Facebook Follow, ecco perché è una mossa azzeccata
rielaborazione di un'immagine di DonkeyHotey @ Flickr
Tecnologia

Facebook Follow, ecco perché è una mossa azzeccata

Con Follow sarà possibile seguire l'attività di un utente anche in una sola social app

Ormai la tattica di Facebook sembra chiara: mitragliare la Rete di annunci riguardanti nuove funzionalità volti a tastare il polso di un’utenza (e di un parco azionisti) sempre più preziosa. Mentre in borsa il titolo continua a oscillare intorno ai 31 dollari per azione (in ripresa rispetto alle prime settimane di IPO, ma comunque 7 dollari sotto il prezzo di lancio), dopo aver rimesso nel cassetto (per il momento) il controverso Find Friends Nearby, in questi giorni Facebook ha annunciato una nuova funzionalità: Follow.

L’utilità di Follow è tanto semplice quanto importante: è un sistema che permette agli utenti di seguire altri utenti ma solo per quanto riguarda la loro attività su alcune social app. Per dire: hai questo amico tra i contatti che ne sa a vagonate di musica jazz, ma ha la fastidiosa abitudine di tappezzare il suo profilo con upload di immagini dei propri figli o status update dozzinali. Follow ti permette di seguire la sua attività unicamente su una social app musicale (come Grooveshark, o Spotify). Magari invece c’è quest’altro contatto che indovina sempre i migliori ristoranti, ma i suoi update su Yelp scompaiono in mezzo a centinaia di altri contenuti: con Follow potrai tenere traccia della sua attività di esploratore gastronomico.

La cosa interessante (e per certi versi, rischiosa) è che la tua attività relativa a una social app è seguibile potenzialmente da chiunque. Dipende da come tu hai settato su Facebook (se le hai settate) le impostazioni sulla visibilità degli update automatici relativi alla tua app. Se sei tendenzialmente un utente disattento, il mio consiglio è di andare a controllare le impostazioni relative a Instagram, Yahoo News e tutte quelle social app che potrebbero decidere, entro i prossimi 90 giorni, di integrare Follow.

Ma al di là della palese utilità per gli utenti, perché Follow è così importante? Per farla molto elementare, potremmo riprendere l’equazione suggerita da TechCrunch: “più contenuti = maggiore coinvolgimento dell’utente = più ad impression, più denaro e maggiori ragioni per gli investitori che vogliono comprare azioni Facebook”.

Come era già diventato chiaro con il lancio dell’App Center, la tattica di Facebook è quella di sfruttare la solida architettura di contatti per trasformare il social network in una piattaforma di riferimento per la fruizione social di contenuti multimediali. Se prima un utente era costretto a spostarsi da un sito all’altro per seguire gli aggiornamenti che gli interessavano, presto avrà la possibilità di operare una scrematura a priori degli stream che gli interessano (questo amico su Instagram, quest’altro su Pinterest, quest’altro ancora su Tumblr), senza doversi sorbire gli aggiornamenti delle stesse social app di tutti gli altri suoi contatti.

Mentre Follow comincia a essere integrato nelle diverse applicazioni che sfruttano Open Graph, in molti si chiedono se anche Twitter si deciderà a usufruire di questa funzionalità. Secondo alcuni avrebbe solo da guadagnarne , dal momento che l’utenza Facebook è molto più vasta di quella Twitter, per altri invece rischierebbe di perdere contatto con gran parte dell’utenza che usa anche Facebook, che avrebbe meno motivi per uscire dallo steccato social di Menlo Park.

Insomma, pare che Facebook stia facendo di tutto per moltiplicare il tempo che un utente spende sul social network, nella speranza forse di trovare il modo di non farlo uscire mai. Il motivo è intuibile: più la gente rimane su Facebook, più informazioni dettagliate concede sulla sua attività social, più è facile per Facebook piazzare pubblicità mirata (soprattutto attraverso le Sponsored Stories).

Basterà questa mossa a far recuperare un altro po’ di terreno alle azioni di Zuckeberg? Staremo a vedere.

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Fabio Deotto