YouTube vuole diventare lo Spotify dei video. Ma non è un'idea così buona
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YouTube vuole diventare lo Spotify dei video. Ma non è un'idea così buona

Il mercato dello streaming musicale è in piena crescita, i colossi del web non vogliono rimanere indietro. YouTube, ad esempio, sembra intenzionato a creare una piattaforma per la fruizione dei video, su Web e mobile, in modalità gratuita e a pagamento.

Spotify sta andando bene. Un po’ troppo bene, a sentire la concorrenza. In 5 anni di vita, sono stati caricati oltre 20 milioni di brani musicali , e se si vanno a sommare i minuti che gli utenti hanno passato ad ascoltare musica in streaming sulla piattaforma si supera il milione d’anni. Cifre che hanno il sapore di una crescita quasi inarrestabile, capace di zittire gran parte di quella concorrenza che ancora spera di attirare ascoltatori con preview gratuite da 30 secondi.

L’eco dell’avanzata di Spotify non ha tardato a raggiungere i piani alti di YouTube, seminando panico tra chi negli scorsi anni si era abituato ad essere la piattaforma di riferimento per chiunque volesse ascoltare musica a scrocco senza dover ricorrere a canali “illegali”.

Oggi, a poche settimane dal quinto compleanno di Spotify, Billboard riporta la notizia secondo cui Youtube starebbe lavorando alacremente per lanciare un nuovo servizio di streaming musicale entro la fine dell’anno. Non si hanno notizie riguardo il nome o le feature specifiche del servizio, sappiamo però che YouTube (e quindi Google), stanno valutando la possibilità di creare una piattaforma nuova che consenta agli utenti di ascoltare interi album, creare playlist e guardare video ufficiali in alta qualità senza dover trovarsi di mezzo interminabili spot pubblicitari.

Il servizio dovrebbe essere disponibile a pagamento (probabilmente a un prezzo di circa 10 euro mensili, un po’ come Spotify Premium), e debuttare in contemporanea con una ristrutturazione dell’app mobile di YouTube, in modo da consentire agli utenti di fruire video e album direttamente da mobile, o di scaricarli per una riproduzione offline. Naturalmente, un simile progetto dovrà prevedere la possibilità per l’utente di accedere allo stesso tipo di contenuti in modo gratuito, ma accettando l’intromissione dei soliti pacchetti pubblicitari.

Per ora YouTube si trincera dietro il solito no-comment, ma è praticamente certo che il progetto sia già nelle sue fasi avanzate. Quello che rimane da capire è se a spronare YouTube sia l’esigenza di una strategia a lungo termine per il mercato dello streaming musicale, che magari si preponga di spianare la strada alle nuove opportunità di video-making aperte dai Google Glass, oppure il fiato sul collo di una concorrenza sempre più giovane e agile.

Il panorama dello streaming musicale è già ben affollato, ma evidentemente c’è ancora spazio per nuovi concorrenti. In particolare, nelle ultime settimane sta crescendo l’attesa per Beats Music , la piattaforma di streaming e discovery del popolare produttore di cuffie di fascia alta. Quello su cui YouTube può puntare è la notorietà garantita dal suo nome e la sua posizione dominante nell’ambito dei video musicali. Ma ancora una volta, la questione riguarda le esigenze degli utenti. Se Spotify ha avuto successo è perché è riuscita ad offrire all’utenza un sistema legale e, soprattutto, semplice per fruire musica senza dover aprire il portafogli. In quest’ottica, l’idea di una piattaforma per la fruizione di video potrebbe suonare geniale, se non esistesse già qualcosa di molto simile: YouTube stesso.

Gli utenti che vogliono vedere video gratuitamente già utilizzano YouTube, e la semplice eliminazione della pubblicità potrebbe non bastare ad attrarre sciami di internauti paganti. A differenza della musica, che spesso viene lasciata scorrere in sottofondo, i video richiedono una fruizione più attiva, e difficilmente vengono “consumati” per intere ore consecutive, di conseguenza la presenza della pubblicità (per quanto fastidiosa) non risulta così inibente.

Voglio credere di sbagliarmi. Voglio credere che a YouTube si stiano preparando a estrarre dal cilindro qualcosa di più sorprendente del solito coniglio batuffoloso. Spero che il tempo sarà galantuomo.

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Fabio Deotto