Garmin: fate sport ma fatelo ‘social’
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Garmin: fate sport ma fatelo ‘social’

La società americana ci spiega come trasformare una gara o un semplice allenamento in un’esperienza più aperta, condivisa e coinvolgente

Non chiamateli sport individuali. La corsa, il ciclismo e tante altre discipline che fino a ieri venivano considerate attività da lupi solitari stanno entrando in una dimensione tutta nuova, fatta di relazioni e collegamenti sempre più intensi. Merito del Web e di tutti quegli attori tecnologici che stanno portando la rivoluzione dei social network e di tutti i principali mezzi di condivisione anche nello sport.

Prendiamo Garmin, per esempio. La società americana, una delle firme più conosciute da quanti utilizzano strumenti Gps per monitorare la propria attività fisica, sembra aver scoperto da qualche tempo i benefici del cosiddetto "social fitness": prendi una comunità di sportivi, dai loro degli strumenti in grado di condividere i propri allenamenti e le propria attività ed ecco innescarsi un gigantesco effetto a catena capace di portare l’esperienza del singolo in una dimensione più aperta, collettiva, partecipata.

Guardare per credere Garmin Connect , il portale lanciato nel 2007 per permettere agli utenti Garmin di incontrarsi e incrociare le proprie esperienze sul Web che oggi rappresenta uno dei principali punti di aggregazione per gli sportivi dei nostri tempi: “Ogni giorno circa 10mila nuovi utenti si iscrivono alla piattaforma - spiega Matto Bortesi, Product Marketing Manager di Garmin Italia - per caricare i dati dei propri allenamenti (percorso, chilometri, quota, passo medio, cadenza, velocità battito cardiaco ) e condividerli online". In totale fanno 5 miliardi di chilometri percorsi e pubblicat sul Web o – se preferite un’unità a misura d’uomo, anzi di sportivo - 7,5 milioni di litri di sudore versati. Finora.

Si tratta, al di là delle cifre, di un approccio che promette di modificare (in meglio) le nostre abitudini sportive. Garmin ci crede ed è pronta per questo a rivoluzionare la sua collezione Sport & Fitness. L’ennesima conferma ci arriva dai nuovi dispositivi per il ciclismo, Edge 510 e 810 , due "bike computer" dotati di GPS e touchscreen che permettono di registrare tutti i principali dati in corsa (distanza, velocità, quota, cadenza, frequenza cardiaca, potenza, mappe) e di condividerli – attraverso uno smartphone – con altri utenti, in tempo reale.

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Entrambi gli strumenti sono infatti dotati di una funzione (Live tracking) che permette di aprire la sessione di gara o di allenamento ad amici, familiari o semplici follower provenienti dai social media.

Chiarisce Matteo Bortesi: "È sufficiente uno smartphone e un’app scaricabile gratuitamente (Garmin Connect Mobile, disponibile al momento per iOS o Android) per creare l’interazione: lo smartphone regala al dispositivo Garmin tutte una serie di informazioni in tempo reale (ad esempio le condizioni meteo), il device dal canto suo offre al telefonino intelligente i dati relativi al posizionamento. In questo modo chiunque ha la possibilità di tracciare la propria attività in modo molto preciso e invitare i propri amici, il proprio allenatore o i propri familiari a seguirlo in tempo reale". Ovviamente ciò aumenta il livello di coinvolgimento, di partecipazione, di sfida, ma anche quello di sicurezza: "Chi ci osserva può infatti capire dal nostro posizionamento se siamo fermi da troppo tempo e, quindi, intervenire".

La tracciatura live si somma a tutta una serie di funzionalità sociali più consolidate: la possibilità di pubblicare una sessione di allenamento su Facebook o Twitter (per motivare altri utenti o ricevere commenti), ad esempio, o la ricerca di percorsi e allenamenti alternativi caricati da altri utenti oppure – attraverso la funzione Gruppi – la possibilità di inviare inviti, fissare appuntamenti e organizzare allenamenti con liste selezionate di amici.

Opzioni che gli sportivi considerano sempre più essenziali per questo genere di dispositivi: “Chi acquista un prodotto Edge - conclude Bortesi – non vuole un semplice computerino da attaccare alla bici. Vuole avere accesso a un community, vuole scaricare i propri dati e rivederli, vuole darsi visibilità, creare il proprio nome o il proprio gruppo, pubblicizzarlo in rete e confrontarsi con gli altri appassionati". Chiamateli se volete "sportivi 2.0" o se preferite “sportivi digitali”.

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Roberto Catania

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