Ecco come cambierà il modo di prendere l'aereo nel 2015
Tecnologia

Ecco come cambierà il modo di prendere l'aereo nel 2015

Sempre meno code ai controlli, scelta in anticipo del menu, connettività in volo e le altre novità prossime al decollo

Già oggi la tecnologia ha reso più facile prendere un aereo grazie al check-in on line e alle notifiche che alcune compagnie inviano in tempo reale sullo smartphone, via sms o tramite la loro app ufficiale, avvisando i passeggeri al momento dell’imbarco o circa l’eventuale cambio del gate. Ma da qui ai prossimi due anni le evoluzioni saranno molte e significative, come svela un’analisi della Sita, la Société internationale de télécommunications aéronautiques, ovvero lo specialista nella fornitura di soluzioni IT e servizi di comunicazione per l’industria del trasporto aereo.

Questi passi in avanti saranno promossi da compagnie e gestori degli aeroporti, ma avranno come fulcro i dispositivi che abbiamo già in tasca, soprattutto i telefonini di nuova generazione. «Il risultato sarà una più profonda integrazione dei servizi personalizzati sui dispositivi mobili a ogni passo del viaggio» commenta Francesco Violante, ceo della Sita. Ecco cosa possiamo aspettarci, come potrebbe essere prendere un aereo nel 2015.

Prima di arrivare in aeroporto
I biglietti cartacei saranno ovviamente spariti, la carta d’imbarco sarà solamente digitale. Da casa o durante il tragitto si potrà scegliere cosa mangiare a bordo, inserendo le preferenze del menu. «Le informazioni» dicono dalla Sita «saranno automaticamente caricate sul sistema informatico dell’aeroplano, che a sua volta manderà l’ordine alla società di catering Wi-Fi». Niente più sorprese al momento del pasto: saremo stati noi a deciderlo. Un’applicazione per il telefonino ci guiderà fino ai dintorni del terminal calcolando il percorso migliore in base al traffico. Anzi ci porterà al parcheggio più adatto – a lungo o a breve termine – pescando la data di ritorno direttamente dal biglietto. Il pagamento della sosta sarà automatico, appoggiandosi per esempio al conto del Telepass.    

Durante l’attesa in aeroporto
Il salto di qualità sarà applicare la tecnologia Nfc, la stessa che permette a due dispositivi di scambiarsi dati semplicemente avvicinandoli tra loro, per governare al meglio i flussi. Chi gestisce lo scalo saprà in quali punti si stanno concentrando tanti telefonini, e dunque altrettanti passeggeri. Se la cosa succederà ai controlli di sicurezza potrà decidere in tempo reale di aprire un altro varco oppure di rinforzare il personale. Sempre sul lato della sicurezza, un grande aiuto e maggiore celerità arriveranno dalla biometria: «All’aeroporto di Dublino, da maggio 2013» fanno sapere dalla Sita «sono attivi i gate “iBorders” che identificano i passeggeri attraverso il riconoscimento facciale. Sono in grado di processare il passaggio di un passeggero in soli 7,5 secondi». Queste modalità saranno sempre più diffuse. Mentre lo smartphone sarà un’ottima bussola per orientarsi all’interno degli aeroporti sconosciuti oppure quelli molto grandi. Grazie anche al supporto della realtà aumentata basterà inquadrare un punto qualsiasi per sapere quali sono i servizi disponibili nelle immediate vicinanze – dai bar ai negozi e ai bagni – fino alle promozioni del duty free. Inoltre il cellulare potrà guidarci fino al gate. Funzione utilissima se magari arriviamo da un lungo viaggio e la mente è annebbiata dal fuso orario.  

All’imbarco
Se vogliamo spedire una valigia particolarmente pesante o che per le sue dimensioni non è ammessa in cabina, al momento dobbiamo ancora fare la fila a uno sportello con un operatore. Alcune compagnie come la British Airways stanno studiando un’etichetta elettronica, comunque l’orientamento generale è quella di promuovere una gestione che sia fai da te: che consenta di imbarcare direttamente il bagaglio prima di salire sull’aereo, in autonomia. L’operazione dovrebbe richiedere al massimo 25 secondi.

A bordo
Finalmente siamo saliti sul nostro aereo e, alle luce di tutti i cambiamenti e i progressi in arrivo, lo abbiamo fatto in modo comodo e veloce, riducendo il nostro tempo di permanenza complessivo nello scalo. A questo punto possiamo decidere se rilassarci o continuare a lavorare. La connettività sarà infatti la regola ovunque e lo testimonia la situazione attuale: in Nord America, secondo i dati della Sita, la copertura Wi-Fi dei velivoli oscilla fra l’80 e il 90 per cento; in Medio Oriente tutte le più importanti compagnie offrono una rete senza fili e la possibilità di telefonare via Gsm; in Asia circa il 70 per cento dei vettori sta lavorando per programmi di connettività a bordo. Ovvio che in Europa sarà necessario adeguarsi a quelli che altrove stanno diventando degli standard.
L’idea non è solo quella di fornire un accesso alla rete, ma anche una serie di servizi tagliati su misura per i passeggeri: dalla possibilità di affittare un film da vedere in volo, fino a uno sconto per noleggiare un’auto o richiedere altri servizi disponibili una volta arrivati a destinazione. Ecco, si potranno pianificare meno cose prima di partire e ottimizzare il tempo passato su un tragitto intercontinentale. Ma la connettività così diffusa consentirà anche agli equipaggi di lavorare direttamente sui tablet, abbandonando molta di quella carta ancora usata oggi per le liste passeggeri e per avere a disposizione altre informazioni fondamentali per partire. E, chissà, magari nel 2015 persino la dimostrazione delle dotazioni di sicurezza dell’aereo sarà fatta con l’iPad.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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