Vodafone: c’è almeno una buona ragione per continuare a credere nell’Italia
Economia

Vodafone: c’è almeno una buona ragione per continuare a credere nell’Italia

La richiesta di banda larga (fissa e mobile) impone scelte pesanti: ecco perché l’operatore britannico ha deciso di raddoppiare la quota di investimenti nel nostro Paese

Si può credere in un Paese recessivo, malconcio, alla ricerca di un’identità politica e probabilmente anche sociale? Sì, si può. Malgrado tutti quei piccoli e grandi difetti che fanno dell’italia una realtà che scoraggia gli investimenti, c’è ancora chi crede che valga la pena scommettere nel nostro Paese. Vodafone ad esempio.

Nell’annunciare il suo mega-piano di investimenti in Europa (Vodafone Spring), l’operatore britannico ha fatto sapere che sarà proprio l’Italia la nazione che farà la parte del leone: degli oltre 8 miliardi di euro stanziati nei prossimi due anni, ben 3,6 miliardi verranno infatti riversati sui progetti della Rete tricolore. A conti fatti quasi il 45% del budget sui grandi progetti del Vecchio Continente ricadrà sul suolo italiano, che così vede di fatto raddoppiata la sua quota di spesa. Con tutto ciò che ne consegue in termini di occupazione.

I motivi di questa fiducia quasi incondizionata di Vodafone nel Sistema Italia non hanno nulla a che vedere con la filantropia, né tanto meno con lo spirito patriottico del suo AD Vittorio Colao. No, le ragioni di cotanta speme sono da ricercare altrove. Nel futuro delle reti tanto per cominciare. Vodafone è convinta più che mai che dopo la spietata guerra delle tariffe il mercato italiano tornerà a ragionare in termini qualitativi. "Nei prossimi 2/3 anni la differenza tra la qualità delle reti nella trasmissione dei dati diventerà fondamentale e diventerà discriminante nella scelta da parte del cliente dell' operatore", ha spiegato all'Ansa il Direttore Consumer Mobile di Vodafone Italia Stefano Gastaut. Che sottolinea una volta di più la crescita esponenziale della richiesta di servizi dati in mobilità degli ultimi anni: “Nel 2016 – sottolinea il responsabile – il traffico mobile sarà 20 volte superiore a quello del 2011, e questo avrà un forte impatto sulle reti"

Quale sia l’accezione di “qualità” data dell’operatore lo chiarisce meglio Alberto Ripepi, direttore technology Europe – che parla di quattro priorità: un servizio voce qualitativamente perfetto, una rete resiliente , ovvero solida e sicura, un innalzamento del livello di servizio sulla trasmissione dei servizi video e un maggiore disponibilità di banda larga in fibra. In termini numerici tutto ciò si tradurrà in un piano di interventi che punta a raddoppiare entro il 2016 la copertura della rete mobile a 43.2 Mbps, più che triplicare l'estensione della rete 4G, quadruplicare la copertura in fibra arrivando a coprire 150 città per un totale di 6,5 milioni di famiglie.

Traguardi importanti che sommati alle traversie incontrate da parte della concorrenza potrebbero fare la differenza. Vodafone non lo dice ma lo pensa: mai come ora l’Italia può diventare terra di conquista.

 

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Roberto Catania

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