Bottlenose, il motore di ricerca social che vuole far paura a Google
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Bottlenose, il motore di ricerca social che vuole far paura a Google

Un motore di ricerca capace di sapere in tempo reale quali contenuti attraggono maggiormente l'attenzione dell'utenza. Se Google indicizza il passato, Bottlenose vuole indicizzare il presente

Avete mai provato a cercare qualcosa su Facebook? E non parlo del profilo del compagno di banco delle elementari, o della brand page della tua marca di mutande preferita, parlo di contenuti. Provate a interrogare il motore interno di Facebook riguardo un determinato argomento e verrete subissati di pagine e gruppi fotocopia, seguite da qualche contenuto condiviso da uno dei vostri contatti più noti e da un’inutile elenco di persone con cui ti potrebbe interessare stringere amicizia. Ed è un peccato, dal momento che i cosiddetti social content stanno assumendo un ruolo sempre più importante, sia per quanto riguarda il content marketing, sia per quanto riguarda la rilevanza delle ricerche web .

Mentre Facebook e altri social network faticano a trovare la ricetta per il giusto motore di ricerca, una startup sta sviluppando qualcosa di meglio: un motore di ricerca capace di fotografare in tempo reale tutto quello che viene scritto, condiviso e pubblicato su un determinato argomento. Una sorta di fulmineo segugio per i social trend, un discovery engine in real time, o se vogliamo usare le parole di chi l’ha sviluppato, un Now Engine.

Bottlenose nasce due anni fa dalla volontà di sette persone di creare uno strumento per aiutare professionisti e utenti comuni a scremare il crescente flusso di informazioni riversate ogni secondo in Rete, al fine di estrapolare contenuti il più possibile freschi e rilevanti. L’idea era quella di superare il tradizionale concetto di motore di ricerca ponendo maggiore attenzione su quello che la gente effettivamente fruisce sul Web.

I motori di ricerca non sono la soluzione. Indicizza il passato e non il presente. Vanno bene per trovare pagine Web, ma non sono adatti per setacciare in tempo reale il social stream” si legge sul sito “Bottlenose non è un motore di ricerca, è un discovery engine che scansiona il presente e non il passato. [...] Bottlenose ti presenta una visuale in real time di ciò che la gente sta pensando, condividendo e di cui sta parlando.” L’idea dunque è quella di tastare letteralmente il polso della Rete, cercando di capire quali contenuti siano maggiormente rilevanti a seconda di come e quanto l’utenza interagisce con essi.

Ma veniamo al sodo, vediamo come funziona Bottlenose. L’homepage assomiglia a quella di un qualsiasi motore di ricerca, al centro compare una searchbar, in calce un elenco dei principali argomenti e le hashtag dei trending topics del momento. Per testare questo servizio ho scelto la chiave di ricerca “The Dark Knight Rises”, per via del ventaglio di diversi contenuti a essa correlata e all'attualità dell'argomento. Una volta interrogato, Bottlenose apre automaticamente una sezione chiamata Now suddivisa in tre colonne. Nella prima appare uno stream dei contenuti di maggiore tendenza pubblicati nelle ultime ore sull’argomento (i primi dati dal box office, la notizia della prossima pubblicazione di un romanzo tratto dal film etc.), in quella centrale compaiono i trending topic correlati alla ricerca, le immagini e le coordinate degli utenti più influenti tra quelli che stanno discutendo dell’argomento in questione. Nella colonna di destra, infine, scorrono in tempo reale i link e i post condivisi dagli utenti sull’argomento.

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Se poi decidi di creare un account personale e di collegarlo ai propri profili Facebook e Twitter, Bottlenose ti consente di andare a pescare tra i contenuti pubblicati dai tuoi contatti, minimizzando però il rischio di approdare su group page insulse (come avviene su Facebook) o di trovarti a leggere status update datati e poco rilevanti. Quando trovi utenti o contenuti partcolarmente interessanti puoi salvare il risultato nella dashboard personale, che poi comparirà come pagina principale al momento dell'accesso.

Per ottenere un simile risultato, negli ultimi anni gli sviluppatori di Bottlenose hanno lavorato a un algoritmo proprietario chiamato StreamSense che, sfruttando tecniche di natural language processing e classificazione semantica, permette di valutare quali siano i contenuti su cui si sta focalizzando l’attenzione dell’utenza in un dato momento. Per essere appena entrato in versione beta pubblica, Bottlenose funziona maledettamente bene. Certo, di lavoro da fare ce n’è ancora molto, e l’interfaccia andrebbe resa ancora più user-friendly.

Nelle mire dei suoi creatori, Bottlenose dovrebbe candidarsi a diventare la pagina di apertura di qualsiasi dispositivo connesso. In realtà, però, non tutti hanno come principale interesse quello di ricevere contenuti freschissimi e social approved, c’è chi utilizza la Rete come un archivio, chi come un’enciclopedia, chi va in cerca della rarità, chi vuole unicamente comunicare con una cerchia selezionata di contatti. Per chi però spende gran parte del suo tempo (vuoi per lavoro, vuoi per interesse) a cercare notizie, Bottlenose potrebbe rivelarsi un ottimo strumento. Uno dei primi convincenti esempi di discovery engine perfezionato per comprendere in tempo reale l'utenza.

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Fabio Deotto