Ecco perché volare è sempre più sicuro
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Ecco perché volare è sempre più sicuro

Standard condivisi, equipaggi super preparati e tanta tecnologia a bordo. Questi i motivi di un livello di sicurezza aerea mai raggiunto finora

Non è notizia da tutti i giorni: volare oggi è più sicuro. Secondo l’Associazione Internazionale di Trasporto Aereo (IATA), un passeggero dovrebbe effettuare una media di circa 5,3 milioni di voli commerciali prima di imbattersi in un incidente. Certo si tratta solo di casi e statistiche, ma fa bene sapere che uno dei mezzi più sicuri è proprio l’aereo. Al 30 novembre 2012 le vittime per incidenti aerei sono state 401 contro le 490 del 2011. La percentuale di incidenti è talmente bassa che, nel complesso, servirebbero circa 14 mila anni ad un individuo prima di trovarsi nel mezzo di una situazione spiacevole tra le nuvole. C’è da dire che anche se le statistiche dicono che viaggiare in aereo è circa 12 volte più sicuro che andare in treno e 60 volte più dell’automobile, si tratta di cifre calcolate in base ai chilometri percorsi.

In realtà, se si prendono in considerazione i morti per unità di tempo viaggiato si scopre che i treni sono altrettanto sicuri e le automobili solo quattro volte più pericolose; analizzando i decessi in termini di viaggi effettuati, treni e automobili sono sullo stesso piano, più sicuri dei viaggio in aereo. Ovviamente non è semplice confrontare i due tipi di trasporto, anche a causa dei diversi fattori che entrano in gioco. Le auto ad esempio hanno molte forme di sicurezza personale che però vantano una supervisione minima nel lungo periodo. Quante volte avete fatto controllare l’airbag o l’efficienza delle cinture di sicurezza?

Al contrario i treni hanno un preciso sistema di manutenzione che, periodicamente, consentono ai passeggeri di viaggiare tranquilli; gli aerei (per ovvie ragioni) sono controllati ancora di più, anche in relazione al tipo di viaggio da effettuare. Più aumenta l’utilizzo dei mezzi di trasporto più cresce la necessità di controllare strumentazione e sistemi computerizzati, assieme alle infrastrutture. Molto dipende dall'effettivo rischio che ogni mezzo si porta dietro. In auto possono viaggiare al massimo cinque persone, in aereo 250. Quindi un incidente aereo metterebbe in pericolo un numero di vite cinquanta volte maggiore di una sbandata in auto, con una probabilità di decessi più rilevante vista la distanza dal suolo.

IATA e le altre autorità aeronautiche stilano le statistiche in relazione alle perdite di vite per incidenti aerei che, a differenza di quelli in auto e in treno, rappresentano quasi sempre qualcosa di grave. Ed è per questo che l’Economist evidenzia come la sicurezza in aereo abbia conquistato vette importanti in varie parti del pianeta. In Europa un database indipendente dei Paesi Bassi ha sottolineato come ci siano stati 23 incidenti mortali su aerei di linea nel 2012 con 475 decessi; numeri che se si confrontano con i dati degli ultimi dieci anni sono nettamente inferiori ai 34 incidenti e alle 773 persone morte per disastri aerei.
Ma quali sono le ragioni di un tale aumento di sicurezza?

Oltre a strumenti migliori, ad una maggiore manutenzione e alla rinnovata prassi di sicurezza interna, le ragioni dell’aumento di garanzia aerea sono da ricercare altrove. Tra queste vi è l’adattamento al sistema di segnalazione volontaria di quello che succede a bordo, che incoraggia il gruppo di lavoro a comportarsi nel miglior modo possibile, così da verificare ogni singolo passaggio da intraprendere, senza paura di segnalare errori o mancanze prima, durante e dopo il viaggio. La seconda ragione è il successo che ha ottenuto il controllo di sicurezza operativo istituito da IATA (IOSA). Lanciato nel 2003 lo IOSA ha dato il via ad uno standard unico per la gestione e il mantenimento di una flotta di aerei al quale le compagnie devono adattare i vari requisiti di sicurezza interna. Il risultato è che le compagnie controllate dalla IATA hanno circa la metà degli incidenti di quelle che non sottostanno ai controlli.

Nonostante tutto c’è che riesce a trovare dei difetti anche in momenti di elevata sicurezza aerea come questi. Sempre l’Economist ricorda come ci sia chi borbotta circa il crescente utilizzo della fibra di carbonio nella costruzione dei velivoli moderni con il timore che a lungo andare i pericoli maggiori possano derivare dal deterioramento di queste strutture piuttosto che dai disastri in volo. Altri temono che la cabina di pilotaggio, con un crescente utilizzo di sistemi di automazione, possa sopraffare eccessivamente i piloti con troppa complessità e bug non facilmente diagnosticati. Quello che è certo è che viviamo in periodi di eccezionali misure di sicurezza, in grado di restituire un quadro generale ottimo riguardo i viaggi in aereo. Quello che si prospetta è l’adozione di soluzioni che riescano a prevenire problemi futuri più che risolvere quelli passati, già ampiamente coperti dalle attuali tecnologie in adozione.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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