Ces 2014, Marissa Mayer mostra i muscoli: Yahoo! ora fa paura
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Ces 2014, Marissa Mayer mostra i muscoli: Yahoo! ora fa paura

A Las Vegas lancia la sfida a Google, Facebook e ai media tradizionali. Sul palco anche David Karp di Tumblr

da Las Vegas

Eccola lì. Trucco appena pronunciato, un abito blu chiazzato di bianco, scarpe che brillano sotto le luci dei riflettori. A vederla così, vestita da sera alle due del pomeriggio, questa 38enne madre di famiglia dal sorriso leggero ha poco o nulla della manager rigorosa e determinata che ha rimesso in sesto il disastrato Yahoo! riportandolo nella fascia alta delle compagnie mondiali. Né diresti che nella prossima ora, tra annunci e numeri, rifilerà schiaffi in faccia a Google, il rivale naturale, ma anche a Facebook, ai giornali cartacei e a vari siti web. Il tutto tra una sfilata e l'altra delle celebrità hi-tech e non che ha messo sotto la sua ala in questi mesi: il numero uno di Tumblr David Karp, il ragazzino prodigio Nick D’Aloisio, l’ex giornalista del New York TimesDavid Pogue e il cantante John Legend.

Marissa Mayer è ormai una star globale e per accorgersene basta percorrere il lungo, lunghissimo, interminabile serpentone in fila davanti al LVH Theater di Las Vegas già un’ora prima del suo discorso. O keynote, se preferite la dizione inglese. In 1.700 riescono a entrare, gli altri rimangono fuori.

TUTTO DAL CES 2014

L’amministratore delegato e presidente di Yahoo! si presenta sul palco con un quarto d’ora di ritardo. Inusuale per gli standard americani, ma comprensibile vista la ressa all’esterno. Subito comincia a snocciolare dati: nei prossimi anni ci saranno 3,8 miliardi di dispositivi connessi; li usiamo soprattutto per consultare il meteo, effettuare ricerche, leggere la mail. «Ciò che Yahoo! è ed è sempre stato» dice per affermare la continuità del suo operato con la storia del motore di ricerca. E aggiunge, gonfiando le piume: «Siamo la seconda compagnia più amata dopo la Disney. Abbiamo 400 milioni di utenti mobili al mese, senza contare Tumblr».

Da quel momento in poi cominciano gli annunci. Ecco David Karp, la cui creatura è stata comprata dalla compagnia della Mayer per 1,1 miliardi di dollari lo scorso maggio, che parla dell’arrivo dei post sponsorizzati su Tumblr curati dal settore advertising di Yahoo!. Ciò per aumentare la personalizzazione e (non dice così, ma il sottinteso è evidente) per far contenti gli inserzionisti, che potranno raggiungere un pubblico in target su base geografica, sesso e altri parametri. Cosa che Google fa da sempre, Facebook anche, e che la piattaforma di microblogging più noto e usato al mondo non aveva mai osato, anzi voluto proporre. Ma il mercato, sai che novità, ha le sue leggi. E quell’investimento miliardario andava pur sempre messo a frutto.

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Ecco poi Nick D’Aloisio (foto sopra), accolto da parecchi applausi, che lo scorso luglio, a 18 anni non ancora compiuti, si è visto gonfiare il conto di 30 milioni di dollari per la sua app Summly e soprattutto per la sua inventiva. È lui, con una sicurezza invidiabile, a raccontare di «News Digest», applicazione che aiuta a non perdersi nel diluvio di informazioni e rimanere informati con due aggiornamenti quotidiani che contengono quanto di rilevante è successo nel mondo in ogni settore: dalla politica, agli esteri, agli spettacoli, fino allo sport. Un sistema facilissimo da consultare, ricco di contenuti interattivi come video, foto, mappe, voci di Wikipedia. Un quotidiano cartaceo a misura di telefonino. O, meglio, una versione più snella di Google News, epurato dell’abbondanza a tratti sconfortante delle alternative. Con un bonus: i temi sono presi da varie fonti – giornali, agenzie, siti web e affini – ma sono assemblati, curati da una redazione per renderli meglio fruibili.

Durante l’evento è stato inoltre lanciato il canale di tecnologia di Yahoo! guidato da David Pogue, firma storica del NYT e da uno staff di transfughi da altre grandi pubblicazioni. I pilastri: un’interfaccia molto intuitiva, con gli articoli che «esplodono» sulla stessa home page senza aprirsi in altre finestre e un linguaggio chiaro, comprensibile a tutti. Pogue è un vero istrione e promette che non userà mai la parola «utente», sostituendola con un più confidenziale «tu». Certo, di nuovo dietro questi ammiccamenti c’è l’obbligo di monetizzare. Come per Food, il canale dedicato al cibo, non sono previsti banner tradizionali, ma contenuti sponsorizzati (evidenziati con chiarezza). Per esempio, le ricette di un noto brand e affini.

La logica rimane la medesima: offrire contenuti esclusivi o con un taglio riconoscibile che possa piacere a chi li deve fruire. Da qui partnership anche nel settore dei video, con programmi di culto negli Stati Uniti come lo show comico della NBC Saturday Night Live. Durante uno sketch andato in scena sul palco, un comico dice di avere perso 45 chili in poco tempo. Come? Semplicemente usando le mappe di Apple (tanto imprecise da trasformarsi in un mezzo disastro all'epoca del lancio). Così, con questa gag, arriva una frecciatina anche a Cupertino. E non mancano i confronti con Facebook e il suo Instagram: Flickr vanta 10 miliardi di foto e la Mayer sottolinea quanto condividerle con gli amici sia un piacere. Su Flickr, non altrove, è ovvio.

Si chiude, dopo un’ora abbondante, con la performance di John Legend, star mondiale della musica quasi coetaneo della Mayer (35 lui, 38 lei). Tutti, in verità, la chiamano semplicemente Marissa e lei dimostra di gradire. Un po’ mamma, un po’ tanto padrona dei giochi, sta facendo sul serio la differenza e ha il merito di riuscire a piacere. Nessuno al Ces ha attratto tanto pubblico di giornalisti, analisti, espositori, buyer e affini. Ovvio che non mancheranno le critiche: gli articoli con lo sponsor, per quanto dichiarati, non sono esattamente il massimo dell'etica giornalistica. Tumblr ha funzionato così bene perché privo della contaminazione della pubblicità, bisognerà verificarne la tenuta. I video saranno pure originali, ma le alternative sono dappertutto. Però è la vitalità di Yahoo!, la spavalderia di chi si è lasciato forse alle spalle il periodo peggiore, un buio da cui pensava di non riemergere, a restare nell’aria dopo il congedo tra gli applausi e l’ultimo sorriso elegante della nuova regina dell’hi-tech.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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