Apple sogna una TV in 5D
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Tecnologia

Apple sogna una TV in 5D

Schermi TV incredibilmente interattivi, guanti dotati di sensori, sistemi per il riconoscimento degli oggetti e delle persone che interagiscono con una macchina. In un super-brevetto, Apple descrive il futuro sognato a Cupertino

Apple l’ha capito prima di chiunque altro: per ottenere dispositivi mobile di successo è prima necessario assicurarsi che il loro utilizzo sia semplice e intuitivo, come camminare o andare in bicicletta.

Era il 2007 quando un baldanzoso Steve Jobs saliva sul palco del Moscone Center di San Francisco annunciando di aver reinventato il telefono, tra i punti principali della “reinvenzione” c’era la scelta di affidare ogni aspetto dell’interazione a un display multitouch. Niente tastiera fisica, niente stylus, per usare il più rivoluzionario dei prodotti Apple era sufficiente un dito.

Ora, a quanto pare, Apple sta programmando di applicare lo stesso principio allo sviluppo di prodotti futuri . In questi giorni, l’Ufficio Brevetti Americano ha approvato il deposito di un pacchetto di 25 brevetti, in cui Apple traccia le linee guida per un nuovo tipo di interazione uomo-macchina che punta a rendere incredibilmente obsoleti gli attuali touchscreen.

Nel brevetto depositato da Apple c’è di tutto, dai pad per il riconoscimento dell’impronta palmare da piazzare nelle automobili, a guanti sensoriali che tanto ricordano la realtà virtuale anni ’90. Descrivere tutte le possibili “invenzioni” suggerite dal brevetto richiederebbe almeno una ventina di diversi articoli. Abbiamo dunque deciso di concentrarci su quello che, a nostro avviso, è la novità più importante.

La tecnologia descritta da Apple consiste in particolare schermo televisivo dotato posteriormente di un sistema di proiezione e anteriormente di una superficie deformabile. Attraverso l’utilizzo di raggi luminosi, telecamere e sensori, questo schermo è in grado non solo di riconoscere il tocco di un oggetto (ad esempio un dito), ma anche di quantificare la pressione che questo dito esercita e la direzione vettoriale della forza applicata alla superficie. Sono queste due nuove qualità di input ad aver spinto Apple a utilizzare il termine “tecnologia input 5D”.

Le applicazioni possibili per questo tipo di tecnologia sono troppe per farne una panoramica completa, tuttavia è ragionevole ipotizzarne un utilizzo per garantire un’interazione più definita con le superfici tattili, che potrebbe tornare utile sia a livello professionale (l’interazione diretta con programmi di grafica) che amatoriale. Curiosamente, nel brevetto si fa specifico riferimento alla possibilità di realizzare un simile schermo in Kevlar in modo da poterlo utilizzare per studiare l’impatto di oggetti lanciati a grande velocità, proiettili compresi.

Viene inoltre ipotizzato un sfruttamento nell’ambito dei videogiochi. Il brevetto fa riferimento all’utilizzo di guanti e berretti dotati di sensori che permetterebbero al software di tener traccia della posizione e dei movimenti di un utente all’interno di un’area di gioco. L’accoppiamento di questa tecnologia con una di visualizzazione 3D consentirebbe inoltre di interagire con un videogame colpendo concretamente la superficie con un oggetto (una palla) o con la stessa mano.

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Guanti dotati di sensori, interazione 3D, schermi altamente interattivi, se per caso vi è tornato in mente Tom Cruise che in Minority Report gesticola con dei guanti luminosi impartendo comandi a una parete-display, siete sulla strada giusta. A quanto pare, Apple si è ispirata proprio alle idee di John Underkoffler , l’ideatore delle interfacce del film, e nel suo brevetto disegna un orizzonte non troppo diverso da quello che abbiamo visto in diversi film di fantascienza.

Il problema, però, è questo orizzonte lo stanno cercando di disegnare anche altri, e con tinte molto simili. Nelle stanze dell’Edison Lab di Redmond, Steve Batiche sta lavorando da anni a qualcosa di simile per conto di Microsoft (vedere per credere).

Perciò a questo punto un dubbio emerge inevitabile: Apple vuole davvero rivoluzionare il modo con cui interagiamo con la nostra TV, con la nostra auto, con i videogame, oppure intende arroccare i 25 brevetti del super-pacchetto appena depositato per utilizzarli come solida barriera in un’altra guerra dei brevetti?

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Fabio Deotto