Invisibili sul web, così è possibile
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Invisibili sul web, così è possibile

Basta un solo click per dire a internet chi siamo e cosa facciamo. Ecco come tutelare la propria privacy e navigare in anonimo

Il web non è un luogo sicuro. Non lo era prima e di certo non lo è diventato adesso, con migliaia di potenziali truffe pronte ad attaccare gli utenti. Il primo consiglio per chiunque voglia navigare in sicurezza su internet è come sempre la prudenza: non aprire link di cui non siamo certi, non inviare le nostre credenziali a sconosciuti che ci avvertono di aver vinto una somma di denaro e così via.

Questo è già un buon punto di partenza ma, se non dovesse bastarci, esistono altri metodi per navigare sul web in modo sicuro e diventare invisibili.

Si tratta di utilizzare strumenti e piattaforme che il grande pubblico ha imparato a conoscere grazie al lavoro di utenti qualunque, che per far sentire la loro voce in paesi poco democratici (pensiamo alla Cina o al Medio Oriente), hanno dovuto “inventarsi” qualcosa di nuovo o implementare l’utilizzo di determinate piattaforme.

A nessuno piace l’idea di regalare le proprie informazioni personali ai big di internet, che sono pronti ad utilizzare i nostri dati per venderci un web cucito su misura. L’anonimato è quindi una scelta obbligata, anche se come vedremo potrebbe non essere sempre quella giusta.

Non tracciatemi, se potete
Uno dei metodi che si possono utilizzare per navigare il web in maniera più discreta sono i proxy anonimi, meglio conosciuti come Anonymizer . Questi permettono di visitare siti e portali senza che il proprio indirizzo IP venga fornito ai proprietari del sito navigando, in teoria, completamente in anonimo. In pratica le cose stanno un po’ diversamente, vi spiego perché. Mentre i proprietari dei siti web che state navigando non hanno idea di chi voi siate, esiste sempre un soggetto che ha tutti i vostri riferimenti. Si tratta di chi gestisce i proxy anonimi, i cosiddetti “man in the middle”, gatekeeper delle informazioni inviate da ogni computer. Per questo la scelta tra proxy anonimo e navigazione classica non è per niente semplice.

Due browser sono meglio di uno
Uno dei consigli migliori per chi vuole surfare il web in anonimato è quello di affiancare un secondo browser a quello che si utilizza di solito. Il motivo è molto semplice: se si utilizza lo stesso browser per navigare in modalità classica o anonima, i cookie (i dati di navigazione) conservati potrebbero essere incrociati per restituire, in ogni caso, una radiografia di quello che si è fatto su internet. Anche utilizzando la funzione “Do Not Track” (presente nelle ultime versioni dei browser più popolari) il discorso non cambia. Per evitare questo spiacevole inconveniente è consigliabile utilizzare un secondo browser solo in maniera anonima, così da bloccare sul nascere l’eventuale invio di cookie ai proprietari dei siti visitati.Inoltre date un occhio al sito Bug Me Not, vi aiuterà a visitare portali che necessitano di una registrazione senza averne una.

Utilizzare un proxy via web
I metodi che abbiamo descritto sono sicuramente validi per cominciare a navigare in maniera più anonima il web. Tutti però hanno dei buchi di sorta, che non permettono all'utente di fare totale affidamento su ognuno di essi. Ma esiste un metodo semplice e molto sicuro per navigare siti web in forma anonima. Si tratta di utilizzare dei proxy via web attraverso piattaforme come Proxify, Anonymouse o Hide My Ass.

Questi tipi di proxy sono facili da utilizzare visto che si tratta di maschere via web dove basta digitare l’indirizzo del sito che si vuole visitare e il gioco è fatto. Addirittura alcuni dei servizi citati permettono anche di bloccare gli annunci pubblicitari, i Java Script e i cookie. Uno dei pochi inconvenienti nell'utilizzo di proxy via web è la frequente lentezza nel caricamento dei contenuti. Se si vuole visitare un sito “pesante” dovrete mettervi l’anima in pace, ci sarà un bel po’ da attendere. Messo da parte questo appunto, i proxy web sono affidabili e, se utilizzati correttamente, permettono di viaggiare sicuri in rete.

Anche la rete ha il suo privè
Esiste ancora un’opzione per chi desidera essere invisibile su internet: le VPN. Le reti private virtuali sono una buona opzione per chi vuole una connessione anonima e anche veloce.

Certo non si può avere tutto gratis e infatti le VPN Premium sono le sole che permettono di avere server proxy dedicati per i loro utenti. In ogni caso ci sono parecchie VPN che permettono di essere più sicuri del solito su internet, quasi tutte infatti bloccano l’invio di informazioni personali a siti e soprattutto, il principali provider VPN non conservano i file log delle navigazioni degli utenti. Uno dei più conosciuti è sicuramente Tor, la cui rete ha dimostrato tutta la sua forza quando i giornalisti di alcuni paesi con accesso internet limitato e controllato, hanno potuto continuare il loro lavoro, facendo sentire ancora la loro voce.

Sembra complicato, ma l’utilizzo di Tor è davvero molto semplice: invece di stabilire una connessione diretta tra il PC dell’utente e il server proxy del sito da visitare, Tor rimbalza la richiesta attraverso una serie di server “ripetitori” casuali, prima di puntare alla destinazione vera e propria. Ognuno dei ripetitori conosce solo l’identità del server precedente e non dell’utente così ad ogni salto le uniche informazioni che circolano sono quelle del vettore e non del mittente.

Email anonime? Così si può
Una volta visto come è possibile viaggiare su internet in maniera anonima è bene sapere che anche via email è possibile nascondere la propria identità. Quasi tutti i proxy Anonymizer descritti prima offrono la possibilità di inviare mail anonime, e allo stesso modo lo permettono Anonymouse e Hide My Ass tra i proxy web. Utilizzando questo sistema il destinatario non vedrà l’indirizzo IP del mittente, l’indirizzo email reale e le altre informazioni personali. Ma attenti agli scherzi: se utilizzate troppo l’invio di email anonime a scopo di spam e truffa non avrete fatto altro che lo stesso gioco dei criminali informatici, dai quali invece dovete difendervi.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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