Dropcam, ecco perché Google vuole diventare (anche) l'antifurto di casa
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Dropcam, ecco perché Google vuole diventare (anche) l'antifurto di casa

Google starebbe cercando di rilevare una startup specializzata in sistemi antifurto. Una strategia ottima per piazzare i propri occhi nelle case degli utenti

Preparatevi, la prossima battaglia in campo hi-tech si svolgerà in casa. E per casa intendo casa vostra, le vostre quattro mura, il nido che avete costruito con anni di sacrifici. Mentre Apple si accinge a mostrare al mondo la sua idea di casa “smart”, in cui l'iPhone diventerebbe una sorta di telecomando multiuso, Google a quanto pare sta lavorando dietro le quinte per portarsi a casa un’altra importante acquisizione , quella di Dropcam.

Dropcam è una startup specializzata in sistemi di sicurezza per la casa. Sostanzialmente, il suo pacchetto include una serie di videocamere da piazzare nelle varie stanze della tua abitazione, che provvedono a registrare ad alta definizione qualsiasi movimento sospetto e, tra le altre cose, sono in grado di distinguere tra un gatto che salta giù dal tavolo della cucina, e un ladro che cerca di scassinarti la cassaforte che nascondi dietro la credenza. Oltre a questo, Dropcam ha da poco aggiunto al pacchetto le Tabs (delle tavolette della dimensione di una chiavetta USB) che possono essere attaccate a porte, tende, finestre, e sono in grado di registrare qualunque tipo di movimento e di comunicarlo via bluetooth al sistema centrale.

Considerando che da poco Google ha acquisito Nest, una startup specializzata in smart-termostati e rilevatori antifumo, la possibile acquisizione di Dropcam non dovrebbe stupire. E infatti, a pensarci bene, dal punto di vista di Google, è l’uomo di colombo: come fai a introdurre i tuoi occhi nelle case degli utenti senza apparire come un avvoltoio affamato di dati sensibili e nemico della privacy? Semplice, ti cammuffi da esperto di sicurezza e tappezzi quelle case con le tue telecamere connesse.

Sembra la trama di un thriller fantascientifico, vero? Non preoccupatevi, è solo la solita strategia pubblicitaria di Big G.

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Fabio Deotto