Anche eBay copia Pinterest: è la Pinterestification bellezza
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Anche eBay copia Pinterest: è la Pinterestification bellezza

Con il nuovo restyling eBay va ad accodarsi alla lunga schiera di piattaforme che hanno deciso di prendere ispirazione da Pinterest. Ecco perché lo fanno, e perché non potrebbe essere questa grande idea

Se in questo momento avessi la possibilità di incontrare Ben Silbermann , state certi, lo abbraccerei forte. Solo due anni fa il poveretto ha lanciato una piattaforma estremamente innovativa, Pinterest, che ha bruciato ogni record arrivando a rastrellare 10 milioni di utenti in pochi mesi, superando il traffico di referral di Twitter e Bing. Un successo folgorante, così folgorante che tutti hanno cominciato a copiarlo. Prima una legione di cloni ha invaso la Rete, poi una serie di siti già cresciuti e vaccinati ha preso in prestito da Pinterest l’organizzazione stile pinboard. Dopo Digg , Myspace e Facebook , oggi è il turno di eBay.

Nel caso del nuovo eBay, però, le rassomiglianze con Pinterest toccano livelli imbarazzanti. In queste ore eBay sta lanciando negli USA un restyling che vede come protagonista una nuova impaginazione chiamata Feed. L'aspetto dei Feed è sostanzialmente identico alle pinboard di Pinterest: la disposizione delle immagini, i riquadri, lo sfondo grigio, i tab delle categorie in alto, tutto. Non solo, appena accedi al nuovo www.ebay.com/feed, verrai invitato a creare il tuo Feed, scegliendo i tuoi interessi e ritoccandolo come faresti con una pinboard. Quando poi clicchi su un prodotto, ti si aprirà un riquadro identico a quello di un pin, e il sistema si premurerà di avvisarti se il tuo feed è stato aggiornato, esattamente come accade con Pinterest.

Difficile non interpretare questa mossa come un classico caso di copia-e-incolla strategico. Da eBay però negano l’evidenza: “Non è vero, l’idea di Feed nasce dalla nostra osservazione su come la gente fa acquisti in negozio e negli online storedichiara un portavoce di eBay “Di tutti i modelli che abbiamo preso in considerazione, questo modello visivo è quello che meglio aiuta i clienti a sfogliare il maggior numero di immagini possibile mentre navigano sulla nostra pagina.

In realtà, la cosa più probabile, è che a eBay sia giunta voce dell’enorme successo riscontrato da un clone di Pinterest chiamato Fancy, che fin dal suo primo vagito si è concentrato nello sfruttamento dell’impalcatura visiva di Pinterest per il social commerce. Il successo di Fancy, forse più di quello di Pinterest, ha letteralmente mandato in crisi il settore del social web. Una mattina, piattaforme come Digg, StumbleUpon e Facebook si sono guardate negli occhi e hanno detto: “Aspetta, cos’è questo nuovo approccio? Com’è possibile che sia così monetizzabile? Ma soprattutto, perché noi non facciamo niente di lontanamente simile?

È cominciata così quella corsa al restyling che qualcuno già chiama Pinterestification. Ogni mese, l’elenco di siti che clonano, si ispirano o si ristrutturano sul modello di Pinterest aumenta vertiginosamente. Alcuni, come LittleMonsters (il social network di Lady Gaga), Loudlee (un Pinterest per la musica) o Snatchly (porno), hanno riutilizzato l’architettura resa famosa da Silbermann e colleghi per creare discovery network tematici. Pochi giorni fa, poi, lo stesso Facebook ha introdotto una nuova funzionalità, Collections, che prende chiaramente ispirazione da Pinterest. E poi ancora il nuovo MySpace, il nuovo Stumbleupon, e una lunga serie di siti che hanno deciso di giocarsi le ultime cartucce scommettendo tutti sullo stesso cavallo.

Intendiamoci, Ebay e tutti gli altri "copioni" non vanno certo biasimati, il modello proposto da Pinterest dischiude opportunità inesplorate nel web 2.0. Qualcuno parla di social curation, qualcuno di social discovery. Terminologie a parte, il motivo per cui il modello Pinterest ha successo è che consente di organizzare e condividere una serie di contenuti utilizzando un approccio visivo e tematico. Quello che eBay sembra non aver colto, tuttavia, è che questa impostazione estetica non è l’unico fattore determinante per il successo di Pinterest. Se milioni di persone hanno cominciato a pinnare qualsiasi tipo di contenuto sulle più svariate pinboard, è perché sapevano di operare all’interno di una comunità attiva fatta di utenti che cercavano, seguivano e re-pinnavano i contenuti pubblicati. Tutto questo in eBay manca. Il Feed ha l’aspetto di una pinboard, ma non può essere condiviso con gli altri utenti, può semmai servire per scoprire nuovi prodotti, o tornare utile a un venditore per allestire una vetrina più invitante.

Insomma, se l’aspetto del nuovo eBay è identico a Pinterest, il suo potenziale utilizzo è in realtà più simile a quello di un discovery engine come Trap.it . L’idea potrebbe funzionare, e per gli utenti potrebbe risultare molto comodo avere un flusso di possibili acquisti che gli scorre davanti al naso. A quel punto, Pinterest si ritroverebbe in una situazione assai difficile. Se Ben Silbermann e soci non troveranno un modo per spremere abbastanza pecunia dalla loro creatura, potrebbero presto ritrovarsi a dissolversi in un esercito di cloni e imitatori, diluendo definitivamente l’elemento di particolarità che solo un anno fa li aveva portati a stringere lo scettro di social media più promettente.

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Fabio Deotto