Così l'auto che si guida da sola diventa un ufficio a quattro ruote
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Tecnologia

Così l'auto che si guida da sola diventa un ufficio a quattro ruote

Svelato il concept di una vettura con sedili che ruotano e trasformano l'abitacolo in una sala riunioni

Ormai non è più notizia: la prossima frontiera dell’auto sarà la sua capacità di guidarsi da sola, trasformando il conducente in un semplice passeggero. Si abbozza una data prevista per il lancio commerciale, in una forbice ampia che va dal 2018 al 2020, ma si trascura un aspetto importante: come passerà il suo tempo a bordo l’autista quando verrà sollevato dal suo ruolo da un potente e sofisticato computer.

Sarà perché la risposta è abbastanza ovvia: potrà conversare con amici e familiari, ascoltare musica, ma anche leggere un libro oppure guardare un film. E però c’è chi è andato oltre questa semplice evidenza e ha pensato di ripensare l’abitacolo per trasformarlo in un comodo ed efficiente ufficio viaggiante. Disegnando sedili anteriori in grado di ruotare su se stessi ed equipaggiando la vettura con sistemi di comunicazione di ultima generazione. Insomma, dando alla macchina i connotati tipici di una sala riunioni o di una postazione di lavoro evoluta su quattro ruote.

L’idea è di Regus, azienda che fornisce spazi per il lavoro flessibile, che si è messa a collaborare con la società svizzera Rinspeed per una concept car, la XChangeE, che verrà mostrata al salone di Ginevra in programma a marzo. In fondo già succede su treni e aerei, che offrono aree e soluzioni ad hoc per i business men, ma anche accesso al web (con successi alterni) per tutti i passeggeri. Forte di un sondaggio condotto su 20 mila persone nel mondo, secondo il quale il 75 per cento degli uomini d’affari pensa che il lavoro flessibile si traduca in un aumento della produttività, Regus ha inventato un modo per cancellari i tempi morti anche in viaggio sull’asfalto.

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«Le automobili a guida autonoma non richiederanno al conducente di guardare la strada e di effettuare le manovre, saranno pertanto un'opportunità per utilizzare al meglio il proprio tempo» sottolinea Frank M. Rinderknecht, fondatore e CEO di Rinspeed. Tra tablet e computer di bordo, postazioni a scomparsi e tavolini estraibili per prendere appunti o appoggiare i propri dispositivi, assieme a una connettività costante ed efficiente – la stessa, non dimentichiamolo, fondamentale perché la vettura con il pilota automatico funzioni a dovere – il salto di qualità sarà evidente. E si potrà terminare una relazione o una presentazione mentre si è incastrati nel traffico o durante un interminabile e noioso viaggio in autostrada, dedicandosi a se stessi o ai propri cari una volta giunti a destinazione. L’auto che si guida da sola sarà anche uno splendido esempio di versatilità.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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