Field Trip: Google ti dice cosa c’è intorno a te (anche se non gliel’hai chiesto)
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Field Trip: Google ti dice cosa c’è intorno a te (anche se non gliel’hai chiesto)

Un’applicazione per Android (e a breve anche per iOS) ci mostra l’ultima frontiera della realtà aumentata secondo Mountain View: anticipare le richieste degli utenti inviando sugli smartphone informazioni e suggerimenti sul mondo reale. E se fosse solo un altro modo per riempirci di pubblicità?

Potremmo chiamarla realtà aumentata 2.0 o, se preferite, un nuovo modo di interagire con tutto ciò che ci sta intorno attraverso il nostro smartphone. Oppure, come ha fatto Google, scegliere una denominazione più suggestiva, Field Trip (letteralmente "viaggio d'istruzione"). Il senso comunque non cambia: i nostri telefonini intelligenti sono pronti a fornirci informazioni dettagliatissime sul mondo fisico. Il tutto, e qui sta la novità, in modo del tutto spontaneo, senza che nessuno cioè ci obblighi a muovere un dito.

Field Trip per il momento è un’applicazione per Android (e in breve lo sarà anche per iOS) ma in realtà è qualcosa di più. Qualcosa che si inserisce nello stesso filone di Project Glass , gli occhiali che ci permetteranno di avere davanti agli occhi tutto ciò che oggi vediamo sui display dei nostri telefonini. Google parla di ubiquitous computing a sottolineare il fatto che i computer del futuro saranno sempre di più cuciti addosso alle nostre vite e all’ambiente nel quale viviamo.

Il principio è semplice: se sappiamo dove sono gli utenti – spiega Google – allora possiamo anticipare quello che vogliono sapere, inviando loro informazioni e suggerimenti su tutto ciò che li circonda: curiosità storiche su un parco, dettagli architettonici su un edificio, piuttosto che recensioni di un ristorante nelle vicinanze. "È come avere un amico del luogo che ci accompagna durante una visita in città".

Dal punto di vista tecnico, Field Trip è un’applicazione che resta sempre in esecuzione in background, utilizzando le celle dei network mobili per conoscere l’esatta posizione dell’utente. Proprio il continuo ricorso alle risorse di geolocalizzazione potrebbe costituire una forte limitazione, considerato il drenaggio energetico piuttosto intenso dei servizi di questo tipo.

Ma in realtà il problema maggiore di Field Trip è di natura “etica”.  Trattandosi di un’iniziativa partorita da Google, infatti, non si può non pensare che dietro a quello che viene dipinta come la più grande guida turistica del Pianeta non ci sia invece il tentativo di piazzare annunci pubblicitari davanti agli occhi degli utenti. Attraverso il servizio, di fatto, Google può mostrarci le recensioni dei ristoranti presenti nel database di Zagat, le offerte provenienti di Google Offers o proporci le visite guidate delle città segnalate da Vayable.

In fondo – commenta il New York Times – inviare annunci agli utenti proprio quando questi si trovano nei pressi delle relative attività commerciali è sempre stato il sogno dei pubblicitari.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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