Ecco chi era il boss di Silk Road, il mercato nero dello spaccio online
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Ecco chi era il boss di Silk Road, il mercato nero dello spaccio online

Ventinove anni, faccia da bravo ragazzo, un passato di ricercatore in scienze dei materiali. Ross Ulbricht è accusato di essere il boss di Silk Road, il più grande mercato nero dello spaccio di droga online. Qualcuno già lo paragona a Walt White di Breaking Bad

L’hanno arrestato mentre era in una biblioteca di San Francisco, gli hanno sequestrato tra i 3 e i 4 milioni di dollari in bitcoin, il suo portale web è stato chiuso dall’FBI e lui ora nuota a grandi bracciate in un mare di guai. Non stiamo parlando di un altro Kim Dotcom, bensì di quello che potrebbe essere il più grande trafficante di droga della storia del Web. L’uomo che nel giro di pochi anni è diventato l’idolo di piccoli e grandi “consumatori”, noto nell’ambiente come Dread Pirate Roberts, ora deve affrontare l’accusa di traffico di droga, riciclaggio di denaro e, addirittura, di aver commissionato l’omicidio di due persone.

In queste ore si ha l’impressione di essere in un film degli anni ’90. L’FBI si batte i pugni sul petto: “Nessuno sfugge all’FBI” ha dichiarato un portavoce a Forbes “Vi troveremo!”. Roba che nemmeno Judge Dredd. Nei forum in Rete, intanto, i “clienti” abituali di Silk Road consumano il proprio lutto snocciolando frasi arrabbiate su Reddit e altri forum: “Ora farò una fatica boia a trovare droghe pure :(“, “i soldi che avevo caricato sono spariti. Sono fottuto” e altre amenità del genere. Nel frattempo, sopra tutto questo teatrino aleggia il volto pulito di Ross William Ulbricht, l’uomo arrestato con l’accusa di essere l’oscuro e inafferrabile Dread Pirate Roberts, l’hacker che teneva in piedi tutta la baracca.

Ma, in fin dei conti, cos’era esattamente questo Silk Road ?

Silk Road era una piattaforma anonima per la rivendita di merce illegale, in particolare droghe, leggere e pesanti, ma anche componenti elettronici, fuochi d’artificio e altra merce non necessariamente “sporca” come gioielli e opere d’arte (un tempo si trovavano anche armi ). Per quanto illegale e anonima potesse essere, Silk Road era una piattaforma estremamente organizzata. Completato l’accesso attraverso un browser Tor il cliente poteva esplorare le diverse sezioni del sito, avere una prima impressione del prodotto attraverso un immagine, controllare l’affidabilità del venditore, aveva persino a disposizione un carelloelettronico in cui accumulare i suoi ordini di MDMA, pipette per la metamfetamina, pacchetti di marijuana etc., una volta finiti gli acquisti poteva completare l’ordine pagando con il suo account Bitcoin e sedersi sul divano ad aspettare il postino.

Secondo le autorità americane, questo vero e proprio supermercato nero in due anni e mezzo ha fatturato qualcosa come 1,8 miliardi di dollari, generando nel contempo 80 milioni di dollari di commissioni per i suoi collaboratori. Per tenere blindata questa enorme operazione di spaccio Dread Pirate Roberts (che da ora in poi chiameremo DPR) si è affidato all’utilizzo di Tor e BitCoin, oltre che alla sua perizia di hacker. DPR era così sicuro dell’impenetrabilità del proprio impero che quest’estate, dopo due anni che Silk Road attraeva utenti solo grazie al passaparola, ha deciso di concedere un’intervista a Forbes in cui dichiarava che l’FBI non sarebbe mai riuscito a trovarlo. L’FBI ha accolto il guanto di sfida, ha aspettato che DPR compisse un piccolo sbaglio (autenticandosi con il suo vero nome su un forum informatico) e gli ha levato il tappeto da sotto i piedi.

Chi segue da tempo la vicenda Silk Road si aspettava che un giorno la mente dietro questo sofisticato sistema di spaccio 2.0 sarebbe finita in manette, quello che magari però non si aspettava era che la persona in questione fosse un ragazzo di 29 anni, con un passato di ricercatore in scienze dei materiali, autore di diverse pubblicazioni scientifiche nonché convinto seguace della Scuola austriaca . Ross William Ulbricht ha alle spalle una vita fatta di ottimi voti e iniziative non-profit , per chi segue Breaking Bad , è praticamente una versione giovanile di Walter White (cancro e famiglia esclusi).

Ma più si va a scavare nella faccenda Silk Road, più si ha l’impressione, almeno sulla carta, di ritrovarsi davvero in una versione alternativa di Breaking Bad. Dopo aver messo in piedi un vero e proprio impero criminale, DPR ha dovuto sviluppare le competenze necessarie a tenerlo insieme. Se nel traffico di droga l’anonimità è importante, quando gestisci un mercato nero virtuale in una Rete costellata di occhi puntati, lo è ancora di più. Non è passato molto tempo prima che DPR cominciasse a subire i primi tentativi di estorsione. C’era chi sosteneva di aver hackerato l’account di uno dei venditori affiliati a SilkRoad e con esso l’identità di migliaia di utenti, e per rimanere zitto chiedeva mezzo milione di dollari. Secondo l’FBI, NPR non avrebbe esitato a contattare un sicario per farlo sparire dalla circolazione con le cattive. Non sarebbe la prima volta, le autorità infatti sono convinte che NPR abbia sulla coscienza anche un secondo “lavoretto di pulizia.”

La situazione è ancora avvolta in una buona dose di mistero. Non è ancora chiaro infatti come abbia fatto l’FBI a chiudere un sito che doveva essere a prova di infiltrazione. Inoltre, non è ancora sicuro che Ross William Ulbricht sia effettivamente il famigerato NPR o che comunque abbia davvero gestito questo enorme business completamente da solo. Una cosa però è piuttosto chiara fin da ora ed è sufficiente dare un’occhiata a i commenti sparsi in Rete per capirlo: anche questa volta non mancherà chi vorrà erigere NPR a martire della libertà in Rete.

 

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Fabio Deotto