Google Play, anche in Italia la musica di Mountain View
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Google Play, anche in Italia la musica di Mountain View

A poco più di un anno dal lancio americano, arriva anche in Italia il servizio musicale di Google

Farà concorrenza soprattutto ad Apple ed Amazon e ai loro servizi musicali "cloud"; e arriva in un momento in cui Amazon ha da poco lanciato la vendita di mp3 anche da noi - contrariamente a quelle che erano le intenzioni al momento del lancio di Amazon.it - e mentre Spotify continua ancora a mancare all'appello.

Non è una novità al 100%: Google Play - in precedenza noto come "Music Beta" e reperibile all'indirizzo music.google.com che ora punta invece a play.google.com/music - per breve tempo ha dato accesso anche in Italia, al momento del lancio. Chi ha creato in account in quei giorni del 2011  ha continuato ad averlo, e oggi entrando nel nuovo servizio può anche trovarci sia il materiale caricato all'epoca, sia gli omaggi che Google aveva distribuito in quel periodo.

Dicevamo cloud: già, perché Google promette di tenere online la propria collezione di brani, sia caricando file audio dal computer, sia sincronizzando la libreria di iTunes e Windows Media Player, che acquistando nuovi brani a 99 centesimi direttamente da Play. Questa possibilità viene data anche agli utenti di altri paesi europei in cui il servizio è partito ufficialmente il 13 novembre, anche grazie agli accordi raggiunti da poco tra Mountain View e Warner, unica major di cui mancava il catalogo.

I punti a favore: innanzitutto uno spazio gratuito in cui tenere fino a 20.000 brani. Il caricamento di materiale che abbiamo sul pc e relativo riconoscimento è decisamente migliorato rispetto al lancio della beta originale, che si presentava pasticciata e macchinosa e in cui alcuni tipi di file e formati audio venivano inizialmente riconosciuti ma poi generavano errori. Google insomma non ha solo riciclato nel nostro paese un prodotto di un anno prima, ma sembra aver davvero lavorato parecchio al miglioramento del servizio, che è accessibile da Windows, Mac, Linux con un apposito "Music Manager" da scaricare. L'ascolto sarà poi possibile sia su computer che su dispositivi mobili.

La collezione si può sfogliare organizzata per brani, artisti, album o generi. I pezzi possono essere ascoltati o riscaricati sulla propria macchina. Si possono condividere su Google+ i link alla preview di un brano o a un video YouTube (qualora per quel brano esistano più video, si potrà scegliere quale visualizzare in Google+).

Le pecche: navigando con Chrome, a vedere della pagina iniziale del servizio, posso scaricare e installare l'eseguibile per Windows ma non si vede l'ombra di link per Mac e Linux. Forse il servizio riconosce browser e sistema operativo e mi fornisce solo quello che serve alla mia macchina? Non è dato saperlo. Ad ogni modo riusciamo a reperire in altra maniera i link per le altre versioni . Condivisione e sincronizzazione sono è tutt'altro che esenti da errori. Condividendo un mp3 caricato dal computer, Google+ ha correttamente riconosciuto il brano e l'ha condiviso linkando a una compilation che ne contiene la preview. In un tentativo successivo, tentando di condividere un brano dei nostrani PCUS (caricato manualmente come mp3 e non ancora presente nel catalogo Play) ci siamo trovati in Google+ un link ai Nine Inch Nails. Magari l'accostamento agli artisti potrà anche non dispiacere ;) ma la cosa non depone a favore dell'accuratezza del servizio. Copie multiple dello stesso brano, magari in m4a, mp3 e wav non sono riconosciute come lo stesso pezzo. In un caso ci siamo trovati ben 7 volte lo stesso pezzo.

Positiva la possibilità per gli artisti di potersi registrare direttamente per vendere i propri lavori caricando file WAV e FLAC, da un'apposita pagina ma va detto che se già utilizzate distributori come CD Baby, Google Play potrebbe già avere i vostri lavori in catalogo. E magari risparmiarvi i 25$ per il setup della pagina artista (per il resto, la percentuale di Google sulle vendite sarà del 30%) che sembrano un po' troppini, considerando che con poco meno di 50$ un buon aggregatore distribuirà la stessa musica in diversi negozi e canali, non solo in Google.

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