quella dei brevetti in mano ad Apple e delle "patent wars", le "guerre" combattute in tribunale proprio in nome dei brevetti, tra colossi della tecnologia ma talvolta anche con società magari non di primo piano che però hanno in tasca - o pensano di avere - un brevetto potenzialmente importante perché riferito a tecnologie utilizzate in apparecchi di ultima generazione.

Apple ha in tasca ben 1298 brevetti relativi al settore "mobile" accumulati a partire dal 2000, ma soprattutto dal 2007 in poi, con il lancio dei primi iPhone; prodotto che nelle versioni attuali, solo nel secondo trimestre del 2012, ha venduto ben 35 milioni di pezzi. Secondo una ricerca di Strategy Analitics, con l'iPhone Apple ha sinora guadagnato la ragguardevole cifra di 150 miliardi di dollari.

Ovvio che quindi tutelare le proprie tecnologie e quindi difendere il proprio portfolio di brevetti divenga prioritario: le "guerre dei brevetti" con Samsung ma anche Google ed altri ancora sono all'ordine del giorno; anzi, è in corso un'escalation.

Apple compare in centinaia di azioni legali relative ai brevetti. Nella maggior parte dei casi (il 54,9%) Cupertino è "defendant", ossia il convenuto; ma la politica della Mela sta cambiando e punta a divenire di attacco, non solo di agguerrita difesa dei propri diritti. Infatti, solo nei primi sei mesi del 2012 si contano tante citazioni in giudizio da parte di Apple quante nel totale dei due anni precedenti. E la vittoria su Samsung segna un record: con oltre 1 miliardo di dollari, è il maggior risarcimento di tutti i tempi nel campo delle violazioni di brevetti .

Non è comunque tutto rose e fiori, nemmeno per major come Apple: Richard Posner, giudice nel caso Apple/Google rigettato di recente da una Corte d'Appello, ha descritto il sistema brevettuale statunitense come caotico e bisognoso di riforme.

Dall'osservazione di alcune delle tecnologie depositate da Apple presso l'ufficio marchi e brevetti statunitense si possono desumere alcune caratteristiche di un futuro iPhone 6:

- meno dipendenza dalle batterie: un brevetto depositato due anni fa e ancora in via di approvazione presenta una batteria innovativa che potrebbe mantenere la carica anche per settimane, senza interruzioni;

- una funzione di assistenza per i contenuti testuali visualizzati sul touch screen, magari a scopo didattico/educativo: toccando una parola potrebbe essere visualizzato un oggetto o altro contenuto correlato, che spiega o approfondisce il concetto; semplice ma interessante l'immagine che accompagna il brevetto, che mostra un breve testo sul display (una frase dalla favola di Cappuccetto Rosso che "attraversa la foresta mangiando una grossa mela rossa e succosa") e una mano che toccando la parola "apple" fa comparire il disegno del frutto.

Apple insomma ha appena annunciato Iphone 5, ma - come era prevedibile - già lavora agli smartphone del futuro.

Lo stesso rapporto evidenzia poi alcuni dei brevetti strettamente legati alla contesa Apple / Samsung:

- "Swipe to unlock", la tecnologia che sblocca un apparecchio semplicemente con l'ormai classica strisciata sul touch screen, depositata da Apple nel 2009;

- la gestione delle chiamate perse per una "periferica multifunzione portatile", depositata nel 2007;

- "metodo e interfaccia per fornire suggerimenti di parole" quando si digita un testo sulla schermo. Anche questo risale al 2007;

- la sincronizzazione dei dati tra più apparecchiature, mentre si eseguono altri task non relativi alla sincronizzazione stessa (2007);

- l'interfaccia grafica utente con "liste storiche", che richiamano scelte fatte in precedenza (2005).

In un settore con concorrenti potenti e agguerriti e con prodotti sempre più evoluti che in un "scatole" elettroniche sempre più agili racchiudono un numero crescente di funzioni, i compilatori del rapporto si aspettano un ulteriore aumento delle controversie legate ai brevetti.

Per fortuna, però, c'è anche da sperare che a vincere sarà alla fine il consumatore: il rapporto Thomson conclude infatti affermando che "i produttori di dispositivi portatili come Apple continueranno a spingere verso l'innovazione, per realizzare prodotti sempre più veloci, intelligenti e di maggiore durata".

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