#NoExpo, ci si mette anche Anonymous
La copertina del blog di Anonymous
Tecnologia

#NoExpo, ci si mette anche Anonymous

Il sito del Padiglione Italia è stato violato sabato 2 dagli hacker mascherati. Nel comunicato ufficiale tutti i perché

Venerdì i Black Bloc, sabato gli Anonymous. Non è semplice descrivere i primi due giorni dell’Expo milanese almeno guardandolo dall’esterno dell’enorme perimetro disegnato dalle strutture dei paesi partecipanti. Proprio il fulcro della kermesse, il Padiglione Italia, è stato hackerato qualche minuto fa dagli Anonymous, o almeno la sua vetrina virtuale, il sito https://www.padiglioneitaliaexpo2015.com, preso di mira dagli attivisti cibernetici.

Il motivo? Contrastare una manifestazione che è solo un tornaconto delle potenze politiche mondiali e delle grandi industrie, almeno secondo i paladini mascherati. “Ci è sufficiente un rapido sguardo agli sponsor dell'iniziativa: Enel, Fiat, Finmeccanica, Samsung per capire come dietro i dolci e ipocriti discorsi sulla alimentazione, sui diritti e sul rispetto dell'ambiente con i quali politicanti di ogni risma hanno inaugurato l'esposizione si nascondano le mani usurpatrici e luride di sangue dei potenti dell'industria nazionale” – scrivono dal proprio blog che annuncia la violazione al sito dedicato all’albero della vita e alle iniziative del nostro paese.

Gli Anonymous ce l’hanno un po’ con tutti i big, in particolar modo con quei nomi che predicherebbero l’eco-sostenibilità ma che in realtà contribuiscono, secondo loro, ad inquinare l’aria e la terra con centrali nucleari e mega dighe che mettono al repentaglio la vita di migliaia di cittadini. La soluzione? “Rifiutare la retorica qualunquistica e buonista dell'Expo: un'equa distribuzione delle risorse alimentari e delle ricchezze del pianeta non potrà avvenire finché le popolazioni sfruttate, soprattutto quelle africane e dell'America latina non realizzeranno una rivoluzione che spezzi la logica del profitto”.

La pagina inserita tra le news del Padiglione Italia

Il team informatico del Padiglione Italia ha repentinamente rimesso in piedi il sito anche se qualche residuo dell’incursione degli Anon resta visibile. Gli hacker hanno annunciato di aver reso indisponibile il portale per impedire la vendita dei biglietti e arrecare un danno economico anche se la correlata piattaforma di acquisto ticket https://www.expo2015.org/it/biglietti non è stata toccata e il suo funzionamento non si è mai interrotto, almeno non per colpa di terzi.

Gli Anonymous hanno spiegato di appoggiare pienamente l’operato degli attivisti del movimento #NoExpo, come si legge alla conclusione del comunicato appena diffuso: “Insorti e insorte di Milano: Anonymous si unisce simbolicamente alla vostra protesta. […] Una simile rivoluzione socialistica libertaria è ciò che Anonymous propugna unendosi da anni con ogni suo mezzo alla lotta degli oppressi e degli emarginati di tutto il mondo”. E avvertono che il loro apporto al disordine intorno ad Expo non è ancora terminato: “I disservizi continueranno. Aspettateci”.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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