Cruise, il kit per la guida automatica che sfida le Google Car
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Cruise, il kit per la guida automatica che sfida le Google Car

Mentre Google lavora di cesello sulla sua vettura automatica, una startup di otto persone ha trovato il modo di automatizzare un'auto a posteriori. Ed è già pronta a conquistare il mercato

Google sta lavorando all’auto che si guida da sola e si sta prendendo tutto il tempo che le serve. Convinta di essere partita con largo anticipo su qualsiasi ipotetica concorrenza, Google gioca a nascondino con il suo pubblico, concedendo ogni tanto una dimostrazione di come le sue auto saranno in grado di colonizzare strade e autostrade entro il 2020.

Ma mentre il gigante si balocca nei suoi allori, c’è chi sembra già pronto a soffiargli il primato da sotto il naso.

Cruise è una startup che da tempo si concentra su sistemi di guida automatica, con l’obiettivo di sviluppare kit integrabili a posteriori che consentano a chiunque di trasformare la propria auto in una vettura automatica a un costo contenuto.

Oggi, Cruise ha aperto i preordini per il suo primo kit, il Cruise RP-1, che potrà essere acquistato al prezzo di 10.000 dollari e montato sui nuovi modelli di Audi a partire dal 2015.

Un terzo dei lavoratori americani spende più di un’ora al giorno per gli spostamentispiega Kyle Vogt, CEO di Cruise “Questo, oltre a essere noioso, è persino pericoloso. Ora che abbiamo questa tecnologia, abbiamo la responsabilità di farci qualcosa.”

A differenza di Google, Vogt ha ambizioni più tangibili; il suo obiettivo infatti non è mandare nelle strade vetture senza pilota, ma fornire ai conducenti un sistema per levare le mani dal volante e riposarsi mentre la macchina percorre tratti di strada in totale autonomia.

Il kit RP-1 è costituito da un Sensor Pod, posizionabile sul tettuccio della carrozzeria e dotato di una serie di telecamere e sensori; da un computer integrabile nel telaio, che si occupa di processare gli input raccolti dai sensori e di combinarli con le mappe del database; e di una serie di controlli, che verranno messi a portata di mano vicino al cambio o al volante, così da consentire di attivare o disattivare la guida automatica con un click.

Uno degli obiettivi di questo sistema è quello di fornire ai passeggeri uno strumento in più per tutelare la propria sicurezza. Gli “occhi” di RP-1 infatti sono sempre spalancati sulla strada e, in caso di distrazione, possono essere utilizzati per correggere la traiettoria ed evitare rischiosi incidenti.

Lo scorso anno, Morgan Stanley ha stimato che, se di qui ai prossimi 10 anni le strade saranno invase dalle vetture automatiche, si potranno risparmiare a livello globale 5,6 triliardi di dollari ogni anno. Non stupisce dunque che in molti stiano cercando di tracciare il proprio solco in questo settore ancora relativamente vergine.

Fino a ieri, Google sembrava avere in mano il destino di questo settore. Di qui a pochi mesi, Cruise potrebbe sfilargli la tovaglia da sotto i piatti.

 

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Fabio Deotto