Ghost Recon: Future Soldier, la créme dei soldati – Recensione
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Ghost Recon: Future Soldier, la créme dei soldati – Recensione

La serie battezzata nel 2001 da Tom Clancy torna nei negozi per rinverdire i fasti dello sparatutto tattico

A cinque anni di distanza da Advanced Warfighter 2, Tom Clancy's Ghost Recon: Future Soldier tira a lucido lo sparatutto tattico pompando il comparto grafico, inserendo personalizzazioni delle armi pressoché infinite e calibrando ottimamente le dinamiche di gioco.

L'avventura, affrontata in singolo o meglio in co-op insieme a tre amici, offre una decina di ore soddisfacenti, mentre il nutrito comparto online allunga sensibilmente la longevità.

In tutto questo ben di dio stona il lavoro fatto sulla trama, che sposa la retorica più piatta e procede senza particolari slanci, tirando in ballo i soliti, stantii ultranazionalisti brutti e cattivi.

Per fortuna, l'azione vera e propria è ricca di soddisfazioni: gli schermi sono piuttosto vasti e consentono differenti approcci tattici, soprattutto una volta superate le prime missioni, quelle in cui ti viene concessa una ridotta libertà d'azione per via della necessità di capire come funzionano i numerosi gadget a disposizione.

La campagna offre inoltre una buona varietà di situazioni, tra infiltrazioni silenziose, sparatorie a testa bassa e fughe precipitose. Peccato solo che non riesca a tirare fuori da cilindro un momento veramente epico o entusiasmante, di quelli che salti sul divano in preda all'eccitazione.

A conti fatti, Ghost Recon: Future Soldier è una valida proposta per tutti quelli che vogliono usare la testa prima di scatenare l'inferno (e durante).

Voto: 82

Piattaforma: PC, PlayStation 3, Xbox 360
Sviluppatore: Ubisoft
Produttore: Ubisoft

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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